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Albe azzurre, tramonti struggenti. La luce della famiglia Ciardi a Conegliano

Guglielmo Ciardi, Mattino di maggio, 1869. Fondazione Musei Civici di Venezia

«(…) la luce declinata in tutte le possibili atmosfere, la presenza viva e palpitante della natura e nelle piante, nei campi, nelle messi, nelle distese di eriche; la maestosità spesso scabra delle masse montuose, colte nella luce azzurra dell’alba o in quella struggente e aranciata dei tramonti, i filari, i covoni, i corsi d’acqua».

Giandomenico Romanelli

Tra le famiglie di pittori veneti più affermate, i Ciardi ricoprirono un ruolo fondamentale, tra Otto e Novecento, nel radicale rinnovamento della pittura paesaggistica. Guglielmo (Venezia, 1842-1917), e i figli Beppe (Venezia, 1875-Quinto di Treviso, 1932) ed Emma (Venezia, 1879-1933) sono i protagonisti della mostra “I Ciardi. Paesaggi e Giardini”, curata da Giandomenico Romanelli, Franca Lugato e Stefano Zampieri, che inaugurerà sabato 16 febbraio aprendo la stagione espositiva di Palazzo Sarcinelli a Conegliano. Immersi idealmente nella poesia delle colline venete, il pubblico avrà la possibilità, fino al 23 giugno 2019, di ripercorrere l’iter di un’ispirazione artistica che, prendendo le mosse dallo studio del vero en plein air, giunge a tre diverse soluzioni, dal proto-espressionismo di Emma agli accenti simbolisti di Beppe.

Beppe Ciardi, Il ritorno delle barche da pesca, 1920 ca. Bologna-Milano, Bottegantica

Oltre 60 opere -provenienti da collezioni private o prelevate da depositi dopo circa vent’anni- porranno in relazione gli sviluppi e gli esiti dei tre protagonisti: peculiarità, convergenze e divergenze saranno segnalate in mostra grazie alla realizzazione di apposite schede di confronto. Infatti l’esposizione si articola in tre sezioni, ciascuna dedicata ai componenti della famiglia, e ne illustra, dagli albori alle ultime soluzioni, l’individuale percorso. Gugliemo Ciardi, il capofamiglia, prende le mosse dalla tradizione paesaggistica ottocentesca formandosi sotto la guida del maestro Domenico Bresolin (Padova, 1813-Venezia, 1899) negli anni della frequentazione dell’Accademia di Belle Arti di Venezia. I luoghi dell’infanzia, da Quinto di Treviso a San Martino di Castrozza, diventano i luoghi dell’anima in cui le atmosfere campestri e i paesaggi pedemontani e dolomitici sono protagonisti assoluti. Dall’entroterra veneto la figlia Emma si muove, invece, verso vedute e ispirazioni internazionali, grazie anche ai numerosi viaggi che ebbe la possibilità di intraprendere durante la sua maturazione. Così, entrarono a far parte del proprio immaginario visioni cosmopolite che rinnovarono i soggetti e le iconografie che contraddistinsero l’esperienza del padre Guglielmo: dagli impressionisti alla Scuola di Glasgow, comunque cultrice del vedutismo veneziano e influenzata dall’esperienza macchiaiola, combinò varie tendenze elaborandole in una personalissima chiave espressiva, citazionista ma moderna, di cui i giardini e i parchi sono i principali interlocutori. Con Beppe, infine, ci si sposta verso orientamenti novecenteschi, i cui segni più evidenti sono la centralità della presenza umana, che arriva quasi a prevalere sul paesaggio, e l’ispirazione di matrice simbolista, in particolare quella nordica di Arnold Böcklin (Basilea, 16 ottobre 1827-San Domenica di Fiesole, 16 gennio 1901).

Emma Ciardi, Oxford Street, 1908. Padova, Galleria d’Arte Cesaro

Attraverso l’illustrazione e lo studio di ottant’anni della scena artistica italiana ed europea, la mostra è il secondo appuntamento di un più ampio progetto -promosso dal Comune di Conegliano e da Civita Tre Venezie- dedicato alla produzione paesaggistica veneta tra Otto e Novecento, inaugurato lo scorso anno con la retrospettiva “Teodoro Wolf Ferrari. La modernità del paesaggio” (Palazzo Sarcinelli, Conegliano, 2018). Per approfondire la riflessione sulle poetiche del paesaggio nell’opera dei Ciardi, i curatori, in collaborazione con gli enti ospitanti, hanno organizzato una serie di incontri preparatori alla mostra: qui l’elenco completo del programma.

Emma Ciardi, Interno studio rosso, 1922 ca. Collezione privata

Informazioni utili

I Ciardi. Paesaggi e giardini
dal 16 febbraio al 23 giugno 2019

a cura di Giandomenico Romanelli con Franca Lugato e Stefano Zampieri

Palazzo Sarcinelli, via XX Settembre, 132
Conegliano, 31015
(Treviso)

Orari:

dal martedì al venerdì 9.00 – 18.00
sabato e domenica 10.00 – 19.00
chiuso il lunedì

Sito web ufficiale

[Prima immagine: Guglielmo Ciardi, Mattino di maggio, 1869. Fondazione Musei Civici di Venezia]

 

Luci azzurre e tramonti struggenti. La sublime poesia pittorica della famiglia Ciardi in mostra a Conegliano

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