La Promotrice delle Belle Arti di Torino ospita, dal 22 marzo al 7 luglio, la mostra “Noi…non erano solo canzonette”. Travolgente e immersivo percorso dove la canzone d’autore accompagna, stanza per stanza, il visitatore lungo un profondo itinerario volto alla scoperta e al ricordo della storia italiana recente: dallo spostamento della forza lavoro dalle regioni del Sud a quelle del Nord passando per il Boom industriale del 58’ fino ai giorni nostri con il rapper Fabri Fibra.
Toccante ed emozionante per chi ha vissuto quegli anni e che ricorda tutt’ora, con vibrante emozione, scorci del suo passato ed istruttiva per i più giovani che hanno modo, in una chiave di lettura divertente e armoniosa, di conoscere più nel dettaglio la storia della nostra Italia. La vasta proposta culturale che la mostra, tra oggetti e immagini, offre è un “passo a due” tra musica e società diviso in 12 aree tematiche.
Chi l’avrebbe mai detto che “andavo a cento all’ora per cantar la serenata…” e , più in generale tutte queste “canzonette”, avrebbero potuto conferire valore artistico e sociale alla storia del nostro tempo tanto da diventarne oltre che colonna sonora anche simbolo di cambiamento? Il presidente della Promotrice delle Belle Arti di Torino, sottolinea la bellezza di come, nonostante il pregiudizio e la relativa e apparente “frivolezza” dei testi delle canzoni abbiano aiutato a costruire un racconto unico.
Grande e articolato, il percorso tra gli spazi del palazzo torinese è un iter temporale e melodico grazie a brani come “Che sarà” dei Ricchi e Poveri, “Il ragazzo della via Gluck”di Celentano, “Sapore di Sale” di Gino Paoli, “La musica è finita” di Ornella Vanoni e tante altre. Il progetto, patrocinato da Regione Piemonte, Comune di Torino, Camera di Commercio di Torino, RAI, SIAE, FIMI, SCF, è stata curata da Gianpaolo Brusini, Giovanni De Luna e Lucio Salvini e vede la partecipazione di Fabri Fibra (e il suo discorso su un maxi Led a fine percorso), Giorgio Olmoti e Omar Pedrini. Main partner della mostra è Intesa San Paolo con il suo Archivio Storico.
Duplice, inoltre, la fruizione musicale resa possibile dall’audio diffuso nelle varie sale con suoni degli altoparlanti e vari video in mostra e dalle cuffie presenti in ogni sezione che permettono di catapultarsi totalmente in un determinato periodo e contesto.
Dentro la mostra: cosa vedremo e ascolteremo
Appena entrati a “Noi..non erano solo canzonette” siamo accolti da una gigantografia di Modugno, contornato da un palco con fiori stile Sanremo. La seconda stanza è malinconicamente bella con il suo video dove il famoso “Treno del Sole” trasportava speranze, desideri, ansie e sogni di tantissimi siciliani che affidavano alle grandi città del nord il loro incerto futuro. Tra abbracci e valigie questa è sicuramente una delle parti della mostra più toccanti.
Tocca alla città che, nella terza stanza, viene colta nella sua dinamica interezza tra negozi e traffico per passare poi alla fase della rivoluzione industriale, edilizia ed alimentare. Benessere, sviluppo e cambiamento. Tocca Nilla Pizzi accompagnarci in questa sezione insieme a Modugno, il primo ed unico cantautore che si presenterà a San Remo creando sulle note di “Volare” ( correva il 1958).
Il Carosello è protagonista, con una imponente scritta in rilievo su due pareti, della quinta stanza con le sue “le tre I” (informare – istruire e intrattenere). 12 televisori a parete, e un divano, riprodurranno gli spot più celebri degli anni sessanta. E’ il decennio della Tv, delle famiglie riunite per guardare carosello e della RAI che, su modello della BBc, imposta il suo servizio sotto controllo governativo e definisce quelle che ora potremmo chiamare la sua vision. Attenzione, rigore, censura di termini “forti” e finalità informative/istruttive ben chiare e delineate.
Dalla televisione alla stanza dei “giovani”, target fresco e nuovo che vuole cantare, suonare e divertirsi. Il boom economico, visto in precedenza grazie a frammenti fotografici di attive fabbriche torinesi e milanesi, si concretizza in voglia di vacanza, evasione e puro relax. Sulle note di “Abbronzatissima” vediamo immagini serene, liete che rispecchiano un nuovo lato della quotidianetà e della visione della vita/lavoro diverso e nuovo dato da ciò possiamo definire “miracolo economico”.
E’ tempo della ribellione e proteste nella nona stanza che, sulle note di “C’era un ragazzo che come me” di Gianni Morandi, propone immagini dove i giovani di tutto il mondo vogliono far scendere la loro voce in piazza, non celarsi davanti al perbenismo e far valere i loro diritti. Dalla protesta contro la Guerra in Vietnam a quella studentesca di Berkeley (California – 1964) fino a Woodstock.
Il ruolo della donna, e il suo cammino verso l’emancipazione, interessano la sala decima. E’ Patty Pravo ad accompagnare il pubblico con “Pensiero stupendo”. Si rompe l’immagine tradizionale della donna e tutti gli stereotipi annessi. Via alla moda, cosmetici, nuovi ruoli socio/politici e un tocco di libertà che la slega dall’essere vista come “donna di casa”.
Con “La musica è finita” di Ornella Vanoni ci immergiamo nella dodicesima sala, stanza che ospita solo ed esclusivamente striscioni da corteo. Siamo nel pomeriggio del dicembre 1969, l’anno della strage di Piazza Fontana, da li si aprirà un periodo drammatico di protesta e contestazioni. Spazio anche alla Febbre del Sabato Sera, fine anni 70′, ma non solo. Arriva la voglia di ballare, divertirsi. Cresce il numero di locali da ballo e le armonie del periodo fronteggiano danzando un periodo non facile da un punto di vista economico e sociale, tra stragi e i debiti degli italiani.
Non basterebbero pagine e frasi per raccontare quanto il progetto sia complesso e intersecato in maniera perfetta, tale da creare una linea del tempo adatta a tutti, da bambini ad adulti.
Informazioni Utili
“Noi…non erano solo canzonette!”
dal 22 marzo al 7 luglio 2019
Società promotrice delle Belle Arti di Torino – Viale Diego Balsamo Crivelli 11
Prezzi
Biglietto intero 12 euro
Biglietto ridotto 10 euro
Sono previste diverse convenzioni e promozioni per famiglie, oltre che attività collaterali alla mostra. Per tutte le altre info consultare il sito ufficiale della Società Promotrice delle Belle Arti di Torino