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Pompei: dopo la sensuale Leda, dagli scavi emerge la bellezza di Narciso

La scena raffigurante il mito di Narciso emersa negli scavi alla Regio V Immagine del Parco Archeologico di Pompei La scena raffigurante il mito di Narciso emersa negli scavi alla Regio V Immagine del Parco Archeologico di Pompei
La scena raffigurante il mito di Narciso emersa negli scavi alla Regio V Immagine del Parco Archeologico di Pompei
La scena raffigurante il mito di Narciso emersa negli scavi alla Regio V
Immagine del Parco Archeologico di Pompei

Pompei in love. Nel giorno di San Valentino viene presentata al mondo un’altra eccezionale scoperta di raffinata e sensuale bellezza: Narciso. Le immagini.

Nuove scoperte a Pompei: affresco di Leda e il cigno - Parco Archeologico di Pompei - Foto di Cesare Abbate
Nuove scoperte a Pompei: affresco di Leda e il cigno – Parco Archeologico di Pompei –
Foto di Cesare Abbate

Potremmo definirla la ‘scoperta di San Valentino’. Dopo l’eccezionale ritrovamento dello splendido affresco  di ‘Leda e il Cigno‘ lo scorso novembre, una nuova scoperta  riporta alla luce la bellezza raffinata e sensuale degli affreschi di Pompei nell’ambito degli scavi della Regio V che rientrano nel Grande Progetto Pompei.

Affreschi rinvenuti durante gli scavi
Immagine del Parco Archeologico di Pompei

Sempre lungo via del Vesuvio dove si trovava il quadretto di Leda e il cigno – definito dai media ‘ a luci rosse’ per via della raffigurazione piuttosto esplicita della famosa scena del ricongiungimento carnale- gli scavi hanno riportato alla luce un nuovo ambiente e anche parte dell’atrio della dimora  con pareti dai vividi colori e l’affresco di Narciso al centro di una di esse, che lo vede specchiarsi nell’acqua rapito dalla sua immagine, secondo l’iconografia classica.

Affreschi rinvenuti durante gli scavi Immagine del Parco Archeologico di Pompei
Affreschi rinvenuti durante gli scavi
Immagine del Parco Archeologico di Pompei

Decori raffinati di IV stile caratterizzano l’intera stanza di Leda, con delicati ornamenti floreali, intervallati da grifoni con cornucopie, amorini volanti, nature morte e scene di lotte tra animali. Un soave trionfo di bellezza che si estendeva anche sul soffitto, del quale purtroppo rimangono solo alcuni frammenti recuperati dai restauratori. In un sottoscala, utilizzato come deposito, sono stati ritrovati una dozzina di contenitori in vetro, otto anfore e un imbuto in bronzo. Una situla bronzea (contenitore per liquidi) è stata invece rinvenuta accanto all’impluvio.

Affreschi rinvenuti durante gli scavi Immagine del Parco Archeologico di Pompei
Affreschi rinvenuti durante gli scavi
Immagine del Parco Archeologico di Pompei

Dopo alcuni mesi dunque, Pompei torna nuovamente a incantare il mondo.

“La bellezza di queste stanze, evidente già dalle prime scoperte, ci ha indotto a modificare il progetto e a proseguire lo scavo per portare alla luce l’ambiente di Leda e l’atrio retrostante – dichiara Alfonsina Russo  direttrice del parco archeologico del Colosseo e ad interim di quello del Parco Archeologico di Pompei in seguito al termine del mandato del Professor Massimo Osanna –  Ciò ci consentirà in futuro di aprire alla fruizione del pubblico almeno una parte di questa domus. Lo scavo della stessa è stato possibile nell’ambito della più ampio intervento di messa in sicurezza e riprofilamento dei fronti di scavo, previsto dal Grande Progetto Pompei, che sta interessando gli oltre 3km di perimetro che costeggia l’area non scavata di Pompei. Nel rimodulare la pendenza dei fronti che incombevano minacciosamente sulle strutture già in luce, sono venute fuori questi eccezionali ritrovamenti. In questa delicata fase, il collega Massimo Osanna sta proseguendo la direzione scientifica dello scavo per fornire il suo prezioso e competente supporto e garantire una linea di continuità scientifica alle attività di scavo.”

Alfonsina Russo e Massimo Osanna Foto Parco Archeologico di Pompei
Alfonsina Russo e Massimo Osanna
Foto Parco Archeologico di Pompei

Proseguono le straordinarie scoperte di questo cantiere – dichiara Massimo Osanna che mantiene la direzione scientifica degli scavi – Si ripropone nell’atrio della casa la scena di un mito, quello di Narciso, ben noto e più volte ripetuto a Pompei. Tutto l’ ambiente è pervaso dal tema della gioia di vivere, della bellezza e vanità, sottolineato anche dalle figure di menadi e satiri che, in una sorta di corteggio dionisiaco, accompagnavano i visitatori all’interno della parte pubblica della casa. Una decorazione volutamente lussuosa e probabilmente pertinente agli ultimi anni della colonia, come testimonia lo straordinario stato di conservazione dei colori.”

 

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