Si tratta di un edificio a forma di croce, il che alimenterebbe la convinzione che potrebbe essere stata una chiesa, alto circa 11 metri, lungo oltre 15 e largo circa 13
Di certezze, per ora, ce ne sono pochissime: potrebbe trattarsi di una delle più antiche chiese cristiane del mondo, risalente a circa 300 d.C., oppure di un tempio del fuoco zoroastriano, o più banalmente – ma è l’ipotesi più debole – di un serbatoio per l’acqua. Di sicuro c’è che l’edificio sotterraneo situato nel settore nord-occidentale della fortezza medievale di Naryn-Kala, nell’antica città russa di Derbent, sulla costa del Mar Caspio, è balzato in testa agli enigmi che arrovellano le menti di archeologi, storici e scienziati. Perché? Perché oggi si presenta quasi completamente sotterraneo, e risulta impossibile scavare per riportarlo alla luce, a causa dei rischi che correrebbe tutta la struttura, sito protetto dall’Unesco. Le indagini possono quindi affidarsi soltanto alle poche zone esplorabili: ma ora hanno fatto un grande passo in avanti grazie all’uso della muografia, o radiografia del muone, tecnica usata anche per cercare di carpire i segreti interni delle Piramidi d’Egitto.
I risultati? Hanno visto all’opera ricercatori dell’Accademia Russa delle Scienze, dell’Istituto di Fisica Nucleare dell’Università Statale Lomonosov di Mosca e della Daghestan State University, che ora li hanno pubblicati sulla rivista Applied Sciences. Si tratta di un edificio a forma di croce, il che alimenterebbe la convinzione che potrebbe essere stata una chiesa. Costruito in pietra calcarea locale, lo spazio interno è alto circa 11 metri, lungo oltre 15 e largo circa 13.
“È difficile interpretare l’edificio come un serbatoio d’acqua: in origine era interamente in superficie e si trova sul punto più alto del Naryn-Kala. Che senso avrebbe avuto mettere il serbatoio in superficie?”, ha dichiarato Natalia Polukhina, responsabile del gruppo scientifico e autrice dello studio. “Inoltre nella stessa fortezza di Naryn-Kala c’è un’altra struttura sotterranea a 10 metri di profondità, che era davvero un serbatoio. È tutto molto strano, al momento ci sono più domande che risposte“.