SCARAMOUCHE loves ALINE apre una sede milanese e inaugura con NUVOLO. The Crucial Years, fino al 26 luglio negli spazi della nuova galleria in Corso di Porta Ticinese.
Milano accoglie una nuova importante galleria nella sempre più fitta trama che percorre la città. SCARAMOUCHE loves ALINE apre uno spazio espositivo in Corso di Porta Ticinese e inaugura con la mostra NUVOLO. The Crucial Years, visitabile fino a venerdì 26 luglio 2019. Nuvolo è il nome d’arte dietro cui si presenta Giorgio Ascani (1926-2008), primo grande pioniere dell’arte serigrafica in Italia. Ascani ha avuto il merito di superare i limiti meccanici e seriali legati all’uso della serigrafia, creando opere singolari e uniche, irripetibili. Tanto che il poeta e critico Emilio Villa ne rimane affascinato e conia per queste opere il termine Serotipie. Fine artificio linguistico in grado di trasportare il concetto dalla definizione tecnica a quella artistica.
NUVOLO. The Crucial Years riunisce opere appartenenti ad alcuni tra i più rilevanti cicli pittorici che segnano gli anni cruciali: le Serotipie (1952-1992), gli Scacchi (1953-1957), i Bianchi (1957-1960) e i Bianchi Collages (1958-1964). Gli anni di realizzazione di queste opere risalgono agli anni ’50 e ’60, quelli che coincidono con la frequentazione di Nuvolo con Burri, il trasferimento a Roma, la collaborazione con Villa, i rappporti con Cagli, Colla, Mirko, Twombly, Peggy Guggenheim. Anni cruciali: anni di creazioni, di grandi esposizioni. Anni cruciali anche facendo riferimento al termi crux, con cui si indica la conformazione a incrocio, a incastro delle opere di Nuvolo, le quali nel corso degli anni si alternano e influenzano, fino a comporre un percorso continuo.
In quegli stessi anni Nuvolo continua la sua innovazione pittorica. Le stoffe e le pelli recuperate da vecchi abiti e scampoli di tessuto spesso dipinti diventano la materia della sua arte e una cucitrice Vigorelli a pedale, lo strumento di una nuova orchestrazione geometrico-spaziale. In mostra sono esposti mirabili esempi di Cuciti a macchina (1958-1963) che, insieme ai Daini (1960-1962) e alle Tensioni (1962-1965), sono tra i lavori più rappresentativi e sperimentali dell’artista.