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Fotografa e Rivoluzionaria. Una grandissima Tina Modotti in mostra a Jesi

Frida Kahlo e Diego Rivera alla manifestazione del primo maggio, Tina Modotti Jesi 2019 *
Frida Kahlo e Diego Rivera alla manifestazione del primo maggio, Tina Modotti Jesi 2019
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La vita e l’arte di Tina Modotti in mostra a Jesi. Dal 13 aprile al 1 settembre le sale dello storico Palazzo Bisaccioni si riempiono degli scatti della grande fotografa italiana che ha portato la propria macchina in giro per il mondo per raccontare le infinite sfaccettature dell’umanità.

Una parabola esistenziale e una carriera che si fondono senza soluzione di continuità quelle dei Tina Modotti, fotografa italiana classe 1896, rivoluzionaria -come ricorda il titolo della mostra- nell’arte così come nella vita. Una mostra che -in sei sezioni- ripercorre le tappe e i temi principali di una vita piena, raccontandola non solo attraverso gli le foto scattate da Tina, ma anche con immagini che la ritraggono immersa nella vita di tutti i giorni. Una vita alla quale hanno preso parte personaggi artistici e politici la cui influenza ha segnato tanto la biografia quanto la poetica di una fotografa che non ha mai preteso di fare arte, ma soltanto di raccontare il mondo e i suoi abitanti nel modo più sincero possibile.

Tina Modotti, Ragazza che trasporta l’acqua, Messico, 1927, Tina Modotti Jesi 2019
Tina Modotti, Ragazza che trasporta l’acqua, Messico, 1927

Dopo aver lasciato l’Italia a soli 17 anni in cerca di fortuna, Tina approda in America, dove esordisce come star dei film muti. È qui che conosce il fotografo Edward Weston, mentore prima e amante poi, che la influenzerà con la sua poetica in cui il costruttivismo russo si fonde con la cultura messicana. Da questi presupposti prende avvio una fotografia che si caratterizza però da subito come profondamente personale e innovativa, dove un ruolo di primo piano lo riveste il pensiero politico, tanto forte nella fotografa da prendere il sopravvento su una concezione puramente estetica dell’arte.

Edward Weston, Ritratto di Tina Modotti nella casa di Weston a Glendale, Glendale, California,1922, Tina Modotti Jesi 2019
Edward Weston, Ritratto di Tina Modotti nella casa di Weston a Glendale, Glendale, California,1922

Lasciata l’America, arriva in Messico in un periodo di tumulti, durante il quale gira con la sua macchina fotografica raccogliendo immagini di uomini cercando di cogliere in ogni scatto la dimensione più intima ed emotiva di ognuno, creando fotografie da cui traspare la sua profonda sensibilità umana e sociale. Parallelamente alla fotografia prosegue anche il suo attivismo politico. La vicinanza al Partito Comunista messicano le consente di stringere amicizie importanti, tra cui Diego Rivera e Frida Kahlo. Con il passare del tempo la situazione diventa sempre più difficile per gli esponenti del Partito, e alla fine degli anni ’30 Tina viene espulsa dal paese per essersi rifiutata di rinnegare il comunismo. Nonostante le condizioni avverse il suo entusiasmo non si placa. Inizia a girare per l’Europa in nome dell’attivismo politico, con un coinvolgimento tale che alla fine accantonerà del tutto la fotografia per dedicare anima e corpo alla causa fino alla fine della sua vita, che la coglie misteriosamente all’interno di un taxi messicano nel 1942.

Tina Modotti, Operai dell’edilizia nello stadio, Messico D.F., 1927, Tina Modotti Jesi 2019
Tina Modotti, Operai dell’edilizia nello stadio, Messico D.F., 1927

Tina Modotti. Fotografa e rivoluzionaria racconta la storia di uno dei nomi più importanti della fotografia italiana del ‘900, di una donna che ha saputo coniugare tutti gli stimoli raccolti durante la sua vita per raccontare l’umanità facendone trasparire tutte le gioie e i dolori con una sensibilità e una partecipazione commuoventi.

Anonimo, Tina Modotti e Frida Kahlo, Messico D.F., 1928, Tina Modotti Jesi 2019
Anonimo, Tina Modotti e Frida Kahlo, Messico D.F., 1928

*Tina Modotti, Frida Kahlo e Diego Rivera alla manifestazione del primo maggio, 1928

Informazioni utili

Tina Modotti. Fotografa e rivoluzionaria

Dal 13 aprile al 1 settembre 2019

Palazzo Bisaccioni, Piazza Colocci 4, Jesi (AN)

Da lunedì a domenica, 9.30 – 13.00/15.30 – 19.30

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