Attraverso 55 opere serigrafiche numerate e firmate dall’artista, la Galleria Rosso20sette arte contemporanea di Roma ripercorre l’intera vicenda artistica di uno dei più noti e influenti Street artist contemporanei.
E’ considerato uno degli Street artist contemporanei più conosciuti nel panorama artistico internazionale. Il suo poster ‘Hope‘ con il volto stilizzato di Obama che campeggiava su tutti i muri d’America durante la campagna elettorale del 2008 lo ha reso celebre in tutto il mondo ma Frank Shepard Fairey (Charleston, 15 febbraio 1970), meglio conosciuto come OBEY vanta una carriera che va al di là di questa icona contemporanea.
Attraverso 55 opere serigrafiche numerate e firmate dall’artista, la Galleria Rosso20sette arte contemporanea di Roma ripercorre l’intera vicenda artistica di Fairey a partire dal 1998 ad oggi. Tra le opere – provenienti da una collezione privata – saranno presenti in mostra alcune storiche come Mail man, Giant Air Worldwide, Big Brother, Obey Air, Love unites, Angela Rought la famosa opera che da il titolo alla mostra Peace girl.
Una carriera che inizia con l’attrazione per le subculture di strada , l’ispirazione del punk rock dei The Clash e dopo l’impennata di Hope prosegue come elemento di spicco della cosiddetta controcultura americana. I protagonisti delle sue opere sono spesso coloro che appartengono all’America progressista, le donne guerrigliere di ogni parte del mondo e ultimamente anche la causa ambientalista del cambiamento climatico.
Se da un lato i suoi lavori sono conservati in molti importanti musei contemporanei e saldamente inseriti nel circuito delle gallerie, Obey continua a essere un artista ‘impegnato’ : recentemente ha invitato gli americani a votare nelle elezioni di medio termine, investe i suoi proventi in varie iniziative benefiche e cerca di stimolare la riflessione convinto che solo attraverso la conoscenza l’azione sia in grado di trasformare una situazione negativa in un’opportunità: un concetto spesso rappresentato attraverso l’immagine di un fiore che spunta dalla canna di un fucile o da un filo spinato. L’artista statunitense però, è soprattutto un pacifista.
Il tema della pace ricorre in varie forme nelle sue opere e proprio lo slogan sotto una delle sue opere più iconiche ha ispirato il nome della mostra, Make Art Not War a cura di Tiziana Cino e visitabile fino al 22 dicembre presso la Galleria Rosso20sette di via del Sudario 39 (Largo Argentina).
Orari: da martedì a domenica dalle 11 :00 alle 19:30 (lunedì chiuso)
Info: info@rosso27.com – www.rosso27.com/