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Il ministro Bonisoli a Londra. Christie’s restituisce all’Italia opere trafugate immesse sul mercato dell’arte

Hydria apula a figure rosse, attribuito alla scuola dei pittori Varrese e dei nasi camusi, 350-330 a.C. Hydria apula a figure rosse, attribuito alla scuola dei pittori Varrese e dei nasi camusi, 350-330 a.C.
Hydria apula a figure rosse, attribuito alla scuola dei pittori Varrese e dei nasi camusi, 350-330 a.C.
Hydria apula a figure rosse, attribuito alla scuola dei pittori Varrese e dei nasi camusi, 350-330 a.C.

Bonisoli ha partecipato alla cerimonia ufficiale di restituzione di 8 lotti, per un totale di 12 reperti, più una pagina di un codice miniato, sottratta negli anni ‘40 all’Archivio di Stato di Venezia

La restituzione conferma l’efficacia della collaborazione tra il nostro Paese e colossi del mercato dell’arte come Christie’s nella lotta al traffico illegale di opere d’arte”. Parole del ministro per i Beni culturali Alberto Bonisoli che giungono a poche settimane dalla decisione di riconvocare il Comitato istituzionale sulle opere trafugate, con l’Italia che rientra in possesso di sarcofagi, suppellettili e capitelli di epoche diverse rubati tra gli anni ‘60 e ‘80 del secolo scorso e immessi nel mercato internazionale dai trafficanti d’arte. E arrivano da oltre Manica, a Londra, dove in mattinata, nella sede dell’ambasciata italiana, Bonisoli ha partecipato alla cerimonia ufficiale di restituzione di 8 lotti, per un totale di 12 reperti, più una pagina di un codice miniato, sottratta negli anni ‘40 all’Archivio di Stato di Venezia.

Oinochoe greco in pasta vitrea
Oinochoe greco in pasta vitrea

Le opere sono state rintracciate grazie ad un’attività di controllo incrociato tra la nota casa d’aste londinese Christie’s e le informazioni contenute nella banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, gestita dal Comando Tutela Beni Culturali dei Carabinieri. Con oltre 1 milione e duecento mila oggetti rubati e circa 700 mila immagini, infatti, è il più grande database al mondo e da tempo è divenuto punto di riferimento per le forze di polizia estere. I reperti ritornati in possesso dell’Italia sono un’oinochoe greco in pasta vitrea, un’antefissa etrusca in terracotta del VI-V secolo a.C. e un stamnos falisco a figure rosse risalente al IV secolo a.C., cinque piatti stile Gnathia del IV secolo a.C., un’ hydra apula a figure rosse del 350-330 a.C., un capitello romano del II secolo d.C., un frammento di marmo di sarcofago romano proveniente dalle catacombe di San Callisto, un rilievo romano in marmo con Satiro e Menade trafugato dai giardini di Villa Borghese nel 1985 e la pagina di codice miniato.

SFOGLIA LA GALLERY

Oinochoe greco in pasta vitrea
Hydria apula a figure rosse, attribuito alla scuola dei pittori Varrese e dei nasi camusi, 350-330 a.C.
Antefissa etrusca in terracotta, VI-V secolo a.
Capitello romano in marmo, II secolo d.C.
Cinque piatti stile Gnathia, IV secolo a.C.
Frammento in marmo di sarcofago romano
Pagina miniata raffigurante la promissione del Doge Andrea Dandolo e dei consiglieri ducali, secolo XIV
Rilievo romano in marmo con Satiro e Menade

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