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Oltre la tela. Perché le mostre digitali-immersive hanno successo, da Caravaggio a Magritte

Caravaggio digitale alla Permanente Caravaggio digitale alla Permanente
Caravaggio digitale alla Permanente
Caravaggio digitale alla Permanente

A poco più di un mese dalla sua apertura Caravaggio Oltre la tela, la mostra che prende vita interamente dalla realtà digitale, allestita negli spazi de La Permanente di Milano fino al 27 gennaio 2019, registra più di 5.000 visitatori. Il maestro della luce si conferma molto amato, ma questa volta conquista il pubblico attraverso una modalità espositiva del tutto innovativa.

Dopo la mostra che Palazzo Reale ha dedicato, lo scorso autunno, ai suoi capolavori, il Merisi con tutte le sue opere – così tanti capolavori tutti raccolti in un’unica esposizione – viene “spinto” oltre la superficie delimitata della tela con un gesto che Milano accoglie con curiosità e che sembra decisamente apprezzare.

Caravaggio digitale alla Permanente
Caravaggio digitale alla Permanente

Che cosa c’è oltre la tela? Lucio Fontana avrebbe risposto: l’infinito – e, come dargli torto? Ma in questa tipologia di percorsi espositivi, essenzialmente contemporanei, oltre la tela c’è qualcosa di piuttosto definito: un pixel. Anzi, a dire il vero, parliamo di milioni di milioni di pixel, che non sono altro che milioni di milioni di enti finiti. Questa è la particolarità che contraddistingue una narrative experience come Caravaggio. Oltre la tela: capace di catturare e assorbire lo spettatore in un viaggio profondamente interattivo attraverso la vita dell’uomo tormentato e le opere dell’eccelso pittore vissuto a cavallo tra il Cinquecento e il Seicento.

Con la consulenza scientifica di Rossella Vodret e la produzione di NSPRD, società che promuove la cultura in format innovativi e coinvolgenti, MondoMostreSkira propone un prodotto culturale in grado di soddisfare un’ampia fetta di pubblico, in particolare quella parte che solo di rado frequenta i musei.

Caravaggio digitale alla Permanente
Caravaggio digitale alla Permanente

Simili prodotti non sono del tutto nuovi in città. Contemporaneamente è stata presentata la mostra, anch’essa multimediale e immersiva, Inside Magritte, in azione negli spazi della Fabbrica del Vapore fino al 10 febbraio 2019. Si è poi appena conclusa, domenica 4 novembre, la Modigliani Art Experience negli spazi del Museo delle Culture di Milano, nell’epoca degli acronimi il Mudec. Come non ricordare il primo esperimento milanese di mostra interamente digitale: Van Gogh Alive, sempre alla Fabbrica del Vapore, ma nel “lontanissimo” 2013; seguito, poi, dal bagno nell’oro – parlando di visioni a 360° – con la Klimt Experience, datata 2017 proposta dal Mudec. Tutte esibizioni che si sono concluse con ottimi risultati.

Per soddisfare il nostro desiderio di chiarezza, proviamo a definire queste nuove creatività con qualche etichetta: emotion exhibition, art expericence, narrative experience. Siamo ancora all’interno del concetto di mostra? Sicuramente non nel senso tradizionale del termine… eppure l’obiettivo resta il medesimo: parliamo di nuovi modi di divulgazione della cultura, sempre più coinvolgenti. Il minimo comune denominatore di questi percorsi espositivi dinamici e multisensoriali è sempre lei: l’esperienza, protagonista assoluta. Appurato il fatto di non trovarci di fronte a un rimpiazzo delle esposizioni tradizionali – restando insostituibile l’esperienza che prevede la fruizione estetica delle opere dal vivo –, possiamo affermare l’existentia di nuove forme di creatività in grado di ampliare le possibilità fruitive oltre quelle classicamente sperimentate.Cambiando semplicemente d’abito, l’esperienza proposta rimane tuttavia la medesima: un viaggio multisensoriale all’interno di una costruzione che risultaper lo spettatore, a tutti i livelli, pienamente totalizzante. Difficile non restarne affascinati o, per lo meno, esserne incuriositi. I segnali d’apprezzamento sono evidenti e, più che provenire da studiosi e professionisti del settore, è il pubblico più ampio quello che decide di sperimentare questa nuova relazione che si instaura tra opera e spettatore: ancora più circolare, ancora più inglobante, ancora più interattiva di quello che già è, da sempre, la ricezione estetica.

Caravaggio digitale alla Permanente
Caravaggio digitale alla Permanente

Un breve e ultimo accenno al lavoro sotteso ad un progetto come quello ideato e prodotto da MondoMostreSkira è utile per concludere la nostra riflessione sul senso di questi nuovi percorsi espositivi. Caravaggio Oltre la tela è il risultato di un lavoro profondamente interdisciplinare, che ha visto oltre 50 professionisti, provenienti da campi estremamente diversi tra loro, collaborare alla sua realizzazione. Dalla figura imprescindibile del curatore a quella più innovativa del regista, dal tradizionale team di architetti all’ingresso in campo di scenografi, sceneggiatori, cineasti, attori, dagli effettisti fino a veri e propri maghi del 3D, queste sono le figure che hanno intrecciato un dialogo, contaminandosi l’un l’altro nell’arte del videomapping, nelle multiproiezioni di immagini accompagnate da voci narranti e negli effetti speciali, dando vita a una vera e propria narrative experience.

Diamo qualche numero: in Caravaggio Oltre la tela sono 360 le ore di girato, 3.000 le ore di post produzione, 4 le tecnologie innovative utilizzate ad hoc per questa esposizione, dall’audio binaurale che permette di percepire i suoni a dinamica naturale, al mapping che gioca con la superficie degli oggetti alterandone la percezione con proiezioni tridimensionali, dalla tecnica computer generated imagery o Cgi, ai video realizzati con strumentazioni Ultra High Speed, in grado di cogliere nitidamente movimenti molto veloci.

Sono proprio queste tipologie di supporti digitali a permettere un ulteriore approfondimento dell’opera, che supera, anche se solo in alcuni aspetti, quello presentato dall’esperienza estetica classica. Ampliando la conoscenza dell’opera fino alla comprensione della sua genesi e della gestualità che la caratterizza, la mostra interattiva consente una lettura del gesto dell’artista altrimenti difficile da cogliere attraverso il solo coup d’œil. Qui, tale analisi si fa totalmente manifesta tanto da essere fruibile dalla maggior parte del pubblico che entra in un Museo.

Un aspetto importante su cui riflettere è suggerito dalla stessa consulente scientifica, Rossella Vodret, che aiuta nella definizione di questa tipologia di progetti: “Di questa esposizione parliamo nei termini di uno strumento di divulgazione, non è di certo la solita mostra. Viene, qui, proposta una visione completa che la mostra tradizionale non è in grado di presentare, poiché per quanto essa sia sempre insostituibile, non sarà mai in grado di portare così tanti capolavori, tradizionalmente inamovibili, in un unico museo” e aggiungiamo pure “in unica città” ma, anche, “in un unico Paese”.

Attenzione! Va bene l’innovazione, ma non siate così suggestionabili: la scritta al neon “uscita d’emergenza” non è un’opera inedita del Merisi…

Informazioni utili

Caravaggio. Oltre la tela

Dal 6 ottobre al 27 gennaio 2019

Mostra prodotta e ideata da MondoMostreSkira, con la società NSPRD e il Patrocinio del Ministero dei Beni e le Attività Culturali di Milano.

Museo della Permanente

Milano | via Turati, 34

prenotazioni: 02.92897755 – www.vivaticket.it

orari: 9.30-20; giovedì 9.30-22-30

prezzi 14/12 euro

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