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London Shadow. Damien Hirst e la rivoluzione degli Young British Artists. Cool Britannia a Napoli

Tracey Emin, Be Faithful to your dreams , 1998, Collezione Privata, Torino ©Tracey Emin by SIAE 2018 Tracey Emin, Be Faithful to your dreams , 1998, Collezione Privata, Torino ©Tracey Emin by SIAE 2018
Tracey Emin, Be Faithful to your dreams , 1998, Collezione Privata, Torino ©Tracey Emin by SIAE 2018
Tracey Emin,
Be Faithful to your dreams
, 1998,
Collezione Privata, Torino
©Tracey Emin by SIAE 2018

Un gruppo di ragazzi e ragazze che frequentano il College, tutti nati negli anni sessanta, sono uniti dalla voglia profonda di far in modo che di arte si parli non solo nelle riviste specializzate. Si autopromuovono una mostra e cambiano la storia dell’arte contemporanea.

 

Gilbert & George , London shadow , 2009 cm 88x123 , Courtesy Galleria Alfonso Artiaco, Napoli @Gilbert&George
Gilbert & George
,
London shadow
, 2009
cm 88×123
,
Courtesy Galleria Alfonso Artiaco, Napoli
@Gilbert&George

London Shadow. La rivoluzione inglese da Gilbert & George a Damien Hirst

Dopo la mostra dello scorso anno ‘Le mille luci di New York’, Palazzo Zevallos Stigliano di Napoli rinnova la sua apertura verso l’arte e la cultura contemporanea con una nuova esposizione, questa volta dedicata alla ‘cool Britannia‘ degli anni novanta e alle contaminazioni della cultura inglese degli ultimi decenni fino ai nostri giorni. Da Hearing, Basquiat e Warhol si passa dunque a Damien Hirst e agli altri Young British Artists senza tralasciare l’arte inglese che dagli anni ’90 si fa concettuale. Due mostre che hanno un comun denominatore nella curatela di Luca Beatrice e nel ruolo centrale di Napoli – oggi come allora- sulla scena artistica internazionale grazie alla capacità dei collezionisti e dei galleristi della città di intercettare certi fenomeni proprio nel momento del loro farsi. Alcuni degli artisti più rappresentativi della mostra – Gilbert & George,  Mat Collishaw, Darren Almond, Jason Martin –  sono infatti rappresentati da galleristi napoletani. E proprio Napoli ha ospitato la prima mostra pubblica in Italia di Damien Hirst.

Damien Hirst, Problems , 1989-2010 © Damien Hirst and Science UK Ltd. All rights reserved SIAE, 2018.
Damien Hirst,
Problems
, 1989-2010
© Damien Hirst and Science UK Ltd. All rights reserved SIAE, 2018.

E’ dunque la vivacità culturale di Napoli la lettura che mette in relazione Palazzo Zevallos- sede museale di Intesa Sanpaolo a Napoli – con gli artisti che sono rappresentati in mostra. Il dialogo con un museo così ricco di storia e di capolavori della pittura a Napoli dal Seicento fino ai primi anni del Novecento è un ulteriore stimolo per Luca Beatrice:

“Poter esporre opere di arte contemporanea in luoghi così aulici, così segnati, è molto interessante. Del resto la grande mostra che ha consacrato questa generazione di artisti si tenne alla Royal Academy, nel tempio dell’arte britannica, suscitando da un lato qualche ‘disturbo’ e dall’altro un gran numero di fan impazziti”

Tracey Emin, Be Faithful to your dreams , 1998, Collezione Privata, Torino ©Tracey Emin by SIAE 2018
Tracey Emin,
Be Faithful to your dreams
, 1998,
Collezione Privata, Torino
©Tracey Emin by SIAE 2018

Il contesto della ‘rivoluzione’
Per capire tutto questo però occorre fare un passo indietro, perché la rivoluzione inglese che investe l’arte contemporanea negli anni novanta – forse l’ultimo ‘movimento’ a presentarsi  compatto nell’arte europea – nasce quasi per caso ma in un contesto estremamente favorevole, di autentica rinascita della città. Sono gli anni in cui Londra è la città più cool del mondo, dopo essere stata messa in un angolo dalla New York negli anni ottanta. La musica con il Brit Pop e l’elettronica, i club e i rave, la moda con l’icona di Kate Moss, la letteratura, il teatro e cosi via. E’ in questo contesto che, spiega Luca Beatrice:

“Un gruppo di ragazzi e ragazze che frequentano il College, tutti nati negli anni sessanta, sono uniti dalla voglia profonda di far in modo che di arte si parli non solo nelle riviste specializzate. Un’arte che avesse fondamentalmente le caratteristiche di quella dei ‘fratelli maggiori’ degli anni sessanta ma che non avesse paura di affrontare il grande pubblico e i nascenti mass media (in particolare la televisione). Questi ragazzi, invece di accontentarsi di una banale mostra di fine corso, decidono di autopromuoversi e autofinanziarsi una mostra che chiameranno Freeze, che, grazie al passaparola, diventerà l’evento cool della città che nessuno può perdersi”.

Nella nascente Young British Art un ruolo determinante ovviamente l’avrà l’intraprendenza di Damien Hirst anche grazie alla collaborazione con il pubbicitario Charles Saatchi. Da lì al famoso squalo in formaldeide il passo è breve. La mostra però sottolinea anche il contributo fondamentale delle ‘bad girls‘.

Allestimento mostra London Shadow (Sarah Lucas)

 

Il percorso espositivo

L’itinerario espositivo si snoda intorno al suggestivo  salone centrale  ricavato dal grande cortile seicentesco del palazzo. Un percorso apparentemente veloce – ventitré opere di sedici artisti –  ma che i visitatori più attenti vivranno come un originale viaggio nella pluralità di linguaggi di questa sorta di rivoluzione dell’arte contemporanea. Le opere in mostra ( perfino quelle di uno stesso artista) esplorano temi, tecniche e materiali diversi portando con sé un’ insondabile complessità  che ogni osservatore percepirà in modo personale.

Allestimento mostra London Shadow (Douglas Gordon) Foto ArtsLife
Allestimento mostra London Shadow
(Douglas Gordon)
Foto ArtsLife

Il denominatore comune infatti non è solo nell’irriverenza, la dissacrazione  di tanti tabù e luoghi comuni ma anche nell’esplorazione di vari medium in una ricerca dalla vocazione fortemente sperimentale che ha influenzato  l’arte contemporanea  fino ai nostri giorni. Ogni artista di questa generazione ha sperimentato vari linguaggi nella propria carriera – installazioni, pittura che varia dall’astratto all’iperrealista, scultura e così via – e in mostra potrete verificare questo uso indiscriminato di vari medium per gli artisti presenti con più di un opera, compreso Damien Hirst . Ovviamente, il celebre artista di Bristol è i capofila degli YBA e i suoi tre lavori si trovano proprio all’inizio dell’allestimento, preceduti solo dalle opere di  Gilbert & George che sono in qualche modo- per la stessa ammissione di  Hirst- i precursori di quella fantastica stagione creativa al grido di ‘Art for All‘.

Allestimento della mostra Londin Shadow Foto ArtsLife (Marc Quinn)
Allestimento della mostra Londin Shadow
Foto ArtsLife
(Davin Turk)

Proprio dall’irriverente ‘London Shadow’ del ‘duo terribile’ prende il nome la mostra: la moltiplicazione della Union Jack sullo stile delle Flags americane di Jasper Johns. Il fil rouge dell’intera mostra infatti è l’ironia, elemento indispensabile , in ogni rivoluzione di costume e società che si rispetti. Ecco dunque lo scheletro di bronzo di Marc Quinn intitolato ‘Waiting for Godot“o i lavori di Gavin Turk che giocano sull’imitazione di celebri icone dell’arte come ad esempio, un Concetto Spaziale di Fontana e il Love di Robert Indiana.

Allestimento della mostra Londin Shadow Foto ArtsLife (Marc Quinn)
Allestimento della mostra Londin Shadow
Foto ArtsLife
(Marc Quinn)

Se “Pharmacy‘ di Damien Hirst – pezzo forte della mostra proveniente direttamente dallo studio dell’artista – evidenzia la nostra risposta all’inquietudine legata alla caducità dell’esistenza fisica e spirituale, la farfalla di “Everes Comyntas‘ rappresenta la labilità della sua effimera bellezza.

Damien Hirst, Everes comyntas , 2009-2010 © Damien Hirst and Science UK Ltd. All rights reserved SIAE, 2018
Damien Hirst,
Everes comyntas
, 2009-2010
© Damien Hirst and Science UK Ltd. All rights reserved SIAE, 2018

La duplicità di ogni essere umano è ripresa invece dalle due opere  con occhi specchianti di Douglas Gordon che invitano lo spettatore a identificarsi con volti celebri come quello di Haudrey Hapburn. Un discorso a parte meritano le Bad Girls, decisamente più aggressive nello scardinare stereotipi, allusioni sessuali e in generale il punto di vista maschile sulla donna – come i neon di Tracey Emin,  le sculture di Sarah Lucas – o la routine della vita quotidiana con il video di Sam Taylor-Wood.

Mat Collishaw, The Crystal Gaze N.1 , 2012 © Mat Collishaw by SIAE 2018
Allestimento mostra London Shadow
(Sam Taylor Wood)

La mostra prende in esame anche ricerche più sperimentali che riguardano quell’arte inglese che dagli anni ’90 tende al concettuale  che però ogni artista sviluppa con  elementi di assoluta originalità come le serie fotografiche di Darren Almond che rappresentano elementi astratti come il tempo, le sculture minimaliste in plexiglas di Liam Gillick , il neon di Martin Creed o l’indagine sul confine tra pubblico e privato di Gillian Wearing.

Mat Collishaw, Ophelia , 2010 © Mat Collishaw by SIAE 2018
Mat Collishaw,
Ophelia
, 2010
© Mat Collishaw by SIAE 2018

Poi ci sono quelle opere difficili da classificare come le pitture verticali colate sulla tela  senza l’uso di pennelli o mani (quindi prive di ogni gestualità come nell’espressionismo astratto americano) di Ian Davenport  o ‘The Crystal Gaze n.1‘ di  Mat Collishaw che cambia a seconda del punto di osservazione, così come la sua bella Ophelia  che dialoga divinamente con la poetica bellezza di Palazzo Zevallos.

Mat Collishaw, The Crystal Gaze N.1 , 2012 © Mat Collishaw by SIAE 2018
Mat Collishaw,
The Crystal Gaze N.1
, 2012
© Mat Collishaw by SIAE 2018

A tal proposito, ricordiamo che il biglietto d’ingresso permette di visitare anche la prestigiosa collezione permanente nei piani superiori che, tra i vari capolavori , annovera ‘Il Martirio di Sant’Orsola’ dipinto da Caravaggio, pochi mesi prima della sua morte.

Informazioni

London Shadow. La rivoluzione inglese da Gilbert & George a Damien Hirst
a cura di Luca Beatrice.

Fino al  20 gennaio 2019
Gallerie d’Italia – Palazzo Zevallos Stigliano – Via Toledo 185, Napoli
Orari
Dal martedì al venerdì dalle ore 10.00 alle ore 19.00 (ultimo ingresso ore 18.30)
Sabato e domenica dalle ore 10.00 alle ore 20.00 (ultimo ingresso ore 19.30)
Lunedì chiuso
Chiusure
25 dicembre

Aperture straordinarie
1 novembre, 8, 17, 26 e 31 dicembre
Ingresso
Biglietto: intero 5 euro, ridotto 3 euro
Ingresso gratuito per convenzionati, scuole, minori di 18 anni, clienti e dipendenti del Gruppo Intesa Sanpaolo e domenica 21 ottobre 2018

Catalogo

Il catalogo, a cura di Luca Beatrice, é edito da Marsilio Editore
Contatti
Numero verde 800.454229
info@palazzozevallos.com
www.gallerieditalia.com

 

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