Bologna. Un giro tra gli stand del nuovo anno “zero” di Artefiera (1-4 febbraio 2019). Le impressioni dei galleristi sulla nuova edizione targata Simone Menegoi, a cui abbiamo chiesto cosa li ha guidati nella scelta degli artisti presentati -tre per gli stand piccoli, sei per quelli grandi- e quali saranno i progetti futuri.
Lorenzo Poggiali – Galleria Poggiali (Firenze)
Impressioni sulla nuova edizione: Il nuovo format piace alla galleria fiorentina, già abituata a portare pochi artisti per valorizzarli al meglio, linea guida rispecchiata anche dall’allestimento dello stand, in cui ogni opera è distanziata dalle altre per permettere una fruizione adeguata.
Il pezzo forte dello stand: Primeggia Fabio Viale per l’impatto visivo e fisico che hanno le sue opere, ma anche agli altri artisti -Pignatelli, Zorio, Beninati e Mattiacci- è dato notevole risalto.
Progetti per il futuro: A breve impegnati con Thomas Kovachevich e Zhivago Duncan, rivedremo la galleria anche alla prossima edizione di Miart.
Stefano De Gregori – Prometeogallery di Ida Pisani (Milano)
Impressioni sulla nuova edizione: La limitazione nel numero di artisti proposti è stato apprezzato dalla galleria milanese Prometeo, secondo cui il format curatoriale di quest’anno rende gli spazi più ordinati e puliti. Nonostante questo salta all’occhio il minor numero di visitatori di questa edizione, anche nella prima giornata dedicata a collezionisti e giornalisti.
Il pezzo forte dello stand: Pezzo forte della galleria sono senz’altro le opere di Fabrizio Cotognini, artista che di recente gode di un sempre maggior apprezzamento.
Progetti per il futuro: Dopo l’apertura con Artefiera, il 2019 continuerà con una personale di Ruben Montini -anche lui esposto a Bologna- e, a marzo, Miart.