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Gli impressionisti riuniti. La mostra che celebra i geni del cambiamento, a Catania

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Impressionisti
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Per la prima volta riuniti in Italia tutti gli “artisti dell’impressione”. Gli “Impressionisti a Catania“, in mostra nello storico Palazzo della Cultura fino al 21 aprile 2019.

Negli ultimi anni di mostre dedicate all’Impressionismo e ai suoi protagonisti se ne sono viste molte. Forse troppe, volendo assecondare quella parte della critica che lamenta un ristagno culturale, dato dall’incapacità di distaccarsi da temi già ampiamente trattati e di proporre nuovi contenuti per le grandi mostre. È sulla base di questa premessa che “Gli Impressionisti a Catania” sente il bisogno di presentarsi al pubblico non come “la solita mostra sull’Impressionismo”, ma come la mostra più completa mai apparsa in Italia su questo movimento e i suoi artisti. Accanto alle opere dei più noti Monet, Renoir, Degas, Manet e Pissarro è infatti possibile trovare anche quelle degli oltre quaranta artisti che parteciparono alle otto mostre ufficiali dell’Impressionismo, tenutesi a Parigi fra il 1874 e il 1886.

L’ambizione e la portata innovativa della mostra catanese si colgono dunque dal titolo stesso. Non una mostra sull’Impressionismo inteso come fenomeno collettivo, bensì una mostra sugli Impressionisti, artisti con personalità, esigenze e intuizioni differenti. La rivoluzione artistica di fine Ottocento è raccontata attraverso il percorso individuale di ciascuno di essi, gli uomini e le donne che, in piccola o in grande parte, ne sono stati artefici.

Impressionisti
Claude Monet, Les Nymphéas (1905, olio su tela, 107 x 75 cm)

Ospitata nelle stanze dello storico Palazzo Platamone, l’esposizione propone oltre 190 opere prese in prestito da collezioni private. Dipinti ad olio, disegni, acquerelli, fotografie, opere grafiche, ceramiche e sculture che per la prima volta mettono insieme per il grande pubblico i nomi di tutti i pittori che abbracciarono l’Impressionismo.

La mostra segue un percorso cronologico che parte dai dettami della scuola di Barbizon, con il realismo di Courbet, Ingres, Delacroix, Corot e Millet, passa dalle sperimentazioni fotografiche di Nadar e culmina con la deriva post-Impressionista di von Perfall, Laurent e Cahours.

Dai più ai meno celebri, tutti i pittori dell’impressione vengono presentati al pubblico, in una fitta rosa di nomi che comprende quelli di Chamaillard, Astruc, Sisley, Jeanniot, Raffaelli, l’italiano de Nittis e le talentuose Morisot e Cassatt. Una panoramica dettagliata che non esclude quei personaggi significativi che hanno sfiorato il movimento e che sono poi diventati pionieri di nuovi linguaggi come van Gogh, Gauguin, Cézanne e Signac.

Impressionisti
Edouard Manet, Bar aux Folies Bergère (1882, acquaforte, 10 x 14 cm)

Buona parte delle opere in mostra non spicca per le pennellate, i toni e le atmosfere tipiche che hanno reso celebre il movimento, ma per il carattere sperimentale e per certi versi acerbo, ancora irrigidito da rigori accademici non del tutto accantonati. L’obiettivo infatti non è quello di celebrare l’Impressionismo come fenomeno compiuto, già noto e amato, ma di raccontarne la genesi e poi le derive. Per farlo, l’allestimento propone oltre ai convenzionali oli e pastelli anche numerose tecniche miste, e riserva grande spazio ad oggetti più insoliti come ceramiche dipinte e opere monocrome come fotografie, monotipi e stampe.

In questo senso, le numerose litografie, acqueforti e acquetinte presenti sono da considerarsi la preziosa testimonianza della sperimentazione continua di questi pittori e della ricerca di nuove tecniche in un’epoca di grandi sconvolgimenti per l’arte tradizionale.

Impressionisti
Pierre Auguste Renoir, Bateaux sur la Seine (1897, acquaforte, 46 x 33 cm)

Fra le opere di punta vanno indicate le celeberrime Ninfee, manifesto impressionista universalmente riconosciuto, che nelle loro oltre 250 versioni hanno contribuito a rendere inconfondibile il colore e la pennellata evanescente di Monet. Altra importante presenza è quella del primo bozzetto ad olio de Bar aux Folies Bergère di Renoir, un dipinto di piccole dimensioni che anticipa il ritratto della donna al bancone di un bar più celebre della storia dell’arte. Fondamentale è anche il reportage pittorico La barricade di Manet, cruda rappresentazione della morte di un gruppo di soldati parigini, che testimonia le simpatie del maestro a sostegno dei partigiani durante la guerra civile del 1871.

Con la sua selezione di opere la mostra “Impressionisti a Catania” racconta l’azzardo di un coraggioso gruppo di artisti che, in corrispondenza dell’avvento della fotografia e della conseguente messa in discussione dello scopo e dei valori dell’arte, tentò di ridefinire i canoni della pittura europea, riuscendoci.

Un racconto lineare che ben descrive la rivoluzione della pittura d’impressione e l’approccio a nuovi metodi di rappresentazione del reale, attraverso una pittura evocativa fatta di luce, colori puri e atmosfere rarefatte. Una ricerca artistica che trovò la giusta dimensione nella pittura en plein aire, che spinse i pittori impressionisti con i loro cavalletti fuori, all’aria aperta, verso le periferie e le campagne francesi, lontano dagli atelier.

Impressionisti
Giuseppe de Nittis, Controluce (1876 ca., olio su tela, 72 x 53 cm)

Con le loro suggestioni romantiche e il taglio spesso intimistico, le opere degli Impressionisti sono da considerarsi l’immagine fedele di un’epoca oggi percepita come luminosa, pacifica e spensierata. Il mito della Belle Époque sopravvive e viene tramandato al nostro tempo dai dipinti di questi uomini, cantori di un sentimento collettivo di fiducia, ma anche di un forte desiderio di innovazione. Ogni scorcio è raccontato attraverso un linguaggio visivo d’avanguardia che è figlio di brillanti intuizioni e coraggiose sperimentazioni, e che è da considerarsi l’ultimo colpo di coda della grande pittura moderna.

La mostra catanese riesce nell’intento di metterci faccia a faccia con ciascuno di questi artisti artefici della grande inversione di rotta di fine Ottocento. E lo fa non mostrandoci i capolavori che siamo abituati ad associare all’Impressionismo, ma presentandoci i bozzetti, i ripensamenti, le sperimentazioni e i retroscena anche del lavoro dei meno noti, celebrando il talento e il genio di ognuno di loro.

Impressionisti
Henri Maurice Cahours, Bretonnes sur le chemin du village (1920, olio su tela, 61 x 50 cm)
Impressionisti
Emmanuel Marcel Laurent, Le Patron de la mer à Notre Dame de la Joie (1935, olio su tela, 55 x 46 cm)
Impressionisti
Edouard Manet, La barricade (1871, olio su tela, 34 x 24 cm)
Impressionisti
Berthe Morisot, Femme et enfant sous les arbres (1880 ca., tecnica mista, 16 x 21,5 cm)

Informazioni utili

Gli Impressionisti a Catania

Fino al 21 aprile 2019

Palazzo della Cultura, via Vittorio Emanuele II, 121 Catania

Tel. 3668708671

biglietteria@impressionistiacatania.it

www.impressionistiacatania.it

*Nella prima immagine: Edouard Manet, Bar aux Folies Bergère, primo bozzetto (1882, olio su tela, 36 x 26 cm)

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