Giovanni Testori, Francesco Rausi e altri collezionisti: raccolte di arte asiatica, africana e mesoamericana in asta da Bertolami Fine Art a Roma
Un importante scrittore e drammaturgo italiano, un diplomatico al centro di scenari politici di storico rilievo e tanti intensi viaggiatori: sono complesse e interessanti le figure dei collezionisti italiani autori delle raccolte di arte asiatica, africana e mesoamericana che Bertolami Fine Art porrà all’incanto il prossimo 11 giugno nella sua sede romana di Palazzo Caetani Lovatelli.
LA COLLEZIONE TESTORI DI ARTE ASIATICA, AFRICANA E MESOAMERICANA
Destano inevitabile interesse le scelte collezionistiche di Giovanni Testori (1923-1993), tra i massimi scrittori e drammaturghi italiani della seconda metà del ‘900, non solo tormentato autore dell’Arialda – il dramma popolare che, nel 1961, scandalizzò l’Italia – ma anche critico d’arte originale e prolifico. Il collezionismo fu la grande passione di quell’ingegno versatile, una passione coltivata con divorante curiosità. Raffinato collezionista di arte antica, moderna e contemporanea italiana, Testori era però fortemente attratto anche dalle espressioni artistiche di civiltà lontane dalla nostra e il suo occhio allenato alla bellezza lo guidava non di rado verso sorprendenti scoperte.
È il caso di una serie di misteriose giade centro americane in stile olmeco che si qualificano per la straordinaria qualità della pietra e la finezza dello stile. Di particolare fascino i lotti 242 e 243, due piccole maschere valutate rispettivamente 2.000/3.000 e 3.000/4.000 euro, e il lotto 244, una sculturina raffigurante due figure maschili sovrapposte (2.000/3.000 euro).
I RARI BUDDA DELLA COLLEZIONE RAUSI
Ambasciatore italiano a Pechino nel 1989, l’anno della rivolta di Piazza Tienanmen, Francesco Rausi ha trasformato i quattro decenni spesi al servizio del Ministero degli Affari Esteri in una straordinaria esperienza di ricerca e arricchimento culturale, testimoniata da una ricca e bella collezione di arte asiatica e americana.
Di particolare interesse la triade di grandi Buddha cinesi della dinastia Ming in legno laccato e dipinto con le tre figure sacre sedute in posizione padmasana su un piedistallo a forma di fiore di loto. Proviene sicuramente da un tempio, dove sappiamo che questi gruppi erano frequentemente esposti alla venerazione dei fedeli. Il tempo ha per lo più infierito sulle triadi, raramente arrivate a noi complete di tutti e tre gli elementi che le componevano. Di assoluta rarità appare pertanto l’integra composizione in vendita da Bertolami Fine Art (Lotto 44 – 17.000/20.000 euro).
UN CAPOLAVORO GIAPPONESE PER L’ESPORTAZIONE
Onde, pesci, uccelli, draghi, personaggi: il raffinato incensiere giapponese proveniente da una raccolta privata romana, racconta chiaramente una storia, probabilmente quella di Ryūjin, il Re Drago, che premiò con un prezioso gioiello l’eroe Takenouchi no Sukune per aver liberato il suo popolo dalla minaccia di un orribile mostro.
La scultura sul coperchio è riconducibile a un famoso manufatto oggi conservato presso il Dallas Museum of Art: un gruppo bronzeo realizzato in Giappone negli anni Settanta dell’Ottocento dall’atélier della Sanseisha Company.
Queste tipologie di oggetti erano esplicitamente realizzati per l’esportazione verso i ricchi mercati dell’Europa e degli Stati Uniti, in un’epoca in cui il Giappone era di gran moda e si faceva la fila per ammirare i capolavori degli artigiani nipponici esposti nei padiglioni delle Esposizioni Universali (lotto 158 – 10.000/15.000 euro).
LA PILATRICE DI MIGLIO DELLA COLLEZIONE GENTILI
È un dato di fatto che molti italiani si siano innamorati dell’Africa frequentando il Nord Europa, la storia coloniale di Francia, Belgio, Olanda e Germania ha infatti creato in quei paesi le condizioni culturali per la nascita di un vivace collezionismo di arte tribale africana.
A mettere l’ingegnere farmaceutico Guido Gentili sulle tracce delle predilette culture maliana Bamana e Dogon furono i frequenti viaggi di lavoro effettuati, partire dalla fine degli anni ’50, a Parigi, Bruxelles, Gent e Zurigo. A Gent acquistò l’austera Pilatrice di miglio, una grande scultura lignea Dogon che è uno dei pezzi più interessanti della sua collezione anche per la rarità dell’iconografia (Lotto 270 – 15.000/20.000 euro)
BFA ASTA 64
ARTE ASIATICA, AFRICANA E MESOAMERICANA
DA COLLEZIONI PRIVATE ITALIANE
11 giugno 2019
I tornata ore 11.00 (lotto 1-195)
II tornata ore 15.30 (lotto 196-424)
Esposizione:
6-9 giugno ore 10.30-14.00 / 15.00-19.00
10 giugno ore 10.30-14.00
Palazzo Caetani Lovatelli
Piazza Lovatelli, 1 – Roma
Info:
Tel. +39 06 32609795 – 06 3218464
e-mail: info@bertolamifinearts.com
www.bertolamifinearts.com