Riallestire la collezione permanente, omaggiando il fondatore Giovanni Carandente nel decennale della morte. Primi progetti espositivi? Legati al Festival dei Due Mondi e alla figura di Sol Lewitt
“I miei primi programmi? Inizierò con la valorizzazione della collezione permanente, che negli ultimi anni è stata un po’ trascurata: intendo progettare un riallestimento in spazi diversi da quelli attuali, alquanto defilati, strutturandola per nuclei tematici”. Ha le idee già molto chiare, Marco Tonelli, appena annunciato come nuovo direttore della Galleria Civica d’arte moderna di Spoleto a Palazzo Collicola, dove succederà a Gianluca Marziani, che la guidava da quasi 10 anni. “Il museo ha una raccolta di grande valore, con sezioni focalizzate su grandi eventi che hanno caratterizzato la città, dal Premio Spoleto alla grande kermesse di scultura Spoleto 62”, puntualizza il neodirettore, che presto racconterà i suoi progetti con un’approfondita intervista ad ArtsLife. “Voglio che quando i visitatori incontrano opere – per fare qualche esempio – di Alexander Calder, di Beverly Pepper, di Richard Serra, trovino un allestimento che fornisca loro una contestualizzazione, un quadro chiaro e fruibile che renda la visita agevole ed appagante”. Si metterà al lavoro fin da subito, Tonelli, intenzionato ad imprimere un’impronta strutturale alla galleria: “Quest’anno cadrà il decennale dalla morte di Giovanni Carandente, che intendo omaggiare anche con una pubblicazione che ne ricostruisca il percorso personale e critico. Altro progetto a cui tengo particolarmente è la digitalizzazione dell’archivio Leoncillo, favorita anche dagli ottimi rapporti con gli eredi del grande artista. Insomma vorrei che Palazzo Collicola fosse percepito come un contenitore che ha al suo interno un vero e proprio museo di arte moderna e contemporanea, una biblioteca con l’archivio Leoncillo, una Pinacoteca al Piano Nobile e uno spazio di mostre temporanee”.
Come nasce questo rapporto con Spoleto? “Fra il 2006 e il 2008 proprio Carandente, con cui avevo un ottimo rapporto, mi chiamò a collaborare per le schede della collezione, e lavorai a mostre dedicate a Pino Pascali, Maurizio Mochetti e allo stesso Leoncillo”, ricorda il critico. “In seguito mi sono molto dedicato alla valorizzazione di questo artista che era nativo di Spoleto, con mostre presso il Museo di Montelupo Fiorentino e collaborando a quella ora in corso alla Galleria dello Scudo di Verona. Ho poi trascritto e pubblicato, in questa occasione, il ‘Piccolo diario’, interessante scritto di Leoncillo. Proprio la volontà della nuova amministrazione della città umbra di rilanciarne la figura credo sia stata importante per la mia chiamata alla direzione del museo, ruolo per il quale cercavano una figura nuova, che rivedesse l’approccio a questi temi”. Primi programmi? “Saremo molto impegnati con opere strutturali, fra cui alcuni indispensabili restauri: ma ho già in mente alcuni progetti espositivi, che possano legarsi anche al Festival dei Due Mondi, e uno alla figura di Sol Lewitt, artista che a Spoleto ha vissuto per lunghi periodi della sua vita…”.
Massimo Mattioli