Nel 1977 Brian O’Doherty, noto artista irlandese, esponente del minimal-concettualismo americano, iniziò a dipingere la casa di vacanze in Umbria con simbolismi dell’antico alfabeto celtico Ogham
Per oltre trent’anni arrivava qui l’estate con la moglie Barbara, docente di storia dell’arte al Barnard College, a Manhattan, e pazientemente iniziava a comporre le sue partiture sui muri della casa acquistata nel 1975 nel borgo medievale di Todi, a pochi passi dalla piazza con gli straordinari Palazzi Comunali e il Duomo duecenteschi. Nel 1977 Brian O’Doherty, noto artista irlandese, esponente del minimal-concettualismo americano, conosciuto anche con il nome d’arte di Patrick Ireland, iniziò a dipingere la casa, trasformandola in una straordinaria opera d’arte complessiva.
Questa sorta di “cappella sistina” concettuale negli anni è diventata un unicum mondiale, con tutte le pareti dipinte con opere dell’artista e con la riproduzione dell’antico alfabeto celtico Ogham, usato in Irlanda fino al VII secolo. La “Casa Dipinta”, che i due mecenati donarono poi alla città di Todi, per molti anni è stata aperta alle visite di pubblico e turisti solo su appuntamento: ora torna visibile nella sua meraviglia, inserita nei percorsi museali della città umbra. Che peraltro si conferma terra apertissima al contemporaneo, in una regione ricca di un prestigioso passato: il prossimo 14 settembre sarà infatti inaugurato il “Parco di Beverly Pepper”, percorso di sculture all’aperto donate dalla grande artista statunitense che da 50 anni vive e lavora proprio a Todi…