Boetti, de Chirico, Bonalumi, Donghi, Fontana, Turcato, Dorazio, Pistoletto e Santomaso protagonisti dell’asta di moderni e contemporanei da Cambi a Milano.
Dopo le aste di novembre, la casa d’aste Cambi continua anche nel mese di dicembre con proposte nella sede milanese in via San Marco. E’ proprio in autunno che, da qualche anno, le principali maison italiane fanno le loro proposte di arte moderna e contemporanea concentrate tutte nel capoluogo lombardo.
L‘esposizione dei lotti inizia oggi, venerdì 30 novembre, e prosegue fino a lunedì 3 dicembre (ore 10-19). L’asta sarà martedì 4 dicembre e vedrà esitati 340 lotti divisi su due cataloghi: il primo presenta diverse opere di qualità a buon prezzo, con una piccola raccolta di libri, grafica d’autore, disegni e sculture, il secondo è molto selezionato ed è caratterizzato dalla presenza di molti degli artisti al momento più apprezzati e richiesti.
Tra i lotti più interessanti segnaliamo Piazza d’Italia, un olio su tela della fine degli anni ’50 di Giorgio de Chirico, un ritratto del 1933 di Antonio Donghi intitolato Abito azzurro (esposto alla Quadriennale di Roma del 1935), l’olio su tela Marina con cavallino realizzato da Filippo De Pisis nel 1930 e un Ritratto della signorina Burba del 1920 di Giacomo Balla.
In evidenza anche un Bonalumi anni ’60 a prezzo davvero interessante, una superficie lunare tonda di Turcato, fra le più grandi mai passate in asta, una raccolta di Salvo che vale già come notizia, una Composizione di Marino Marini e una bella opera di Piero Dorazio degli anni ’60. Top lot assoluto dell’asta è un importante arazzo di Alighiero Boetti, di grande formato (con dimensioni 100,5×111,5 cm) stimato 250.000-350.000 euro. Tra gli altri nomi importanti sono inoltre presenti Lucio Fontana (con una crocifissione in ceramica smaltata), Michelangelo Pistoletto (con uno dei multipli più rari per dimensioni e soggetto: la Venere con la pipa) e Giuseppe Santomaso (con un capolavoro di grandi dimensioni).
Tra le sculture, in rappresentanza dell’informale, si fa notare un’opera di Igor Mitoraj larga 162 cm. Da non sottovalutare poi un nucleo di opere di artisti contemporanei come De Dominicis, Merz, Paladino, Chia e Penone, oltre ad una varietà di opere cinetiche e astratte.
Non solo moderni e contemporanei però. Cambi tra il 4 e il 5 dicembre esita anche ceramiche di artisti italiani del Novecento, fumetti, fotografia e orologi. Eccetto questi ultimi, gli altri tre cataloghi sono inediti per la casa d’aste.
Il 4 dicembre Marco Arosio, direttore del dipartimento delle Arti Decorative del XX secolo, presenterà una collezione di sole ceramiche realizzate dai più grandi scultori italiani del secolo scorso, raccolte nel catalogo Ceramiche di Artisti Italiani del Novecento. Di Arturo Martini, artista purtroppo un po’ dimenticato dal mercato negli ultimi anni, sono proposte due formelle eseguite tra il 1926 e il 1928 e due rari leoni da giardino in grès, già esposti alla mostra Gotha di Parma, con una stima tra i 60.000 e 80.000 euro.
Pietro Melandri, lo scultore faentino più importante del ‘900, è rappresentato dalla sua opera più significativa degli anni ’30, l’Assunta, realizzata nel 1931 per il mausoleo della famiglia Bolognesi. Nel dopoguerra il figurativo di grandi ceramisti come Emanuele Luzzati e Ugo Lucerni segna il passaggio verso l’astrazione di Lucio Fontana, presente con due figure barocche della fine degli anni ’40, Fausto Melotti, con una grande coppa e due preziosi vasi, e Guido Gambone, che sarà in mostra con un grande pannello astratto creato nel 1954 per il cinema Imperiale di Firenze, che parte da una stima di 40.000-60.000 euro. Ma la ceramica è molto amata anche da autori contemporanei, come Luigi Ontani, di cui saranno in vendita tre giochi in terra ritagliata, tra i suoi primi lavori eseguiti a Salerno nei primi anni ’80, Giosetta Fioroni, con un’opera unica e i più giovani Giuseppe Ducrot e Fausto Salvi.
Mercoledì 5 dicembre sarà invece la volta degli appuntamenti dedicati ai Maestri del Fumetto e dell’Illustrazione e alla Fotografia, che inaugurano i rispettivi nuovi dipartimenti della casa d’aste.
In linea con le migliori case d’aste del mondo, Cambi apre ai maestri della Nona Arte con pannelli originali di artisti che hanno fatto la storia del fumetto: Breccia, Crepax, Jacovitti, Manara, Pratt, Pazienza e molti altri.
A questi si aggiungono le sezioni dedicate ai migliori cineasti italiani e internazionali delle grandi “fabbriche dei sogni”: Disney, Marvel, DC, Bonelli e Astorina, con personaggi di culto come Topolino, Paperino, Spider-Man, Batman, Tex, Dylan Dog e Diabolik.
Top lot dell’asta è un’opera in matita, china ed acquerello su cartoncino di Jean Giraud Moebius (1938-2012) intitolata Les Dormeurs e stimata 20.000-40.000 euro. Tra i lotti più interessanti segnaliamo Marlene Dietrich di Hugo Pratt (1927-1995), realizzata in tecnica mista su cartoncino e stimata 16.000-32.000 euro, Pravda la Survireuse di Guy Peellaert (1934-2008), con testi di Pascal Thomas, una tavola stimata 15.000-25.000 euro, e Pippo e la Ramazza Pazza, una storia completa costituita da 14 tavole originali di Pier Lorenzo De Vita (1909-1990), stimata 7.500-15.000 euro.
L’asta dedicata alla Fotografia è caratterizzata dalla presenza di due esponenti della scuola di Dusseldorf, come Candida Hofer e Andreas Gursky, di cui abbiamo in asta Taipei, una fotografia del 1999 stimata 35.000-45.000 euro. Importante anche una coppia di fotografie dell’artista concettuale americano Richard Prince, dalla serie “Cowboy and Girlfriend”, stimate ciascuna 20.000-25.000 euro.
Tra i lotti più interessanti in catalogo vi sono alcune opere del musicista e artista visivo David Byrne, noto per essere stato il leader del Gruppo americano dei Talking Heads. In asta anche una fotografia della serie Rain di Abbias Kiarostami più noto come raffinato autore cinematografico. La grande scuola della fotografia italiana è
rappresentata fra gli altri da opere di Luigi Ghirri, Mario Giacomelli, Olivo Barbieri, Mario De Biasi, Walter Niedermayr. Da segnalare tra le altre anche una rara fotografia dell’artista concettuale Bob Watts e opere di Tomas Saraceno, Nobuyoshi Araki, Giuseppe Gabellone e Michele Zaza.
Mercoledì 5 dicembre Cambi chiude gli appuntamenti di Milano con gli Orologi da Polso e da Tasca. Il catalogo curato da Francesca Tagliatti, esperta del dipartimento, raccoglie una proposta variegata tra cui un’elegante selezione di Patek Philippe vintage e moderni: segnaliamo la referenza 3970, che venne presentata dalla Maison ginevrina nel 1986 e che venne prodotta in oro giallo, rosa e platino. La sua produzione cessò nel 2006 quando venne sostituita dalla referenza 5970. Il cronografo con calendario perpetuo viene considerato una delle complicazioni più classiche, tradizionali e meccanicamente più belle dell’orologeria. Interessante anche la referenza 5110G, “ORE DEL MONDO”, che venne prodotta dal 2000 al 2006. Fra gli orologi che hanno segnato la storia di Patek Philippe le “ore del mondo” hanno di sicuro un ruolo di spicco. Pur non essendo fra gli orologi più complicati o costosi della Casa, hanno sempre avuto un posto speciale nel cuore dei collezionisti del marchio, forse perché si tratta di una complicazione utile per chi viaggia o forse perché questa complicazione dona un fascino particolare al quadrante dell’orologio. Non passerà inosservata la referenza 5524G “Travel Time”. Con il Calatrava Pilot Travel Time Patek Philippe ha trovato il punto di incontro tra passato e presente, dotando un orologio da pilota del secondo fuso orario: un omaggio alle conquiste dell’aviazione e a quelle dell’orologeria. In catalogo sono inoltre presenti diversi Rolex, ciascuno con una storia da raccontare. Ad esempio l’orologio simbolo di Rolex, la referenza 16520, in acciaio e acciaio e oro, legato al mondo delle corse automobilistiche. Il nome Daytona è evocativo, identificava infatti la spiaggia di Daytona Beach, in Florida, all’inizio del XX secolo: un terreno sabbioso di 35 km, simbolo di velocità, motori potenti, audacia e talento, dove tra il 1903 e il 1935 vennero registrati ben 14 record di velocità. In asta verrà esitato poi un Evergreen di nome e di fatto: il Rolex 16610LV, introdotto alla fine del 2003 come modello commemorativo per i 50 anni dell’iconico Submariner. Il verde della ghiera rappresenta il colore del patrimonio Rolex. Questo orologio presenta inoltre due diverse versioni della ghiera, che passa da un verde oliva (definito dai collezionisti “Bertolli” per il colore che ricorda l’olio di oliva) a un verde più deciso e scuro.
n. 361 Arte Moderna e Contemporanea
Asta 4 dicembre 2018
n. 362 Ceramiche di Artisti Italiani del Novecento
Asta 4 dicembre 2018
n. 386 I Maestri del Fumetto e dell’Illustrazione
Asta 5 dicembre 2018
n. 385 Fotografia
Asta 5 dicembre 2018
n. 368 Orologi da Polso e da Tasca
Asta 5 dicembre 2018
Esposizione da venerdì 30 novembre a lunedì 3 dicembre ore 10-19
MILANO Via San Marco, 22 – 20121
Tel: +39 02 36590462
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