Il romanzo della scrittrice Matilde Asensi indaga sull’enigma legato all’opera, scomparsa dal 1996 dopo la morte del collezionista giapponese Ryoei Saito, che l’aveva acquistato per 85,2 milioni di dollari
Che fine ha fatto il bellissimo Ritratto del Dottor Gachet dipinto nel 1890 da Vincent van Gogh, scomparso nel nulla dopo esser stato acquistato dal miliardario giapponese Ryoei Saito il 15 maggio 1990 alla cifra record di 85,2 milioni di dollari? Col passare degli anni, questo si sta trasformando in uno dei misteri più appassionanti della storia dell’arte: come se attorno al popolarissimo pittore non ne aleggiassero già abbastanza, di misteri. L’esistenza del dipinto – una cui seconda versione è esposta al Musée d’Orsay di Parigi – è da sempre travagliata: Göring lo confiscò nel 1939 ai Musei Statali di Francoforte, in seguito fu venduto al mercante Frank Koenigs, poi al banchiere Siegfried Kramarsky, che lo cedette in prestito al Metropolitan Museum di New York, fino al 1990, quando fu venduto dagli eredi Kramarsky all’asta Christie’s.
Dopo la morte nel 1996 del nuovo proprietario, il magnate giapponese Saito, del dipinto si persero le tracce: e ora a far luce sui passaggi successivi prova la scrittrice spagnola Matilde Asensi, con il suo nuovo romanzo dal titolo Sakura. Una storia che porta da Parigi al Giappone, dove Saito, imbufalito con il governo giapponese per le altissime tasse richieste per il dipinto, annuncia in una conferenza stampa mondiale che la tela di Van Gogh scomparirà con lui. In oltre 20 anni il mistero ha fatto scorrere fiumi di inchiostro, portando a tutti i tipi di speculazioni: il libro tenta di dare risposte ai molti misteri dell’enigma seguendo le vicende di cinque personaggi, l’infermiera Odette, il gallerista Hubert, lo street artist Oliver, la pittrice e gallerista Gabriella e il faccendiere John.