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Dalle porcellane di Capodimonte ai dipinti di Assereto e Induno. Al via il 2019 di Wannenes

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La stagione primaverile 2019 di Wannenes inizia con il catalogo di “Arredi, Sculture e Oggetti d’Arte” e “Dipinti antichi e del XIX secolo” del 5, 6 e 7 marzo 2019. L’esposizione dei lotti apre domani, 2 marzo

In asta una interessante miscellanea di oggetti d’arte, fra i quali si segnala un cassettone siciliano del XVIII secolo impiallacciato in ebano viola (lotto 119, stima 18.000 – 22.000 euro), un calice in rame dorato, corallo, smalto e argento, realizzato da maestranze trapanesi nella prima metà del XVII secolo (lotto 121, stima 20.000 – 30.000 euro), le stesse che eseguono tra il XVI e il XVII secolo un vassoio in rame dorato, corallo, smalto e lapislazzuli (lotto 122, stima 20.000 – 30.000 euro). Da segnalare poi una coppia di pannelli in commesso di marmi e pietre dure policromi fiorentini del XVII – XVIII secolo, raffiguranti la “Caccia all’orso” e un “Pappagallo su arbusto con cane e lepre” (lotto 137, stima 60.000 – 70.000 euro); di notevole qualità è una cornice in bronzo cesellato e dorato, databile alla prima metà del XVIII secolo (lotto 173, stima 20.000 – 30.000 euro).

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LOTTO 119
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LOTTO 137A

Tra le “Ceramiche europee” del 6 marzo, oltre a qualche esemplare di produzione faentina fra XVII e XVIII secolo, una interessante selezione di maioliche bassanesi, di ambito torinese e ligure: tra queste un raro ed interessante piatto savonese decorato con una scena religiosa (lotto 522, stima 400 – 600 euro). Molto interessante è poi una grande anfora in maiolica bianca e blu, di fornace pavese e databile intorno alla prima metà del XVIII secolo (lotto 577, stima 6.000 – 8.000 euro): il catalogo presenta inoltre un bell’insieme di maioliche meridionali, soprattutto di Caltagirone, prodotte fra il XVII ed il XIX secolo. Una imponente coppia di vasi dall’antico, qui attribuiti alla fornace di Bartolo intorno al 1860, è valutata 3.000 – 4.000 euro (lotto 582).

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LOTTO 577

Tra le porcellane segnaliamo due grandi candelieri in porcellana bianca di Capodimonte, databili alla metà del XVIII secolo e parte di un set studiato per primo da Alvar Gonzàles Palacios in occasione della mostra dedicata al Settecento napoletano del 1979 (lotto 560, stima 8500 – 9.000 euro), mentre di notevole qualità è poi un grande biscuit di una manifattura attiva fra Settecento e Ottocento, non identificata, anche se, raffigurante “Ercole ed Onfale”, il gruppo pare non privo di punti di contatto con i migliori esemplari della produzione di Vinovo: è stimato 6.500 – 7.000 euro (lotto 562).

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LOTTO 560

Tra le produzioni straniere segnaliamo una caffettiera in porcellana di Meissen decorata alla Horoldt a scene cinesi (lotto 561, stima 2.600 – 2.800 euro) ed un raro busto di Sevres modellato da Forgeot nel 1874: raffigurante il generale Mac-Mahon questo esemplare, evidentemente sperimentale e con importanti crepe di cottura, venne poi utilizzato come campionario di prove di colore (lotto 569, stima 200 – 500 euro). Terminiamo ricordando una incantevole coppia di alberelli in maiolica policroma decorati intorno al 1930 nei modi della maiolica compendiaria: la stima è oscillante tra i 500 e gli 800 euro (lotto 587).

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LOTTO 561
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LOTTO 587

 

 

Il catalogo di “Dipinti Antichi” del 7 marzo offre una Sacra Famiglia con San Giovannino e San Pietro di Gioacchino Assereto (lotto 829, stima 30.000 – 40.000 euro) e un Vaso di fiori di Mario Nuzzi (detto Mario dei fiori), tipico esempio di natura morta barocca romana a metà del ‘600 (lotto 830, stima 10.000 – 15.000 euro).

LOTTO 829

 

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LOTTO 830

Un dipinto su rame del fiammingo Frans Franckers che descrive l’episodio ovidiano di Fineo che interrompe le nozze tra Perseo e Andromeda – narrato nel quinto volume delle Metamorfosi (versi 47-55) – dove l’artista coglie il momento saliente in cui il protagonista ingaggia una battaglia che termina solo quando riesce a impietrire il rivale con il capo della Gorgone (lotto 832, stima 15.000 – 25.000 euro); un San Pietro e Paolo dipinto da un pittore a Roma nel XVI-XVII secolo a cavallo tra la maniera di Carlo Saraceni e Giuseppe Vermiglio (lotto 826) è stimato 5.000 – 8.000 euro.

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LOTTO 832

Si impone, per uno stile che fonde naturalismo aulico di stampo bolognese al caravaggismo di influsso napoletano un Angelo di Giovanni Battista Beinaschi, (lotto 664, stima 4.000 – 6.000 euro), così come, per l’ariosa felicità cromatica, sono da segnalare una coppia di paesaggi di Alessandro Magnasco e Antonio Francesco Peruzzini (lotto 702, stima 20.000 – 30.000 euro). Di squisita fattura appare il bozzetto di Giovanni Domenico Ferretti raffigurante Giustiniano detta le Pandette per l’affresco realizzato nel salone di Palazzo Quaratesi già Curini Galletti a Pisa nel 1741 (lotto 802, stima 1.500 – 2.000), e il modelletto della Madonna del Rosario con i Santi Domenico, Caterina e Martino vescovo di Enea Salmeggia (detto il Talpino) per la pala firmata e datata nel 1611 realizzata per la Chiesa di San Martino a Nembro (lotto 828, stima 7.000 – 10.000 euro).

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LOTTO 664

 

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LOTTO 828
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LOTTO 826

La sezione del catalogo dedicata ai “Dipinti del XIX secolo” offre un delicato bozzetto di Gerolamo Induno raffigurante l’Incontro di Dante con Beatrice preparatorio alla grande tela realizzata nel 1865 e oggi conservata a Villa Belgiojoso Bonaparte nel Museo dell’Ottocento a Milano (lotto 933, stima 12.000 – 16.000 euro): dello stesso autore Verso il santuario, è opera di soggetto risorgimentale, tema caro all’artista per la sua partecipazione ai moti insurrezionali del 1848 e alla Spedizione dei Mille nel ruolo di pittore-soldato (lotto 984, stima 4.000 – 6.000 euro). Assolata e serena l’atmosfera della tela di Ruggero Panerai raffigurante una Contadina con gregge al pascolo a Pietramala (lotto 942, stima 9.000 – 11.000 euro), mentre di una affascinante malinconia è il dipinto Verso la notte di Emilio Borsa del 1903, presente alla VII Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia del 1907 (lotto 957, stima 6.000 – 8.000 euro).

Infine, versatile e vigorosa la maniera di Mosè Bianchi nell’Interno di casolare al Gignese, dove l’artista rappresenta appieno il naturalismo lombardo e il tema della quotidiana vita rurale con sapienti giochi di chiaroscuro e tocchi vivaci (lotto 958, stima 8.000 – 10.000 euro).

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LOTTO 942
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LOTTO 958

 

ARREDI CERAMICHE SCULTURE E OGGETTI D’ARTE
DIPINTI ANTICHI E DEL XIX SECOLO

5 MARZO 2019
Tornata 1 ore 15:00
lotti 1 – 300

6 MARZO 2019
Tornata 2 ore 15:00
lotti 301 – 590

7 MARZO 2019
Tornata 1 ore 10:00
lotti 601 – 769
Tornata 2 ore 15:30
lotti 770 – 1009

ESPOSIZIONE
2 – 4 MARZO 2019
Palazzo del Melograno
Piazza Campetto 2, Genova
10.00 – 13.00 | 14.00 – 18.00

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