Atlante di botanica poetica, viaggio alla scoperta di alcune piante sorprendenti da cui imparare nuovi modi di vivere l’ambiente. In libreria dal 28 febbraio
«Non esiste nessuna tecnologia, neppure la più sofisticata, che raggiunga la complessità e la perfezione degli alberi» Francis Hallé
«La nostra felicità è direttamente legata alle piante», così Stefano Mancuso, una tra le massime autorità mondiali nel campo della neurobiologia vegetale, durante la conferenza stampa di presentazione della XXII Triennale di Milano: Broken Nature. Tema centrale di questa Triennale è difatti l’ambiente, nell’ottica di una riflessione su come il design possa ricucire un rapporto strappato tra uomo e natura. «Non è troppo tardi per scoprire – dice Francis Hallé, botanico e dendrologo francese a proposito delle piante – ciò di cui tutti abbiamo bisogno, ovvero un potente antidoto ai fattori nocivi del vivere nelle nostre megalopoli contemporanee».
Tra i padiglioni che compongono la mostra anche La Nazione delle Piante, un’esposizione divulgativa scientifica proprio a cura di Stefano Mancuso: obiettivo dell’esposizione quello di mostrare quanto alberi e natura abbiano da insegnarci, per guardare alle piante in un modo nuovo, usarle quindi non solo per quello che hanno da offrirci (in quanto risorse), ma per quello che possono insegnarci.
La Victoria Amazonica, per esempio, è una ninfea gigante di cui possiamo vedere solo le foglie -che possono raggiungere fino ai 2 metri di diametro – galleggiare sull’acqua. È stata questa pianta a suggerire a Paxton l’idea per il progetto del Crystal Palace della prima Esposizione Universale (correva l’anno 1851). Paxton si rese conto che questa ninfea gigante poteva reggere tranquillamente anche il peso di un bambino grazie alle costole della sua faccia inferiore, organizzata come un sistema di contrafforti.
Le piante abitano le Terra da molto più tempo di noi, sono meglio adattate e costituiscono l’85 % delle forme viventi del pianeta. È stato dimostrato che le piante sono dotate di sensi, sono in grado di percepire lo spazio, hanno una propria memoria e comunicano tra loro. Alcune hanno una forza e una resistenze sorprendente! Il giacinto d’acqua – Eichhornia crassipes – ha un aspetto tanto aggraziato quanto un carattere tenace e vanta un’incredibile capacità di proliferazione e può crescere dai due ai cinque metri al giorno.
Questa specie ha colonizzato in Africa fiumi come il Nilo e il Congo, i grandi laghi Vittoria e Tanganica, ma anche in Cina, India, Indonesia, Australia e Russia ha saputo insediarsi in maniera infestante. Ogni tentativo di estirparlo è stato vano. Il giacinto d’acqua però può essere utilizzato per purificare le acque inquinate, è difatti in grado di assorbire tossine e metalli pesanti.
Questa e altre storie di piante sono raccolte nell’Atlante di botanica poetica, e a raccontarcele è Francis Hallé, autore di numerosi libri. In questa nuova pubblicazione (in libreria con L’Ippocampo Edizioni dal 28 febbraio) troviamo una selezione di piante particolari esaminate dal botanico francese nel corso degli anni; piante strane, bizzarre, dalle caratteristiche inattese e sorprendenti. Esemplari studiati dal botanico durante il suo lavoro nelle foreste pluviali tropicali o equatoriali.
Un viaggio che ci porta tra i misteri della botanica e che racconta le foreste pluviali attraverso una narrazione inedita, poetica e più intima, lontana dall’idea del “green inferno”. Hallé accompagna i suoi racconti assieme a numerosi disegni, che hanno il pregio di “illustrare” la poesia di questi esemplari, cercando di spiegarne gli elementi sorprendenti senza togliere loro il fascino che li accompagna. Il libro, in una bellissima edizione con taglio delle pagine rosa corallo, è diviso in cinque sezioni che spiegano anche in quali modi le piante impattano sull’ambiente circostante, sapendosi adattare e influenzandolo al contempo: Record ed esuberanza, Adattamenti, I misteri del comportamento, Coevoluzioni tra piante e animali e Singolarità biologiche.
Grande conoscitore delle foreste tropicali che esplora instancabile da quarant’anni, in compagnia di un taccuino per gli schizzi, Francis Hallé ci accompagna con il suo Atlante di botanica poetica in un viaggio illustrato alla scoperta di piante non comuni. Sfogliando gli innumerevoli quaderni raccolti col tempo nel suo studio a Montpellier, il famoso botanico ha selezionato un campione delle specie più incredibili. Da Codariocalyx motorius, la pianta che danza, alle Solanaceae sotterranee dell’Argentina, di cui scorgiamo solo un tappeto di foglie, queste creature vegetali crescono e si adattano all’ambiente in modi che se sfuggono alla nostra capacità di comprensione, affascinano la nostra immaginazione. Esuberanti, enigmatiche, sorprendenti, le meraviglie della flora presenti in questo insospettato «gabinetto delle curiosità» perorano con forza la causa della protezione delle foreste tropicali, oggi in grave pericolo.