Il progetto curato da Marco Trulli intende evidenziare le peculiarità architettoniche e sociali del quartiere di Viterbo, stimolando la progettazione partecipata
È il tentativo di “illuminare” un quartiere molto difficile della città di Viterbo, San Faustino, con la partecipazione dei richiedenti asilo e rifugiati dei progetti di accoglienza gestiti da Arci Solidarietà Viterbo ONLUS, dei commercianti e dei residenti del quartiere. Attraverso la costruzione di una serie di installazioni luminose, il progetto Luminaria – a cura di Marco Trulli – intende evidenziare le peculiarità architettoniche e sociali del quartiere, stimolando la partecipazione attiva del pubblico già nella fase di ideazione dei lavori in una progettazione partecipata.
Come già accade in molti centri italiani, gli interventi luminosi possono disegnare nuove configurazioni dello spazio ed inventare nuove possibilità di percezione e fruizione dei luoghi. Nucleo di partenza del progetto è stata la Scuola d’arte libera, progetto laboratoriale rivolto a “richiedenti asilo e rifugiati” presenti e attivi, integrati nel territorio, condotto da Pasquale Altieri e Massimo De Giovanni – che sono anche gli artisti partecipanti, assieme a Davide Dormino, Chiara Tommasi, Paul Wiedmer – in collaborazione con la scuola di italiano In altre parole. Dalle piazze alle abitazioni private, ai locali, Luminaria realizza un percorso luminoso capace di attivare suggestioni, visioni intime e ispirate, in un’interazione poetica tra luoghi, architetture e persone.