On The Wall porta colore tra la polvere del quartiere Certosa a Genova. Diversi street artist nazionali e internazionali stanno lavorando ad una serie di interventi volti a riqualificare il territorio colpito dalla tragedia della caduta del Ponte Morandi.
In pochi secondi il 28 giugno 2019 quel che rimaneva del Ponte Morandi è scomparso. Una demolizione sofferta, ma di certo non più dolorosa dello strascico di compianto per le vittime del terribile crollo. Una coda lunga di rabbia e tristezza ha portato la tragedia a spargersi su tutta Italia ma a concentrarsi con maggior insistenza, com’era inevitabile, sul luogo dove il dramma si è consumato. Il quartiere Certosa di Genova piange più forte degli altri, soprattutto dal momento che anche prima del rovinoso incidente la zona si trovava poco considerata ai margini della periferia. Maceria che si è aggiunta alla polvere della dimenticanza, ma che ora intravede un luce per tornare a sorridere.
È infatti in atto un’iniziativa che si protrarrà fino al 14 agosto e che vede diversi street artist affrescare le facciate di diversi stabili del quartiere. On The Wall, questo il nome del progetto, coinvolge artisti nazionali e internazionali in un percorso di rivalutazione del tessuto urbano. Arte e bellezza si inseriscono nell’opacità della sofferenza riempiendo di colore uno spazio abitativo che ha rischiato di perdere smalto, ridisegnando in positivo l’intera percezione del luogo. Un motore inusuale, ma capace di penetrare e rivitalizzare lo spirito di chi il quartiere lo vive quotidianamente e, nonostante i problemi, necessita di vederlo rinascere.
Una performance unica e inedita per tutta la città di Genova, grazie alla quale poter ammirare l’arte urbana in un museo a cielo aperto perennemente fruibile da tutti. Tra gli artisti coinvolti nel progetto nomi di primo piano della scena internazionale, come l’olandese Zedz, che lavorerà sulla facciata della cabina di E-Distribuzione lungo il Polcevera, il portoghese Pantonio che sarà attivo nella zona popolare di via Certosa, e storici protagonisti dell’arte urbana italiana come Ozmo. Accanto a loro giovani talenti già affermati come Agostino Iacurci, Gola Hundun, Geometric Bang, Rosk & Loste e ancora Greg Jager, Caktus & Maria e Antonello Macs. Importante voce in capitolo sarà naturalmente quella degli artisti genovesi coinvolti, da Christian Blef a Drina A12 & Giuliogol arrivando a Tiler.
Un tentativo di dare la scossa all’anima di un quartiere colpito, ma il cui cuore pulsa e rivendica la sua rilevanza. Un rinnovamento del panorama architettonico che porta sorpresa agli angoli di ogni strada, che stimola la circolazione entusiasta dei vicoli, dell’animarsi del suo groviglio di palazzi. Se ancora qualcuno alza il capo tristemente verso ciò che c’era ed è violentemente scomparso, lasciando i contorni dolorosi di una perdita, ora gli occhi possono muoversi fino alle sommità dei palazzi alla ricerca di un nuovo inizio.