A Washington sono stati esposti 46 dipinti, alcuni dei quali monumentali, e dieci disegni. Molte opere non erano mai state viste negli Stati Uniti
Non è stata soltanto la sua “casa” a celebrare Tintoretto a 500 anni dalla nascita. Si è infatti chiusa con un bilancio più che lusinghiero la mostra Tintoretto: Artist of Renaissance Venice alla National Gallery of Art di Washington, allestita dal 24 marzo al 7 luglio, oltre duecentomila visitatori in poco più di tre mesi, che si aggiungono ai 130mila registrati da Tintoretto 1519-1594 a palazzo Ducale. Il grande genio veneziano dell’arte è stato omaggiato negli USA grazie alla volontà e con la regia della Fondazione Musei Civici di Venezia, ispiratrice della mostra alla National Gallery, curata – come quella veneziana – da Frederick Ilchman e Robert Echols.
Le due mostre sono state possibili grazie alla collaborazione di altre istituzioni veneziane, a partire dalle Gallerie dell’Accademia e dalla Scuola Grande di San Rocco, e alla disponibilità di oltre sessanta musei e biblioteche dell’Europa e degli Stati Uniti e di collezionisti privati per i prestiti. A Washington sono stati esposti 46 dipinti, alcuni dei quali monumentali, e dieci disegni. Molte opere non erano mai state viste negli Stati Uniti. Il nucleo principale dell’esposizione era costituito da opere provenienti dalle collezioni di istituzioni veneziane, in particolare due pregevoli allegorie di Palazzo Ducale della Fondazione Musei Civici, La fucina di Vulcano e Le nozze di Bacco e Arianna.