Al via la “nuova” Gotha (8-11 novembre 2018). La storica fiera dell’alto antiquariato di Parma si rifà completamente il trucco per la sua 14esima edizione. Il risultato è ottimo, con già alcune vendite importanti durante la preview di questa sera (7 novembre). 60 le gallerie da tutto il mondo per oltre 300 opere d’arte che svariano dagli Old Master al Novecento. Tra l’allestimento a corridoi paralleli che si snodano fino alla “piazza” finale del padiglione fieristico, si susseguono millenni di storia (e storia dell’arte) intervallati dalla due chicche espositive (focus di seguito). Si vola da un mosaico bizantino del V secolo a un cofanetto del XV secolo della Bottega dei Trionfi Romani, da un prezioso Bureau Plat alla maniera di André-Charles Boulle del XIX secolo all’Ottocento e Novecento nostrano (opere preziose di Boldini, Nomellini, Tito, Ciardi, De Chirico, Tozzi e ovviamente Amedeo Bocchi che gioca in casa). Un mix virtuoso, dalla qualità costantemente elevata. Come spiega il Presidente di Fiere di Parma, Gian Domenico Auricchio: “Opere che hanno un percorso così illustre sono particolarmente preziose e, se combinate con l’arte moderna, possono ulteriormente attirare nuovi target di pubblico attenti appunto all’arte come forma di investimento. Siamo partiti dal concetto di rarità ma anche di conformità per riposizionare Gotha, concetti che abbiamo sviluppato inserendo nel format anche un’area dedicata espressamente alle opere notificate.” Tra le novità assolute infatti la sezione dedicata alle opere notificate: si va da “Le tentazioni di S. Antonio Abate” (1590-1595) di Camillo Procaccini, ad un armadio da sacrestia di metà ‘700 (proprietà Fondazione Cini) fino alla tempera del “Compianto su Cristo morto” del XVI secolo. Prosegue Auricchio: “Abbiamo costruito questa sezione e in generale la nostra offerta pensando ai privati ma anche ai musei che a Gotha potranno così acquistare opere per le loro collezioni con la stessa logica con cui i curatori vengono inviati ai grandi appuntamenti mondiali”. Appuntamento per tutti i collezionisti e appassionati (o solamente curiosi) a Parma. Da non mancare.
ALCUNE OPERE DA NON PERDERE IN FIERA
Due bellissimi Alessandro Magnasco da La Pieve Antichità + Il Giglio
Da Boldini a Rosalba Carriera da Luxury Art Gallery
Paraventi giapponesi da Lucio Morini
Natale Schiavoni da Milani Antichità
Da Guttuso a Marussig, da De Chirico a Nomellini (Art Studio)
Centrotavola futurista da Millenovecento
Favretto da Giovanni Asioli Martini
Da Pierantonio Palmerini a Milesi da Bentivegna
Lo stand di Alessandro Stefanini
L’epopea fiamminga e olandese del Seicento da Renzo Moroni
Da Corcos a Ettore Tito da Butterfly Institute Fine Art
Dalle cere policrome alle cassaforziere (Alessandro Cesati)
ALTRE OPERE DA NON PERDERE
Le collaterali di Gotha
Due le chicche espositive di Gotha. Due collaterali che hanno come protagonisti Ennemond-Alexandre Petitot e le opere “riscoperte” di Arturo Martini”. La prima, “Tesori del settecento: tre opere donate all’Accademia di Parma”, ruota attorno alla figura di Ennemond-Alexandre Petitot, ed è curata dall’Accademia Nazionale delle Belle Arti di Parma.
La seconda, “Leone e Leonessa 1935-1936” accende i fari su due sculture ritrovate di Arturo Martini. L’atrio dell’Università Bocconi è presidiato dal 1941 da due celebri sculture di Arturo Martini, il Leone e la Leonessa . A lungo si è creduto che quelli presenti nell’atrio di via Sarfatti fossero gli unici esemplari fino a quando Paolo Aquilini, Direttore del Museo della seta di Como, e il critico Roberto Borghi non ne scoprirono gli originali in una villa alle porte di Lecco.
I talk di Gotha
Collezionismo privato, collezionismo museale: origini a parte, dove sta andando il collezionismo?
A fare il punto della situazione collezionisti, mecenati dell’arte e direttori di musei che si alterneranno da giovedì 8 a sabato 10 novembre nel nuovo programma di talk organizzato da Fiere di Parma e disponibile sul sito www.gothaparma.it.
Ad intervenire saranno lo Storico dell’arte Alessandro Malinverni e il Professore Carlo Mambriani, i collezionisti Lucia Bonnani e Mauro De Rio in un dialogo con il giornalista di Repubblica Antonio Mascolo. E ancora Fabio Bertolo amministratore delegato di Finarte e responsabile del Dipartimento Libri, Autografi e Stampe, Mauro Felicori direttore della Reggia di Caserta e Serena Bertolucci, Direttore di Palazzo Reale di Genova. Un viaggio nel collezionismo che nel racconto di Bertolucci toccherà in particolare lo scultore Maragliano anticipando proprio a Parma i contenuti della mostra che lo vedrà protagonista a Palazzo Reale. Infine Fabio Romano Moroni e Stefano Ridolfi di Ce.S.Ar. Centro Studi Archeometrici.