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Tra malinconia e presente: Šejla Kamerić e i frammenti del suo passato, a Milano

SUMMERISNOTOVER_Fondazione Adolfo Pini_2018_credits_Andrea Rossetti SUMMERISNOTOVER_Fondazione Adolfo Pini_2018_credits_Andrea Rossetti
SUMMERISNOTOVER_Fondazione Adolfo Pini_2018_credits_Andrea Rossetti
SUMMERISNOTOVER_Fondazione Adolfo Pini_2018_credits_Andrea Rossetti

Sogni e paure, installazioni, dettagli tratti da immagini di guerra. La Fondazione Adolfo Pini di Milano presenta SUMMERISNOTOVER, progetto site-specific di Sejla Kameric (Sarajevo, 1976), curato da Erzen Shkolli, dal 27 novembre all’8 marzo 2019. Il corpo di lavori in mostra riflette sogni, ricordi e esperienze personali dell’artista bosniaca, cresciuta durante la guerra e testimone in prima persona dell’assedio e del bombardamento della sua città natale. Il suo è un impegno sociale costante, intimo e commuovente. Ci riporta nel suo vissuto con un grande flusso di immagini riportanti bombardamenti e caos per ricordare allo spettatore che, ricollegandoci al titolo del progetto, “l’estate non è finita”, dove quest’ultima non è nient’altro che una metafora della guerra, male che se pur apparentemente distante dalle nostre quotidianità non è scomparso.

La Fondazione Adolfo Pini, nata nei primi anni 90 per volontà di Adolfo Pini (uomo di scienza e docente di fisiologia), è oggi impegnata nella continua promozione dell’arte e, in particolar modo, nel continuo sostengo dei giovani artisti emergenti. La palazzina ottocentesca, situata nel cuore della capitale meneghina, apre spazi inediti, nuove sale e un nuovo ingresso per accogliere più calorosamente il pubblico, accompagnandolo caldamente nel percorso espositivo.

SUMMERISNOTOVER_Fondazione Adolfo Pini_2018_credits_Andrea Rossetti
SUMMERISNOTOVER – Šejla Kamerić – Fondazione Pini, Milano.
SUMMERISNOTOVER – Šejla Kamerić – Fondazione Pini, Milano.

Scambiando due chiacchiere con l’artista abbiamo avuto modo di capire il fine ultimo e le profonde ragioni del suo lavoro, che riflette il problema di come sia cambiato il ruolo della fotografia, la distribuzione e l’utilizzo delle immagini, in particolar modo quelle di guerra. Le opere fotografiche in mostra non sono altro che dei focus molto dettagliati che l’artista fa ritagliando delle grandi immagini di guerra, vanno a comporre circa il 5/10% della fotografia originale tratta da giornali, riviste e siti d’informazione vari.

Un profondo “zoom” su tematiche reali, che raffigura per lo più esplosioni, fumo e distruzione, accompagna il percorso espositivo nei locali della fondazione. Tra le opere in mostra c’è anche l’installazione “Sunset”, un’antica televisione che poggia direttamente sul pavimento di una solitaria e piccola stanza mentre riproduce, incessantemente, una fotografia del Ghetto di Varsavia, in fiamme durante la rivolta del 1943: il fumo sale, incessantemente, verso il cielo, il sole svanisce e il tempo si dilata. “Position Absolute” è un’altra installazione del progetto, collocata appena terminate le scale d’ingresso della fondazione: quattro sfere di pietra, realizzate dall’artista nel 2015, le quali presentano incisioni di coordinate diverse di fosse comuni.

SUMMERISNOTOVER - Šejla Kamerić Fondazione Pini, Milano -
SUMMERISNOTOVER – Šejla Kamerić – Fondazione Pini, Milano –
_SUMMERISNOTOVER_Fondazione Adolfo Pini_2018_credits_Andrea Rossetti
SUMMERISNOTOVER_Fondazione Adolfo Pini_2018_credits_Andrea Rossetti
SUMMERISNOTOVER - Šejla Kamerić Fondazione Pini, Milano -
SUMMERISNOTOVER – Šejla Kamerić – Fondazione Pini, Milano –

Informazioni utili

SUMMERISNOTOVER  dal 27 novembre all’8 marzo 2019

Progetto site-specific di ŠEJLA KAMERIĆ.  Fondazione Adolfo Pini, Corso Garibaldi 2.  Milano

Dal lunedì al venerdì 10.00 – 13.00 | 15.00 – 17.00

Ingresso Libero

Per tutte le info visitare il sito della Fondazione Adolfo Pini

 

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