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Scolpire la luce. James Turrell e la materia impalpabile che prende corpo

“Non ci sono immagini nel mio lavoro, la rappresentazione non mi interessa. Sono interessato dalla visione interiore come rivelazione.”

Nato a Los Angeles nel 1943, da oltre mezzo secolo James Turrell dedica la propria vita alla modalità di percezione della luce in ambienti controllati o in condizioni di alterazione percettiva. La sua ricerca inizia in seguito a una laurea in perceptual psichology e a un master in arte. Nel 1966, infatti, l’artista affitta un albergo dismesso nei pressi di Santa Monica per farne uno studio in cui sperimentare con la luce e lo spazio ed esporre le proprie opere.

Dalle prime Cross Corner projectionslastre metalliche forate di piccole dimensioni che vengono proiettate con precise angolazioni sui muri adiacenti, dando all’osservatore l’impressione di vedere dei solidi luminosi agli Skyspacesstanze dischiuse sul cielo attraverso un’apertura quadrata nel soffitto tramite cui osservare le gradazioni di colore dall’alba al tramonto, passando per l’eccezionale progetto del Roden Crater, un cono vulcanico spento nel deserto dell’Arizona dove Turrell ha dato vita a un osservatorio astronomico, culmine delle sue ricerche. L’artista non ha mai smesso di studiare e sperimentare, inseguendo l’idea ,propria della tradizione quacchera, di una ricerca incessante della cosiddetta luce interiore.

Nel video del LACMA, l’artista ci conduce in un viaggio attraverso le proprie opere.

 

James Turrell

 

James Turrell, Skyspace Lech, Vorarlberg, Austria

 

James Turrell, Roden Crater, Arizona

 

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