Il nuovo record di Leoncillo e un fatturato da 11.974.750€ guidano l’asta serale di arte moderna e contemporanea di Sotheby’s, a Milano.
Ore 19.30 del 28 novembre 2018. A Palazzo Serbelloni, sede milanese di Sotheby’s, inizia con un inusuale ritardo di 30 minuti l’asta serale di arte moderna e contemporanea. Con un fatturato complessivo di oltre 11 milioni (buyer’s premium inclusi) e un tasso di venduto dell’85% dei lotti, la prima sessione dell’asta autunnale si chiude con ottimi risultati. In primis, il nuovo record di Leoncillo, celebre scultore italiano che con la sua Grande Mutilazione datata 1962 raggiunge quota 969,000 €, battendo così il precedente record (824,117 €) registrato solamente qualche mese fa in occasione di Thinking Italian, l’ormai abituale vendita dedicata all’arte italiana organizzata durante la Frieze Week da Christie’s.
Fin dal principio l’atmosfera in sala si scalda. Per i primi 3 lotti piovono offerte a ritmo incalzante con aggiudicazioni di gran lunga superiori alle stime massime. Si aprono le danze con il primo dei 44 lotti presenti, un Antonio Calderara del 1967 (stimato 25,000-35,000 €) aggiudicato a 77,500 €. Segue La contestazione di Fausto Melotti (stimata 80,000-120,000 €), che dopo una serie di rilanci avvincenti, viene venduta in sala ad un prezzo pari alla stima più alta.
Al lotto numero 3 viene battuta la prima delle due opere proposte in catalogo e realizzate dal poliedrico artista svizzero Max Bill. Nucleo e Irradiazione (40,000-60,000 €) raddoppia la stima massima raggiungendo 125,000 €. Dobbiamo aspettare il lotto numero 36 per vedere la seconda richiestissima opera dell’artista, Irradiazione rossa, che arriva ad un prezzo oltre cinque volte più grande rispetto della sua stima, 321,000 €, sfiorando il record dell’artista fissato a 366,000 €.
È il turno di Lucio Fontana con un Concetto spaziale, Attese del 1963. Un taglio centrale su tela verde che non esalta i collezionisti presenti. Non delude tuttavia totalmente le aspettative della case d’aste, registrando un buon prezzo di vendita, 465,000 €. Lo stesso Fontana dopo aver segnato la prima battuta d’arresto in asta, con un invenduto “Concetto spaziale, Forma” al lotto numero 7, torna a sorprendere con “Madonna”, una piccola scultura di “ceramica in movimento” che raggiunge i 405,000 € e con il dorato Concetto Spaziale, che si ferma a “soli” 957,000 euro, senza avvicinarsi alla stima massima in catalogo.
Arriva il lotto numero 5. Il Leoncillo da record. L’opera, datata 1962 e acquistata telefonicamente da compratori asiatici, ha una storia espositiva difficilmente trascurabile, che vale la pena ricordare. Due Biennali di Venezia, la III Exposition Internationale de sculpture contemporaine a Parigi al Museo Rodin nel 1966, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma nel 1979, Ferrara e Spoleto nel 1983 e nel 1985 la Galleria d’Arte Moderna di Verona.
A seguire, fa il suo ingresso in scena l’eterna quanto solenne Natura morta di Giorgio Morandi datata 1923, che diventa in pochi minuti il top lot della serata milanese, registrando un prezzo di vendita di 2,169,000 €. Qualche minuto più tardi, una coppia di collezionisti orientali di nazionalità cinese presenti in sala ha rilanciato fino ad acquistare la seconda Natura morta di Morandi, proposta in catalogo al lotto numero 15 e datata 1959.
Piero Dorazio non convince e il suo splendido Collier, probabilmente non nelle migliori condizioni conservative, rimane invenduto. Un’asta non del tutto positiva anche per Marino Marini e per le “Superfici” di Castellani, grandi flop della serata. Alighiero Boetti non entusiasma, ma si difende bene con Tutto, al lotto numero 10, aggiudicato a 465,000 € su commissione.
Arrivati al lotto numero 11, BidNow, la piattaforma online di Sotheby’s che ha causato molti problemi tecnici all’inizio dell’asta, riprende a funzionare. Filippo Lotti dà il benvenuto ai collezionisti collegati online e presenta Untitled. L’opera firmata da Jean-Michel Basquiat al suo debutto sul mercato italiano (stimata 300,000-400,000 €) che realizza un ottimo risultato, 549,000 €.
Cy Twombly delude le aspettative, ma a seguire c’è Jannis Kounellis con il suo Senza titolo (5), datato 1959. Un anno fondamentale per la carriera dell’artista di origine greca, che solo due anni prima aveva lasciato il Pireo a causa della guerra civile per trasferirsi a Roma. L’opera, copertina del catalogo d’asta, ha di poco superato la stima massima ed è stata aggiudicata per 489,000 €.
Ai lotti numero 18 e 19 si susseguono due opere di Alberto Burri, Sportello eseguita nel ’55 e una Combustione del’61, entrambe vendute al di sopra delle stime massime. Bianco Plastica, la terza opera dell’artista presente in catalogo, non convince. Le offerte si fermano a 420,000 € e l’opera rimane invenduta. Ottimo il risultato per Afro Basaldella (333,000 €) con La persiana 2, posizionata al lotto numero 25. L’opera rappresenta a tutti gli effetti la svolta astratta dell’artista che nel ’54, tornato in Italia da New York, dimentica le linee squadrate e i toni cupi, preferendo contorni labili e colori vivaci, inevitabilmente in dialogo con l’astrattismo americano.
Al termine dell’asta sono 10 i lotti rimasti invenduti, sui 44 totali. L’asta segue comunque un ritmo incalzante e la maggior parte delle opere proposte registra buoni risultati. Il fatturato totale, anche senza considerare i buyer’s premium, supera ampiamente la stima minima dei lotti di 9.225.000. Confrontando i risultati di questa prima sessione (11,974,750 €) con quanto registrato un anno fa si nota un sorprendente miglioramento. L’asta di novembre 2017 ha totalizzato 7,788,500 € (considerando anche la day sale). La sola asta serale dell’autunno 2018 ha quindi superato di oltre 4 milioni di euro il totale dello scorso anno e ha buone possibilità di raggiungere i 13 milioni di fatturato registrati nella sessione primaverile del 2018.
Informazioni utili
www.sothebys.com/ArteModerna&Contemporanea
Tutti i prezzi riportati nell’articolo includono il buyer’s premium.