Van Gogh e il Giappone, il nuovo docufilm sulla folgorazione di Vincent van Gogh per l’Arte giapponese
Grazie alle lettere di Van Gogh e alle testimonianze dei suoi contemporanei, Van Gogh e il Giappone – il nuovo docufilm della Grande Arte al Cinema – rivela l’affascinante storia del profondo, intenso legame tra il pittore olandese e l’arte giapponese e il ruolo che l’arte di questo paese, mai visitato dall’artista, ebbe sul suo lavoro.
Oltre a indagare la tendenza del japonisme, Van Gogh e il Giappone ci guiderà attraverso l’arte del calligrafo Tomoko Kawao e dell’artista performativo Tatsumi Orimoto per comprendere appieno lo spirito e le caratteristiche dell’arte del Sol Levante.
Quando il periodo Edo terminò, nel 1868, e il Giappone si aprì all’Occidente, Parigi venne infatti inondata di tutto ciò che era giapponese sotto forma di oggetti decorativi e stampe colorate impresse con matrici di legno chiamate ‘ukiyo-e’ (letteralmente “immagini del mondo fluttuante”).
Van Gogh rimase affascinato da tutti gli elementi di questa straordinaria cultura visiva e dal modo in cui potevano essere adattati alla ricerca di un nuovo modo di vedere.
Lesse le descrizioni del Giappone, acquistò stampe per tappezzare la sua stanza e studiò attentamente le opere giapponesi soffermandosi sulle figure femminili nei giardini o sui bagnasciuga, su fiori, alberi e rami contorti: apprezzava di quei lavori linee e purezza compositiva tanto da farne una fonte d’ispirazione imprescindibile per la sua pittura.
Il film sarà nelle sale italiane solo 16, 17, 18 settembre.
>> Van Gogh e il Giappone, guarda il trailer