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Un reale fuori dal mondo. Luca Staccioli smaschera la realtà, a Milano

Familiar Pics: Familiar pics: family on board, family portrait #4 Luca Staccioli - Installation view at Aretè Showroom - Niente può mantenersi sano di mente in condizioni di assoluta realtà - Courtesy the artist and State Of - Milano IT - ph Francesco Spallacci Familiar Pics: Familiar pics: family on board, family portrait #4 Luca Staccioli - Installation view at Aretè Showroom - Niente può mantenersi sano di mente in condizioni di assoluta realtà - Courtesy the artist and State Of - Milano IT - ph Francesco Spallacci
Installation View Luca Staccioli - Installation view at Aretè Showroom - Niente può mantenersi sano di mente in condizioni di assoluta realtà - Courtesy the artist and State Of - Milano IT - ph Francesco Spallacc
Installation View. Luca Staccioli – Installation view at Aretè Showroom – Niente può mantenersi sano di mente in condizioni di assoluta realtà -Courtesy the artist and State Of – Milano IT – ph Francesco Spallacci

Un fanciullo libero da condizionamenti riesce a smascherare la violenza insita nella società contemporanea. Questo il plot della mostra dedicata a Luca Staccioli da State Of. A Milano fino all’8 ottobre.

Niente può mantenersi sano di mente in condizioni di assoluta realtà recita il lungo ma evocativo titolo della mostra dedicata a Luca Staccioli. Conviene dunque abbandonare le funi che ci ancorano al reale e provare a inserirsi nel meccanismo che l’artista, insieme al curatore Dario Moalli, ha allestito nello spazio espositivo di State Of. Una mostra costituita da varie stratificazioni, sia a livello contenutistico che tecnico.

Impossibile non partire dal titolo, liberamente ispirato a una frase del libro L’incubo di Hill House della scrittrice Shirley Jackson. Volendo forse forzare un’adesione tra arte e vita, potremmo ricondurre la citazione alla difficile esistenza della donna in una società fortemente patriarcale. Jackson ha dovuto combattere a lungo per non lasciarsi intrappolare dalle catene sociali che avrebbero potuto soffocare la sua creatività sotto gli obblighi di moglie e madre. Per fortuna, una battaglia che è riuscita a vincere.

Possiamo quindi ispirarci a lei mentre affrontiamo la mostra: liberi da condizionamenti sovrastrutturali, epurati dal peso dell’esuberanza paternalistica del mondo in cui viviamo. Un mondo brutalizzato dalle guerre, economiche e militari; un mondo guidato dall’individualismo e dal desiderio illimitato, veicolo per una competizione continua e snervante; un mondo sovraccaricato da immagini e stimoli dilaganti, motore di un indottrinamento passivo ma penetrante. Un mondo che cerca di coprire tutto questo sotto una patina luccicante, ma talvolta non abbastanza.

Compleanno 5, Luca Staccioli – Installation view at Aretè Showroom – Niente può mantenersi sano di mente in condizioni di assoluta realtà – Courtesy the artist and State Of – Milano IT – ph Francesco Spallacci

Per superare la coltre di educazione e regolamentazione che ottenebra il nostro giudizio sulla realtà, Staccioli ha ideato un alter ego-fanciullo. Un’entità capace di sfuggire al ciclo distruttivo del reale, anche grazie a un’infantile reticenza a essere inquadrato in un sistema, a trovare un lavoro, ad aderire a un partito, a incasellarsi in una definizione. Insomma, un individuo dal pensiero libero, privo di qualsivoglia indottrinamento. É improduttivo ed emotivo, per questo sfugge agli imperativi che la società vorrebbe imporgli. Così riesce a osservare la realtà nella sua natura tossica.

Anche la mostra, su cui ora entriamo nel merito, è pensata come la proiezione della cameretta di un bambino. Lo notiamo dai giochini, piccoli pupazzetti dai colori vivaci e dalle forme arrotondate. Le cromie rimbalzanti tra il rosa e l’azzurro diffondono un’atmosfera infantile, quasi accogliente. Questa viene però velocemente negata, non appena si viene attirati dalle complesse cornici rosa, pieni di vari oggetti di uso comune quali mestoli e altri utensili. Al loro interno – applicate con varie tecniche quali disegno, ricamo e collage – trovano spazio immagini, a loro modo tutte violente, raccolte da internet, tv e archivi storici. Si tratta de ciclo intitolato Familiar Pics, perfetto esempio dell’immaginario delirante e controverso di un bambino posto di fronte all’essenza degenerata della realtà.

Tale condizione, come evidente in Please stand behind the yellow line (DHG), si estende all’uomo e alla sua vita quotidiana. Nel video tutte le persone, nelle loro attività giornaliere, indossano guanti gialli che esasperano il sentimento di emotività anestetizzata e di impossibilità a comprendersi. Il suono di un sveglia dà il via a un ripetersi ossessivo e quasi inconsapevole, una irrealtà normativizzata che dal grottesco scivola velocemente nell’inquietante.

Così la mostra vorrebbe essere un invito a prendere consapevolezza della deriva violenta e anaffettiva a cui la visione neo-liberista sta conducendo la società. In una realtà che ci ha assoggettato fino a farci perdere l’orientamento, non rimane che affidarsi a una guida – questo bambino, questo non-adulto, questo Virgilio liberatore – capace di condurci verso una lucidità persa.

Familiar pics: homy history, puppets therapy Luca Staccioli - Installation view at Aretè Showroom - Niente può m antenersi sano di mente in condizioni di assoluta realtà - Courtesy the artist and State Of - Milano IT - ph Francesco Spallacci
Familiar pics: homy history, puppets therapy, Luca Staccioli – Installation view at Aretè Showroom – Niente può mantenersi sano di mente in condizioni di assoluta realtà – Courtesy the artist and State Of – Milano IT – ph Francesco Spallacci
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Familiar Pics: Familiar pics: family on board, family portrait #4, Luca Staccioli – Installation view at Aretè Showroom – Niente può mantenersi sano di mente in condizioni di assoluta realtà – Courtesy the artist and State Of – Milano IT – ph Francesco Spallacci

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