
Tappeto verticale di rose e fresie cascanti all’ingresso, distesa di moquette a rosoni stellati geometrico-stilizzati su tutto il pavimento espositivo. Terreno sommessamente soffice dove si sfalsano colonne cubiche compenetratesi tra loro, con tanto di orchidee e tulipani colanti verso terra, cornice perfetta per il passaggio di ostriche vaganti verso le bocche dei visitatori erranti. Atmosfera color salvia. Benvenuti a TEFAF 2019 in Maastricht. La regina delle fiere, con il pallino per l’antico, e l’ingresso sempre più netto (a gamba tesa) del contemporaneo (spesso fuori sede e contesto, ma così va il mercato), ritrova il suo primo appuntamento annuale -poi sarà il turno di New York Primavera e Autunno- nella storica roccaforte tra confini europei sulla Mosa, fino a domenica 24 marzo. E’ risaputo, se una galleria riesce a “entrare” al MECC (la sede di TEFAF) ha fatto bingo: vendite, relazioni, contatti e soprattutto palate di collezionisti, billionaire e direttori di musei, fondazioni e istituzioni da passare al setaccio per una decina di giorni. Visite certe e assicurate, tanto che gli stessi galleristi non riescono a trattenere (quasi mai qua in fiera) la soddisfazione, come solitamente sono maestri fare. Un pubblico, quindi, assolutamente serio, consapevole e interessato che ha fame di capolavori, alla ricerca di opere di assoluta qualità. Senza adoperarsi in passerelle conciati da sfilata, senza distrazioni mondane o tipici contorni contemporanei festaioli post fiera o fiera off. Chi viene qua è certo di visitare un “museo”, una fiera di livello museale. Ed è quello che trova, sempre. Come testimonia tutti gli anni la fiera olandese, giunta alla 32esima edizione. Nei precedenti pezzi abbiamo segnalato vendite e pubblicato report introduttivi, ora buttiamoci tra i 279 espositori alla ricerca di alcune opere assolutamente da non perdere. Ne segnaliamo una ventina, trovate tra le sezioni di Dipinti Antichi e Moderno.
Guido Cagnacci, Allegoria della vita, da Cesare Lampronti


Amedeo Modigliani, Giovane ragazza in blu, 1919, da Hammer

Pierre Bonnard, Le Jardin du Paris, 1902, da Lévy

Antonio Tempesta, A Siege, da Robilant e Voena

Piet Mondrian, Reclining Nude, 1910, da PACE

Domenico Fetti, Melancholia, 1615-18 ca, da Lullo Pampoulides

Giorgio Morandi, Natura Morta, 1940, da Galleria d’Arte Maggiore
Willem Claesz, Natura Morta, 1654, da Sanct Lucas

Willem Drost, Caritas Romana, da Salomon Lilian

Joseph Wright of Derby, Two boys with a bladder, 1769-70, da Libson & Yarker

Mattia Preti, Ritorno del Figliol Prodigo, da Colnaghi

Renoir, Gabrielle, 1903, da Dickinson

Gino Severini, Il balcone, 1930, da Bottegantica

Cesare Fracanzano, San Paolo, da Porcini

Luca Giordano, Diogene alla ricerca di un uomo onesto, da Cesare Lampronti

Brancusi, Femme au pegne, 1912, da Lévy

Matteo Loves, Giuditta con la testa di Oloferne, 1620-30, da Sarti

Mirò, Un gruppo di personaggi, 1938, da Dickinson

Eugene Delacroix, Tiger on the Alert, da Eric Coatalem

Giacomo Ceruti, Natura Morta, da Rob Smeets

Domenico Puligo, Madonna con Bambino, da Carlo Orsi

Vincenzo Irolli, The Reception, 1920, da Jack Kilgore

Il Kirchner da Bailly
