L’arte è tutta contemporanea. Senza troppe etichette, confini e “desuete” considerazioni. Così è Flashback da sei anni a questa a parte, la fiera (tanto per etichettarla) di antico e moderno di Torino. Seconda edizione (dal primo al 4 novembre) su “le rive” del Pala Alpitour sabaudo, vista stadio Grande Torino. Tema di quest’anno: “le rive di un altro mare”. Quello mutuato dal libro di fantascienza di Chad Oliver, che racconta di rapporti tra realtà differenti e in continua ridefinizione. Dialogo tra diverse forme di civiltà, diversi mondi. Attitudini antropologiche o meno, Flashback è una bella fiera. Elegante e dalle raffinate miscellanee (grazie al lavoro delle due direttrici Stefania Poddighe e Ginevra Pucci). Vedi le composizioni di Sperone e Benappi o le corrispondenze di Allegra Ravizza. Una fiera curata e ordinata che cresce consapevole anno dopo anno. Raccogliendo secoli di storia. Si va da pelike attiche di un mitologico Teseo che uccide il Minotauro (Maurizio Candiani) a coppie di versatoi a guisa d’oca della dinastia Han (Schreiber Collezioni). Si passa dall’epopee fiamminghe al barocco genovese, dai caravaggeschi alle vedute veneziane, dall’eterno e spesso mediocre novecento italiano (Casorati sugli scudi tra alti e bassi) a pregevoli proposte d’oltreoceano o est europa. Il tutto rimbalzando piacevolmente tra gli stand (una cinquantina). Collezionisti in prevalenza dal nord Italia e Francia. Giornata (31 ottobre) di preview instancabilmente piovosa, anticipando la contemporanea (domani) Artissima sulle “rive” del Lingotto. Rive che comunque, ovunque si trovino, ritornano e giungono al medesimo fine. Lambire la pietra di Finale (che brilla di frammenti fossili) scolpita da Martini in una meravigliosa e monumentale Maternità del 1931 (Galleria Dello Scudo) e toccare i mitologici approdi (gli argonauti…) di Alberto Savinio su (appunto) “Le rive di un altro mare” del 1930 (Mazzoleni). Opere che riassumono il senso e l’edizione di una fiera intera, Flashback 2018.
Di seguito alcune “cose” (gallerie, opere) da non perdere quest’anno in fiera.
IL TRITTICO: Martini, Carrà, Sironi (e doppio Marussig) – Galleria dello Scudo
IL TRITTICO (2): Preti, Fracanzano, Strozzi – Galleria Giamblanco
Zoran Mušič e Arturo Nathan – Torbandena
Jiří Kolář – Galleria Open Art
Prima metà del Novecento – Mazzoleni
Michetti (e non solo) nella multiforme composizione di Sperone
Venezia – Lampronti
L’epopea nordica cinquecentesca – Caretto e Occhinegro
Lo stand di Schreiber Collezioni
Casorati, de Chirico, Medardo Rosso – Galleria Russo
La luce di Ettore Tito – Maspes
Uova e limoni (Carlo Levi) – Biasutti & Biasutti
I tappeti di Mirco Cattai riflessi nella teca di Medardo della Galleria Russo