Nel silenzio delle nostre parole, il romanzo di Simona Sparaco. Ogni cicatrice è una storia
Berlino, mezzanotte, in un palazzo di quattro piani, dentro un appartamento disabitato, un frigorifero va in cortocircuito. Le fiamme, lente e invisibili dall’esterno, ma inesorabili, iniziano a divorare ciò che trovano: vite, sogni, speranze, amori e rimpianti.
In un appartamento c’è Alice, una giovane studentessa italiana a Berlino per l’Erasmus, scivola nel sonno mentre aspetta il ritorno di Matthias, il ragazzo che ama con una passione per lei nuova, un giovane artista dai capelli ossigenati. Sicuramente non piacerebbe alla madre di Alice, che abita lontano, a Tivoli, e vorrebbe sapere tutto di lei. Continua a cercarla al telefono, chiamate e messaggi, ma la ragazza si nega. Anche Bastien, il figlio della signora che occupa un altro degli interni, da troppo tempo mantiene un doloroso segreto da rivelare alla madre, sei parole impossibili da pronunciare. Lei, che aveva abitato la sua prima infanzia in Algeria, è malata, ridotta in carrozzina, rimpiange il bambino che è stato suo figlio, “mangiato” dall’adulto duro e distante che è diventato. In un altro piano c’è il monolocale in cui abita Polina, un’ex ballerina classica che vive il conflitto della maternità che le ha stroncato la carriera, è incapace di accettare il proprio corpo, il pianto del suo neonato, sé stessa. Pensieri nefasti la attanagliano, pensa alla nonna e alla sua infanzia nel piccolo paese di Jurmala, affacciato sul Golfo di Riga, nel Baltico. In un negozio di fronte al palazzo, la giovane Hulya, rugbista mussulmana già destinata a un matrimonio senza amore, sta pensando proprio a lei.
Simona Sparaco, per Nel silenzio delle nostre parole (vincitore del Premio Dea Planeta 2019), si è ispirata all’incendio della Grenfell Tower di Londra, una notizia che per molti è rimasta una ferita profonda. Il romanzo che ne è nato è un racconto corale fatto di fratture, di ferite, di cicatrici. Tra le pagine si rincorrono pesanti silenzi: nessuna parola, per quanto crudele, sembra poter essere più pesante, più opprimente, più straziante di un non detto. Il silenzio è un mondo multiforme, ignoto e spaventoso, paralizzante.
Nel silenzio delle nostre parole è un racconto sulla distanza tra genitori e figli, tra generazioni, tra il passato e il futuro, il presente – per troppi – sembra solo un’isola vuota, una distanza che viene colmata solo nel momento in cui il silenzio riesce a essere infranto. Ogni incomprensione ha diverse radici – geografiche e culturali -, e ogni cicatrice porta con sé una storia che viene da lontano, i nostri avi abitano in noi, ma il dramma dell’incomunicabilità ci spinge alla deriva, come accade ai personaggi di questa storia.
Il romanzo cresce pagina dopo pagina, con un ritmo cinematografico, dove il montaggio alternato diventa via via sempre più frenetico, inarrestabile. Simona Sparaco ha uno stile sobrio, spedito, non si perde in sentimentalismi e indaga con efficace il cuore di queste anime sole, la narrazione è magnetica e il climax commovente.
Nel silenzio delle nostre parole è un romanzo dal respiro europeo, di un’Europa che esiste già da molti anni, ma che ancora facciamo fatica a vedere, è ambientato a Berlino, ma potrebbe essere Milano, o Roma… Queste storie potrebbero essere le storie degli inquilini di un palazzo torinese, bresciano, bolognese.
Simona Sparaco (1978) è scrittrice e sceneggiatrice, il suo romanzo Nessuno sa di noi è stato finalista al Premio Strega nel 2013. I suoi libri sono tradotti in numerosi paesi europei, in Sudamerica, Giappone e Russia.
Nel silenzio delle nostre parole di Simona Sparaco, Romanzo vincitore del Premio DeA Planeta 2019. Sul profilo instagram dell’autrice tutte le date e le informazioni del tour book di presentazione del libro
Editore DEA PLANETA
Genere Narrativa
Formato brossura con alette
Pagine 288
Data di uscita 14.05.2019