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La trasfigurazione narrativa della storia e i cortocircuiti tecnologici di Jacopo Rinaldi, un percorso nel progetto online di State of

Jacopo Rinaldi, Intervallo
Jacopo Rinaldi, My office today, 2019

Qualcuno disse che il tempo è galantuomo. Quel qualcuno si potrebbe ricredere davanti ad alcune delle opere di Jacopo Rinaldi (Roma, 1988). La linea retta del tempo viene frantumata, la pellicola cinematografica bruciata e riattaccata alla bene e meglio. L’irreale sembra reale e tutti i punti di riferimento saltano, come se stessimo vivendo un attacco di panico in cui noi siamo fermi e il resto del mondo sfreccia velocemente.

Nel 2017 Damien Hirst (Bristol, 1965), capofila del gruppo degli YBAs (Young British Artists) produce “Treasures from the Wreck of the Unbelievable”, un lungometraggio di 90 minuti sotto forma di documentario (pubblicato su Netflix) presentato a Palazzo Grassi e Punta della Dogana a Venezia. Per 8 mesi le sedi della collezione Pianult ospitano il mockumentary di Hirst, ovvero il finto documentario realizzato in puro stile National Geographic, ma la cui storia è totalmente inventata. A questo filone si accoda anche “Real Chernobyl” (2019), il video di Jacopo Rinaldi che ripercorre le vicende di Thomas Garenq, l’uomo che vendette alle tv americane ABC e NBC i primi video del disastro di Chernobyl che presto si rivelarono un falso girato dallo stesso Garenq nella periferia di Trieste. Cosa fare dunque, quando la fantasia sembra assumere le forme del reale?

Jacopo Rinaldi, Real Chernobyl, 2019

Lavorare col tempo, lavorare nel tempo, lavorare attraverso il tempo per produrre ri-narrazioni che attualizzano e trasformano frammenti di elementi. Reinterpretando il passato, ri-soggettivizzandolo anche attraverso trasformazioni trans-storiche scaturite da processi economici, tecnologici, ecologici, sociali, Rinaldi crea cortocircuiti temporali. “Maradagàl, è l’installazione botanica che prende il titolo dal paese immaginario in cui Carlo Emilio Gadda situa il suo romanzo La cognizione del dolore (1963). Maradagàl è un luogo inventato, ma anche una ricostruzione fittizia della Brianza fascista degli anni Venti e un’aspra critica all’indolente società borghese italiana di quegli anni. In questa prospettiva, le piante scelte da Rinaldi ironizzano e mostrano criticamente la dimensione borghese della cultura milanese.

Jacopo Rinaldi, Maradagál, 2019

Intervallo” è un’installazione su un treno Fiat delle Ferrovie del Sud Est che viaggia da Lecce alla stazione di Gagliano Leuca. Rinaldi sostituisce le tende di un’automotrice con dei tendaggi a stampa che riproducono la sequenza di un cinegiornale del 1935. La sequenza è un girato di un secondo diviso per il numero di finestrini del treno. La telecamera inquadra il paesaggio in movimento dell’Eritrea visto da uno dei finestrini di una Littorina Fiat di nuova produzione.

Jacopo Rinaldi, Intervallo

All The World’s Memory” è il risultato del montaggio audio del film di Alain Resnais Tutta la memoria del mondo, con le immagini dei Data Center prese dal canale ufficiale YouTube di Google. Il film di Resnais è un documentario realizzato per il ministero degli esteri francese sulla Biblioteca Nazionale di Francia. La voce narrante descrive la storia della conoscenza dell’uomo attraverso il viaggio di un libro dalla pubblicazione all’archiviazione nella biblioteca. Il montaggio video e sonoro a volte coincide, a volte crea paradossi narrativi. In ogni suo lavoro Rinaldi mostra l’esistenza della disfunzionalità temporale tra narrazione e tecnologia, tra presente e passato, tra un medium e l’altro.
Jacopo Rinaldi Archive è un archivio digitale temporaneo sui documenti e i materiali utilizzati, studiati e analizzati nella ricerca e nella produzione artistica di Jacopo Rinaldi. Realizzato a quattro mani da Rinaldi e State Of (un nuovo spazio espositivo situato nella zona residenziale di Porta Romana in Via Seneca, 4, Milano e ospitato da Aretè Showroom), l’archivio mostra le stratificazioni estese nell’intera ricerca dell’artista, rende espliciti i materiali, la fisicità dei supporti, i documenti, le fonti utilizzate per la realizzazione delle sue opere.

 

Jacopo Rinaldi Archive
dal 07.09 al 30.09.2020
https://state-of.tumblr.com/
a cura di State Of

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