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L’ultima ora, al cinema il mistero degli adolescenti senza futuro

L'ultima ora (L'heure de la sortie)

L'ultima ora (L'heure de la sortie)L’ultima ora, al cinema il mistero degli adolescenti senza futuro. In sala dal 4 luglio il nuovo film di Sébastien Marnier

«Quand’è che il futuro è passato da essere una promessa a essere una minaccia?»
Chuck Palahniuk

Se amate Ozon, Haneke, Lanthimos e Clouzot, amerete anche questa uscita estiva di Teodora, L’ultima Ora (L’heure de la sortie), il nuovo film di Sébastien Marnier, qui al suo secondo lungometraggio.

La storia è ambientata in una scuola superiore, dove un professore si getta dalla finestra sotto gli occhi dei propri studenti. Il supplente chiamato a sostituirlo, Pierre, nota da subito qualcosa di strano nella sua classe, formata esclusivamente da alunni con un’intelligenza sopra la media, ma apparentemente distanti da tutto e da tutto; geniali ma senza emozioni. In particolare, un gruppo di sei alunni ha un atteggiamento ostile e sfacciato verso chiunque, consci della loro superiorità intellettuale attirano il malcontento degli alunni “normali” che fa di loro facili bersagli di violenze e soprusi. Ma nemmeno questo sembra preoccupare o turbare i piccoli geni, che, completamente assorbiti da strambi e personalissimi rituali, sembra stiano preparando un piano misterioso.

Pierre, il supplente, inizia così a essere ossessionato da questi sei adolescenti, li segue, li spia, è attratto dal loro mondo segreto e impenetrabile tanto quanto ne è spaventato, sbigottito, fino a venire risucchiato in quello che crede essere un loro gioco diabolico e sinistro. Sullo sfondo di una torrida estate si intrecciano così le storie di questi adolescenti cinici e nichilisti e il loro professore, che alla soglia dei 40 è ancora alle prese con una tesi di dottorato e a stento tiene il passo di questi genietti malmostosi a cui piace giocare con la morte.

L’ultima Ora, presentato alla 75ª Mostra del cinema di Venezia, è un film inafferrabile, sghembo, magnetico ed enigmatico: un perfetto racconto di suspense.

L'ultima ora (L'heure de la sortie)

Opera seconda di Sébastien Marnier dopo Irréprochable, il film è tratto dall’omonimo romanzo di Christophe Dufossé (Einaudi). Nel cast eccellente, oltre ai veterani Laurent Lafitte (Elle) e Emmanuelle Bercot (Mon Roi), spicca la giovane Luàna Bajrami, applaudita a Cannes nel nuovo film di Céline Sciamma, Portrait de la jeune fille en feu.

«Ho letto il romanzo di Dufossé quindici anni fa – afferma il regista – ed ero rimasto sopraffatto dal fascino delle situazioni che sapeva raccontare: un insegnante che si suicida davanti alla sua classe, l’atmosfera di sospetto che circonda gli studenti, un piano indecifrabile che un gruppo di adolescenti sta mettendo in atto… Avrei voluto che fosse il mio primo film, ma sono felice di averlo girato solo molti anni più tardi, quando la situazione politica e ambientale in tutto il mondo, e in Francia in particolare, si è fatta ancora più preoccupante. La realtà diventa sempre più difficile e lo stesso vale per la visione che i ragazzi protagonisti hanno del loro futuro».L'ultima ora (L'heure de la sortie)L’ultima ora esplora così il lato più oscuro dello spirito di quei giovanissimi che guardano al futuro con estremo pessimismo e disincanto, o – per certi versi – semplicemente con estrema lucidità. L’ansia per il nostro pianeta sembra avere la meglio e per loro il presente è già un passato lontano, fatto di archeologia industriale datata solo di pochi anni. Cosa vedono davanti a loro? È questo il grande MacGuffin del film, una prova cinematografica attualissima e magistrale.

>> L’ultima ora, al cinema dal 4 luglio, guarda il trailer

 

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