Grandi nomi in corsa per l’assessorato alla cultura della regione Piemonte: fra Luca Beatrice e Mario Turetta, potrebbe spuntarla il “politico” Roberto Rosso
I tempi da attendere sono quelli tecnici, con la proclamazione ufficiale dei risultati e l’insediamento dei nuovi consigli, più o meno entro questa settimana: solo dopo si passerà alla costituzione delle giunte. Ma com’è facilmente comprensibile, delle compagini che governeranno gli enti locali andati al voto il 26 maggio si discute già da tempo, in molti casi da prima dell’apertura dei seggi: in primis della più “pesante”, quella della regione Piemonte, dove peraltro si è registrato un cambio della guardia politico. Cosa bolle in pentola per gli assessorati alla cultura, quelli che ci interessano più da vicino? Per restare a Torino, il neogovernatore Cirio pare intento a destreggiarsi fra nomi importanti: fra i primi emersi c’è quello del critico d’arte Luca Beatrice, politicamente vicino al centrodestra, già co-curatore del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia nominato da Sandro Bondi, docente all’Accademia Albertina ed habitué dei palazzi da quando era presidente del Circolo dei Lettori. Ma ad ambire alla poltrona sabauda c’è anche Mario Turetta, ex direttore della Reggia di Venaria, neodirettore generale per il Cinema al Mibac, sponsorizzato dal sottosegretario leghista Borgonzoni. Ma alla fine – è notizia più recente – potrebbe prevalere la “ragion politica”, e all’assessorato alla Cultura potrebbe finire Roberto Rosso, campione delle preferenze con Fratelli d’Italia, con trascorsi da sottosegretario al Lavoro e all’Agricoltura.
E nelle città? Per restare ai capoluoghi, il compito più leggero pare essere quello dei sindaci confermati: come Dario Nardella a Firenze, che però per la Cultura pare intenzionato a cambiare persona, scegliendo Tommaso Sacchi, negli anni passati curatore dell’Estate Fiorentina, con una delega a cultura e bellezza della città. O come Andrea Romizi a Perugia, dove all’uscente – ed indisponibile alla conferma – Teresa Severini pare sia destinato a succedere Leonardo Varasano, presidente del consiglio comunale uscente, studioso di Storia politica contemporanea e di Storia delle dottrine, il più votato di tutti nella lista di appoggio Progetto per Perugia. Se, sempre fra i sindaci confermati, pare intenzionato a perseguire la continuità Antonio Decaro, che a Bari potrebbe confermare Silvio Maselli come assessore alle Culture, più tortuoso rischia di essere il percorso di Giorgio Gori a Bergamo, dove l’Assessore alla Cultura uscente Nadia Ghisalberti non avrebbe ottenuto risultati rassicuranti dalle urne, ma alla fine potrebbe ritrovarsi presidente del Consiglio Comunale.