Hotel Artemis, il ritorno di Jodie Foster al cinema. In sala dal 1° agosto
2028, Los Angeles: il mondo è caduto nel caos a causa di un’emergenza idrica, tafferugli e manifestazioni incendiano (letteralmente) le strade. La polizia cerca di soffocare con la violenza le manifestazioni dei ribelli tinti di blu che chiedono acqua pulita. In questo scenario apocalittico la linea tra criminalità e legalità si fa sempre più labile.
Quattro uomini reduci da un falliti colpo in banca finiscono in uno scontro a fuoco con la polizia: feriti e senza altre opzioni scappano per rifugiarsi all’Hotel Artemis: un fatiscente stabile art déco di 13 piani, un tempo hotel di lusso diventato un ospedale “segreto” per criminali. L’iscrizione si paga in anticipo e tutte le regole della casa devono essere seguite alla lettera. A gestire l’Hotel Artemis è una donna conosciuta da tutti come L’Infermiera.
Tempo d’estate, tempo di brutti film in sala. Hotel Artemis, con un anno di ritardo, arriva nei cinema italiani dal 1° agosto. Drew Pearce, sceneggiatore di blockbuster come Iron Man 3 e Mission: Impossible – Rogue Nation, passa dietro la macchina da presa e per il suo debutto come regista per il grande schermo ingaggia, come protagonista, Jodie Foster. A farle compagnia, completano il cast Sofia Boutella (Climax, Atomica Bionda), Zachary Quinto (Star Trek: Beyond, I Am Michael), Sterling K. Brown (Black Panther, The Predator) e Dave Bautista (Avengers: Infinity War, Blade Runner 2049, Guardiani della Galassia).Il mood è quello di film come 7 sconosciuti a El Royale (di Drew Goddard, quello di The Cabin in the Woods) e Terminal (con Margot Robbie e Simon Pegg): futuro prossimo con un mondo sull’orlo del baratro dove si muove brulicante un’umanità disperata. In uno scenario desolato alcuni personaggi si incontrano in un non-luogo per eccellenza (un hotel, una stazione, etc…) e lì le loro storie si intrecciano cambiando il loro destino per sempre, rivelando oscuri segreti del loro passato che – ineluttabilmente – li lega tra loro col doppio filo della vendetta. La messa in scena è oscura e fluorescente, curata nei minimi dettagli, livida ma sgargiante, da grapich novel pulp.
Se 7 sconosciuti a El Royale e Terminal riuscivano a sviluppare delle storie con un interesse e una tensione che funzionavano (nonostante qualche difetto di ritmo) fino in fondo, Hotel Artemis fallisce completamente la missione. Drew Pearce fa ricorso a tutti i topoi e agli stereotipi del genere (la sexy killer, l’eroina solitaria e dal passato tragico, il fidato energumeno, scontroso ma fedelissimo, un supercattivo a cui si legano tutti i fili della storia, e via di seguito) ma non riesce a rendere minimamente interessanti i suoi personaggi, che restano sbiaditi e banali in un plot senza respiro e originalità. Jodie è stupenda anche invecchiata per l’occasione, e come attrice ne esce nuovamente incolume (un film diretto male può far sembrare un cane anche l’attore più dotato), ma il suo personaggio, per quanto “simpatico” risulta tutto fuorché memorabile, colpa – per lo più – del contorno.
Ogni nuovo film in uscita con qualche grande nome è l’occasione per titolare “il ritorno al cinema di”, anche nel caso di attori e attrici che sfornano due film all’anno; Jodie Foster invece centellina ormai da tempo le sue presenze sul grande schermo (anche per dedicarsi alla sua carriera da regista, l’ultimo uscito è stato Money Monster, il prossimo sarà il remake della Donna Elettrica, dove torna centrale l’ambientalistmo). L’ultima volta che l’abbiamo vista in sala era il 2013 (con Elysium al fianco di Matt Damon – non memorabile, ma nemmeno da gettare nell’umido), ma nonostante questa “oculatezza” riesce lo stesso a incappare in pellicole inutili come questa.