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Flashback 2018. Spunti e una decina di cose da non perdere quest’anno in fiera

Mattia Preti - Galleria Giamblanco Mattia Preti - Galleria Giamblanco
Mattia Preti - Galleria Giamblanco
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L’arte è tutta contemporanea. Senza troppe etichette, confini e “desuete” considerazioni. Così è Flashback da sei anni a questa a parte, la fiera (tanto per etichettarla) di antico e moderno di Torino. Seconda edizione (dal primo al 4 novembre) su “le rive” del Pala Alpitour sabaudo, vista stadio Grande Torino. Tema di quest’anno: “le rive di un altro mare”. Quello mutuato dal libro di fantascienza di Chad Oliver, che racconta di rapporti tra realtà differenti e in continua ridefinizione. Dialogo tra diverse forme di civiltà, diversi mondi. Attitudini antropologiche o meno, Flashback è una bella fiera. Elegante e dalle raffinate miscellanee (grazie al lavoro delle due direttrici Stefania Poddighe e Ginevra Pucci). Vedi le composizioni di Sperone e Benappi o le corrispondenze di Allegra Ravizza. Una fiera curata e ordinata che cresce consapevole anno dopo anno. Raccogliendo secoli di storia. Si va da pelike attiche di un mitologico Teseo che uccide il Minotauro (Maurizio Candiani) a coppie di versatoi a guisa d’oca della dinastia Han (Schreiber Collezioni). Si passa dall’epopee fiamminghe al barocco genovese, dai caravaggeschi alle vedute veneziane, dall’eterno e spesso mediocre novecento italiano (Casorati sugli scudi tra alti e bassi) a pregevoli proposte d’oltreoceano o est europa. Il tutto rimbalzando piacevolmente tra gli stand (una cinquantina). Collezionisti in prevalenza dal nord Italia e Francia. Giornata (31 ottobre) di preview instancabilmente piovosa, anticipando la contemporanea (domani) Artissima sulle “rive” del Lingotto. Rive che comunque, ovunque si trovino, ritornano e giungono al medesimo fine. Lambire la pietra di Finale (che brilla di frammenti fossili) scolpita da Martini in una meravigliosa e monumentale Maternità del 1931 (Galleria Dello Scudo) e toccare i mitologici approdi (gli argonauti…) di Alberto Savinio su (appunto) “Le rive di un altro mare” del 1930 (Mazzoleni). Opere che riassumono il senso e l’edizione di una fiera intera, Flashback 2018.

Di seguito alcune “cose” (gallerie, opere) da non perdere quest’anno in fiera.

IL TRITTICO: Martini, Carrà, Sironi (e doppio Marussig) – Galleria dello Scudo

Maternità di Arturo Martini del 1931 e Carrà (Galleria dello Scudo)
Maternità di Arturo Martini del 1931 e Carrà (Galleria dello Scudo)

IL TRITTICO (2): Preti, Fracanzano, Strozzi – Galleria Giamblanco

Mattia Preti - Galleria Giamblanco
Mattia Preti – Galleria Giamblanco

Zoran Mušič e Arturo Nathan – Torbandena

Music - Torbandena
Music – Torbandena

Jiří Kolář – Galleria Open Art

Jiří Kolář - Galleria Open Art
Jiří Kolář – Galleria Open Art

Prima metà del Novecento – Mazzoleni

Bambina con bambola di Casorati - Mazzoleni
Bambina con bambola di Casorati – Mazzoleni

Michetti (e non solo) nella multiforme composizione di Sperone

Michetti da Sperone
Michetti da Sperone

Venezia – Lampronti

Canaletto - Lampronti
Canaletto – Lampronti

L’epopea nordica cinquecentesca – Caretto e Occhinegro

Epopea nordica - Caretto e Occhinegro
Epopea nordica – Caretto e Occhinegro

Lo stand di Schreiber Collezioni

Schreiber Collezioni
Schreiber Collezioni

Casorati, de Chirico, Medardo Rosso – Galleria Russo

Casorati - Galleria Russo
Le due sorelle di Casorati – Galleria Russo

La luce di Ettore Tito – Maspes

Tito - Maspes
Tito – Maspes

Uova e limoni (Carlo Levi) – Biasutti & Biasutti

Natura morta di Carlo Levi - Biasutti & Biasutti
Natura morta di Carlo Levi – Biasutti & Biasutti

I tappeti di Mirco Cattai riflessi nella teca di Medardo della Galleria Russo

I tappeti di Mirco Cattai riflessi nella teca di Medardo
I tappeti di Mirco Cattai riflessi nella teca di Medardo

 

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