Se il mercato internazionale ha visto una flessione di ben il 20,3%, il giro d’affari del mercato italiano cresce del 3,3% sullo stesso periodo del 2018. Si è chiuso con 138.440.312 euro il primo semestre del 2019 delle 15 principali case d’asta italiane.
Salta subito all’occhio la scalata del dipartimento milanese di Sotheby’s che dalla terza posizione del 2018 è tornata prima classificata con 17,5 milioni (+28,37%). L’unica tornata di moderni e contemporanei di aprile comprendeva una collezione tedesca di ceramiche italiane degli anni 50’ e 60’ che ha raddoppiato la stima alta pre-asta e ha raggiunto i 3.928.500 euro, registrando il 98,8% di venduto. Anche nella Top Ten delle migliori aggiudicazioni del semestre, Sotheby’s ha dominato. Non sono sue le prime due posizioni, ma ben 6 su 10 sì. La sua opera più cara è stata di Mario Schifano “Con Anima” del 1965 (972.500 €). Filippo Lotti (AD Sotheby’s Italia) ha commentato: “L’esito dell’asta di aprile rappresenta senz’altro uno dei nostri più brillanti risultati per l’arte moderna e contemporanea (in particolare è il risultato più alto degli ultimi quattro anni)”.
Il Ponte arretra di una posizione rispetto al 2018. Arriva seconda ma rimane comunque la più forte casa d’aste con DNA totalmente italiano con un fatturato di 17.287.703 euro per 12 aste e con un incremento del 8,5%. Come sempre i due settori che hanno trainato sono stati quello dell’arte moderna e contemporanea (€ 8.391.190) e dei gioielli (€ 2.818.765). I top price sono stati per Lucio Fontana con “Ballerina” 1952 (ceramica policroma smaltata cm 75x50x40. Stima € 250.000-350.000 Venduto € 500.000) e “Crocifissione” 1950 circa (ceramica policroma smaltata cm 52x25x14 Stima € 180.000-250.000 Venduto € 487.500. Un anello di BULGARI in oro bianco con rubino a taglio cuscino di ct. 2,90 circa e due diamanti a mezza luna ai lati per complessivi ct. 1 circa, g. 6,10. (Firmato Bulgari. In scatola Bulgari. Stima 55.000-65.000 Venduto € 375.000). Importante anch eil risultato di Enrico Baj che ha realizzato un record price mondiale con “Grande spettacolo” 1956 venduto a € 162.500. Per il dipartimento diArredi e Dipinti Antichi, top lot il fondo oro Madonna con Bambino e Santi di Lippo d’Andrea, già pseudo-Ambrogio di Baldese venduto a € 75.000.
Cambi con 15.514.892 aumenta il fatturato sul 2018 del 12%. Sensibile crescita di settore nel moderno e in particolare nel Design. Leggera flessione nelle vendite di Antiquariato. Nella top ten delle opere più care del semestre è l’unica maison nostrana che è riuscita ad accaparrarsi un posto là dove dominano sempre Christie’s e Sotheby’s: in decima posizione il world record per Gio Ponti, una coppia di cassettoni decorati dall’artista Edina Altara che ha realizzato la 680.000 euro. Sono state vendute durante l’asta Casa di Fantasia, in collaborazione con Phillips. La vendita -che stata battuta a Londra- è stata una “white gloves sale” con 877% di venduto per valore. Si sono così impennate le percentuali del dipartimento di “Design e Arti Decorative del XX secolo”, che da solo ha raccolto 6.289.000 euro (+85% sul I semestre 2018). La partnership con Phillips ha portato anche nuovi clienti dal mercato estero: il 48% dell’intero fatturato è arrivato fuori dall’Italia, in particolare dagli Stati Uniti con il 33%.
Meeting Art, al quarto posto, ha totalizzato 14.742.042, in leggera perdita sul 2018. Si nota una crescita lenta ma costante del dipartimento di arte moderna e contemporanea (€7.232.350) e degli orologi (€2.173.850). Il fatturato di Pandolfini è in crescita del 4% rispetto allo stesso periodo del 2018. Il mercato si è confermato molto attivo per i “Gioielli” e gli “Orologi da polso” che si sono dimostrati i due dipartimenti con le migliori performance (3.680.000 € in totale). L’ “Arte Moderna e Contemporanea” ha fruttato 1.258.000. Si è notata una certa ripresa per i “Dipinti Antichi e del secolo XIX” (2.905.000). Mentre non deludono mai i “Vini da Collezione” (1.410.000). I lotti più cari venduti dalla maison di Firenze sono stati Un “Ritratto di fanciullo” di Scuola fiamminga, XVII secolo (Olio su tela stima 3.000) aggiudicato a 515.400 euro, un’opera composta da sette pannelli di Emilio Isgrò “Dichiaro di non essere Emilio Isgrò” (stima 150.000) battuto a 234.800 euro “Il banchetto di Antonio e Cleopatra” di Antonio Gionima (Olio su tela stima 150.000) venduto per 186.000 euro.
Sesta classificata Christie’s Italia che, come Sotheby’s, ha tenuto una sola vendita ad aprile (13.932.875 euro). Suo il top price assoluto del semestre: una “Natura morta” di Giorgio Morandi del 1952 aggiudicata a 1.570.000 euro. Settima posizione per Finarte che ha realizzato € 11.827.217 (quasi + 20% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso ottenuto a pari numero di aste). L’automotive si è confermato il primo dipartimento, seguito a breve distanza dai moderni e contemporanei (4 milioni). Ottimi anche i risultati dei “Libri” con la “Summa” di Luca Pacioli aggiudicata a 550.000.
Wannenes chiude la “First half 2019” con €8.755.931, un risultato inferiore al 2018. Ma non sono state conteggiate le aste di fine luglio (inerenti al II semestre) che da sole hanno incassato oltre 4,3 milioni di euro. Hanno guidato il semestre i dipartimenti di Dipinti Antichi (€ 2.652.234) e di Design (€ 1.758.608). I tre lotti più cari sono stati per Joseph Albers “Study for homage to the Square: Mild day” (1954, Olio su masonite, cm 40,6 x 40,6) battuto a € 175.100, un anello in platino, zaffiro Ceylon taglio ottagonale del peso di cts 23.50 circa aggiudicato a € 106.350 e quattro saliere di Giuseppe Valadier in argento parzialmente dorato con l’arma araldica Chigi Della Rovere, Roma 1791 vendute per € 100.100.
Totale di 6.749.152 per Bertolami Fine Art (in nona posizione) che ha visto un incremento del 21%. In netta crescita anche i ricavi da private sales. I numeri si commentano da soli: i 684.000 euro entrati in cassa nel primo semestre 2017 grazie alle vendite dirette, sono diventati 836.000 nel 2018 e 1.180.000 nel 2019, una cifra che, nell’economia del bilancio, comincia a diventare considerevole. Pertanto il primo semestre 2019 si è concluso con un fatturato complessivo di euro 7.929.152 che rispetto a quello di euro 6.440.200,00 del primo semestre 2018 ha evidenziato un incremento di incassi pari a euro 1.488.952,00. Molto bene le aste elettroniche che – commenta Giuseppe Bertolami (AD casa d’aste) -“si stanno rivelando uno strumento formidabile per gestire le transazioni di piccola e media fascia”. Il settore più forte è stato quello della Numismatica (€ 2.086.693) seguito da moderni e contemporanei (€ 1.160.840). Il top price della maison è stato per un anello modello Trilogy con diamante fancy color giallo intenso del peso di 17 ct battuto a € 675.000. Ma è importante segnalare gli ottimi risultati per le monete: un Aureo di Marco Giunio Bruto e Publio Cornelio Lentulo Spintere è stato battuto a € 111.990 (Zecca mobile al seguito di Bruto, 43/42 a.C) e un Aureo di Marco Antonio a € 110.608 (Zecca mobile al seguito di Marco Antonio, 32/31 a.C.)
Cresce Farsetti che dai 5 milioni del 2018 fa un balzo fino a 6 milioni. Equilibrio è la parola che racconta il semestre della maison di Prato: la sfida tra artisti figurativi e astratti si è conclusa in sostanziale parità. Top lot per una classica “Natura morta” di Giorgio Morandi (442.050), ma molto bene anche un “Teatrino” di Lucio Fontana (321.100). Allo stesso modo si può parlare di sostanziale equilibrio tra i collezionisti italiani e quelli stranieri, che hanno acquistato sia telefonicamente che tramite internet.
Undicesima Aste Boetto con un fatturato di circa 4 milioni, un risultato in linea con il secondo semestre del 2018 e leggermente in ribasso rispetto allo stesso periodo del 2018. Le aste sono state cinque, due di antiquariato e pittura del secolo XIX, una di arte moderna e contemporanea, una di Design ed una di gioielli. La percentuale di venduto si è attestata a circa il 60% per numero di lotti venduti e a circa il 65% per valore. Tra le “performance” migliori una “tavola imbandita” di scuola fiamminga, che da una partenza di € 3.000 ha raggiunto la cifra di € 70.000. Per l’arte moderna un’opera dell’artista Atsuko Tanaka ha realizzato la cifra di € 124.000.
Seguono Babuino (3.125.000), Blindarte (2.200.000), Maison Bibelot (1.450.000) e International Art Sale (1.043.000). Blindarte conferma un buon momento per il mercato e ha visto un risultato allineato al 2018. Le aste sono state due: 1.400.000 per l'”ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA” e 800.000 per “DIPINTI ANTICHI – XIX e XX SECOLO”. I tre top price sono stati per Emilio Vedova aggiudicato euro 225.275, Marino Marini (euro 166.025) e Enrico Baj (47.120). I risultati di Maison Bibelot sono leggermente inferiori a quelli del 2018. In crescita gli acquirenti stranieri. Il prezzo più alto è stato per un anello De Angeli in oro giallo, diamanti e onice realizzato come un fiore misura 15 diamante centrale taglio a brillante rotondo ct 6,10 circa, diamanti colorati taglio a brillante rotondo di contorno ct 0,15 circa complessivi, g 10,3 aggiudicato per € 25.000. L’unica asta del semestre di International Art Sale di “Gioielli e Orologi” ha visto una percentuale di venduto del 72,21%, pari a € 1.043.000. Top Lot una collana girocollo a ghirlanda interamente realizzata in platino, diamanti baguettes e brillanti. Diamanti del peso complessivo di 43,50 ct. Anni “60/70 venduta a € 109.500.
La top ten delle opere più care in assoluto vendute in Italia nel primo semestre 2019
1.
Giorgio Morandi (1890-1964)
Natura morta
firmato Morandi (in basso a sinistra)
olio su tela, cm 40×52
Eseguito nel 1952
Stima: 700.000 – 1.000.000 euro
Aggiudicato a 1.570.000 euro
In asta da Christie’s a Milano il 3 aprile 2019
2.
Giorgio Morandi (1890-1964)
Natura morta
firmato Morandi (in basso a destra)
olio su tela, cm 34×46
Eseguito nel 1947
Stima: 500.000 – 700.000 euro
Aggiudicato a 1.030.000 euro
In asta da Christie’s a Milano il 3 aprile 2019
3.
Mario Schifano (1934 – 1998)
Con anima
SIGNED, TITLED AND DATED 65, ENAMEL AND CHARCOAL ON CANVAS, TWO ELEMENTS. THIS WORK IS REGISTERED AT THE ARCHIVIO MARIO SCHIFANO, ROME, UNDER THE N. 03978190413.
Stima: 500.000 – 600.000 euro
Aggiudicato a 972.500 euro
In asta da Sotheby’s a Milano l’11 aprile 2019
4.
Mario Schifano (1934 – 1998)
7 agosto 1961
firmato, intitolato e datato 7 agosto 1961 sul retro
smalto e carboncino su carta da pacco applicata su tela
cm 160×130
Stima: 550.000 – 700.000 euro
Aggiudicato a 948.500 euro
In asta da Sotheby’s a Milano l’11 aprile 2019
5.
Giorgio Morandi (1890 – 1964)
Natura morta
firmato e datato 1939
olio su tela
cm 23,5×31
Stima: 700.000 – 1.000.000 euro
Aggiudicato a 900.500 euro
In asta da Sotheby’s a Milano l’11 aprile 2019
6.
Giorgio de Chirico (1888 – 1978)
Intérieur Métaphysique
firmato; iscritto sul retro
olio su tela
cm 80,5×60,4
Eseguito nel 1925 circa
Stima: 380.000 – 450.000 euro
Aggiudicato a 876.500 euro
In asta da Sotheby’s a Milano l’11 aprile 2019
7.
Lucio Fontana (1899-1968)
Concetto spaziale, Attesa
firma, titolo e iscrizione l. fontana “Concetto Spaziale” ATTESA Quanto silenzio! Quanta malinconia? (sul retro)
idropittura su tela
cm 55×46
Eseguito nel 1967
Stima: 800.000 – 1.200.000 euro
Aggiudicato a 850.000 euro
In asta da Christie’s a Milano il 3 aprile 2019
8.
Alberto Burri (1915 – 1995)
Bianco plastica
firmato e datato 65 sul retro
plastica, acrilico, vinavil e combustione su cellotex
cm 76×101
Stima: 600.000 – 800.000 euro
Aggiudicato a 792.500 euro
In asta da Sotheby’s a Milano l’11 aprile 2019
9.
Lucio Fontana (1899-1968) e Roberto Crippa (1921-1972)
Venerdì Santo a Madrid
olio e graffiti su tela, oro e rosso, legno e sughero
cm 80×100 (la tela di Lucio Fontana); cm 118x118x3 (il Sughero di Roberto Crippa); cm 230x120x5,8 (l’insieme)
Eseguito nel 1960
Stima: 600.000 – 800.000 euro
Aggiudicato a 756.500 euro
In asta da Sotheby’s a Milano l’11 aprile 2019
10.
Gio Ponti
Coppia di Cassettoni
con specchi dipinti, fianchi in radica e struttura in legno.
Puntali ed elementi in ottone. Prod. Giordano Chiesa, Italia, 1951
Stima: 51.900 – 74.900 euro
Aggiudicato a 680.000 euro | Record mondiale per un’opera di Gio Ponti
In asta da Cambi a Londra il 21 marzo 2019 (in collaborazione con Phillips)