In arrivo da Sotheby’s l’annuale asta di primavera dedicata all’Arte Contemporanea. A Milano l’11 aprile
Top lot una Natura Morta di Giorgio Morandi del 1939, esposta al MoMa di New York nella celebre mostra Twentieth Century Italian Art, 1949 a cura di Alfred Barr e James Soby e poi alla GNAM di Roma nella monografica del 1973. (€ 700.000 – 1.000.000). Di Giorgio De Chirico è in catalogo un’opera parigina – già nella collezione di Léonce Rosenberg – Intérieur Métaphysique, del 1925 (€ 380.000 – 450.000).
Tra le opere moderne, una tela del 1936-37 di Atanasio Soldati, un’opera di passaggio all’astrattismo esposta alla Biennale di Venezia del ‘52 (€ 40.000 – 60.000) e una grande tela di Fortunato Depero, Vampe Galoppanti, del 1947 (€ 160.000 – 250.000). Non mancheranno anche lavori di artisti stranieri, come la carta di Basquiat, Untitled, del 1981, proveniente da una collezione torinese, esposta alla prima mostra SAMO del 1981 da Emilio Mazzoli a Modena (€ 300.000 – 400.000) e la grande tela di Hans Hartung del 1962 che proviene da una raccolta privata bolognese (€ 200.000 – 300.000). Lucio Fontana è in asta, come sempre, con suoi opere iconiche e classiche, insieme a un esemplare unico: Venerdì Santo a Madrid opera realizzata nel 1960 in collaborazione con Roberto Crippa che racconta della ricchezza delle amicizie tra artisti nei primi anni Sessanta. Partendo da un probabile viaggio insieme a Madrid e colpiti dalla drammaticità dell’arte spagnola, Fontana e Crippa danno vita ad una sorta di contemporanea e atea pala d’altare, dove Crippa esprime la sofferenza con i suoi sugheri e Fontana eleva lo sguardo lavorando con l’oro e il rosso, il primo, colore simbolo dell’astrazione, il secondo, quello della Passione (est. € 600.000 – 800.000).
Accanto ad un classico piccolo (e perfetto!) due tagli rosso del 1964 (est. € 200.000 – 300.000), di Fontana segue una scelta accurata di opere meno frequenti sul mercato, quali ad esempio, il Concetto Spaziale esagonale sempre del 1960 (est. € 400.000 – 600.000) e un Pietre su tela completamente spaziale anche nella scelta cromatica (Bianco e Nero) (est. € 450.000 – 650.000).
Provengono dalla stessa collezione italiana i due magnifici Burri che insieme esemplificano in pieno la grande maestria dell’artista nel dare la massima espressività all’elemento combusto in tutte le sue forme: Combustione del 1971 (est. € 200.000 – 300.000) e Bianco Plastica del 1965 (est. € 600.000 – 800.000).
Andy Warhol con un esempio dei suoi classici Ladies and Gentlemen del 1975 (est. € 100.000 – 150.000) fa da guida alla stagione del Pop italiano che si apre con la grande tela del 1961-63 di Lombardo che raffigura l’iconica sagoma di John Fitzgerald Kennedy (est. € 80.000 – 100.000). Segue il racconto del maggio parigino narrato nella grande tela intitolata Souvenir de Paris (est. € 30.000 – 40.000) di Franco Angeli.
La copertina del catalogo è dedicata ad un capolavoro – unico – della serie dei Monocromi di Mario Schifano. 7 Agosto 1961, smalto, olio e carboncino su carta applicata su tela, 160×130, è un quadro storico, esposto nelle mostre fondamentali dell’artista tra le quali quella di Palazzo della Pilotta di Parma nel 1974 e più recentemente esposto a Tokyo, Spoleto, alla Fondazione Marconi di Milano, alla GNAM di Roma, all’Accademia di Brera, a Venezia nel 2016 e infine a Londra nel 2018. L’opera, da una collezione privata romana, ha una stima di € 550.000 – 700.000.
Con Anima del 1965 proviene anch’esso da un’importante collezione privata italiana e fu già nella collezione di Goffredo Parise a Roma che scrisse nel 1965 anche il testo introduttivo alle mostre presso la Galleria Odyssia a Roma e alla Fondazione Marconi di Milano (vedi anche Omaggio a Mario Schifano, la mostra del 2019). Scriveva Goffredo Parise: “Il principe, un vero Ahmed da mille e una notte era Mario Schifano…ora pittore famosissimo…era un ragazzo–scimmia estremamente bello, senza fissa dimora, immediatamente geniale, che dipingeva con velocità fulminante…” (est. € 500.000 – 600.000).
Due le opere d’Arte Povera che andremo a citare: La Dama di Boetti del 1969 (est. € 60.000 – 80.000) e la splendida Casa di Lucrezio di Giulio Paolini, quattro calchi di gesso interi e uno in frantumi, tessuti e frammenti di tavoletta di gesso incisa ecc, 1981, di cui una versione è custodita al Castello di Rivoli, Torino (est. € 250.000 – 350.000).
Arte Contemporanea
11 APRIL 2019 | 6:00 PM CEST | MILAN
SFOGLIA IL CATALOGO