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Visionario: Mimmo Jodice a Milano. Tra paesaggi architettonici strappati e la teatralità della sua Napoli

Mimmo Jodice Mimmo Jodice
Mimmo Jodice
Mimmo Jodice

‘Il mio mestiere non è fotografare. Il mio mestiere è vedere.’ Mimmo Jodice

Open City/Open Work. Torna uno dei più grandi fotografi visionari degli ultimi tempi a Milano. La prima personale di Mimmo Jodice (Napoli, 1934) in galleria all’ombra della Madonnina, a cura di Douglas Fogle, la. La mostra, a Vistamarestudio, traccia un collegamento fra i primi esperimenti di Mimmo Jodice con la fotografia negli anni ’60 e le prime incursioni nella sua Napoli.

Come scrive Fogle: Mimmo Jodice crea ciò che comunemente viene chiamata fotografia. Ma lo si può davvero considerare un fotografo? Forse sarebbe meglio definirlo un visionario che utilizza la macchina fotografica nella sua esplorazione del mondo.

Mimmo Jodice, Paesaggio a colori, 1978 28,5 x 23,5 cm mixed technique – silver bromide print on baryta paper
Mimmo Jodice, Paesaggio a colori, 1978
28,5 x 23,5 cm
mixed technique – silver bromide print on baryta paperMimmo Jodice, Paesaggio a colori, 1978
28,5 x 23,5 cm
mixed technique – silver bromide print on baryta paper

Jodice ha trascorso buona parte degli ultimi sessant’anni utilizzando la macchina fotografica per guardare il mondo da molteplici e diverse prospettive. I suoi primissimi esperimenti risalgono agli anni Sessanta e rivelano un’attrazione rivoluzionaria per l’aspetto materico della fotografia – le proprietà quasi alchemiche della carta fotografica, le soluzioni reagenti, l’ingranditore e tutta l’attrezzatura della camera oscura. Infatti, le sue prime immagini non sono altro che sperimentazioni, volte a creare quello che, nel 1962, Umberto Eco definì “Opera aperta”, piuttosto che convenzionali riproduzioni documentaristiche del mondo.

Questa loro apertura, sia formale sia contenutistica, permette molteplici interpretazioni e lascia spazio a una poetica sperimentale d’avanguardia e, al tempo stesso, inaspettatamente umana. Mimmo Jodice: Open City/Open Work traccia un collegamento fra i primi esperimenti con la fotografia – i paesaggi architettonici strappati e ricomposti – e il primo tentativo di Jodice di “guardare” Napoli, la sua città natale, nella serie Teatralità quotidiana a Napoli, dell’inizio degli anni Settanta. Queste fotografie si avvicinano all’antropologia – immagini di feste popolari, manicomi, fabbriche, ecc.- per poi virare e aprirsi verso una poetica fatta di architetture e delle persone che vi abitano. Forma e contenuto si legano e si intrecciano nello sguardo di Jodice sulla città come organismo vivente e vitale, dagli angoli e i materiali più svariati: poesia visiva della vita di ogni giorno.

VISTAMARESTUDIO

MIMMO JODICE: Open City/Open Work

A cura di Douglas Fogle

Viale Vittorio Veneto, 30 – 20124 Milano | T +39 02 63471549

contact@vistamarestudio.com | vistamarestudio.com  

opening hours Tuesday – Saturday 10am – 7pm

09.09.2019 – 09.11.2019

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