Gli altri premiati sono gli statunitensi Tod Williams e Billie Tsien per l’architettura, la tedesca Anne-Sophie Mutter per la musica e il giapponese Bando Tamasaburo per il teatro/cinema
Sono il sudafricano William Kentridge per la pittura, la palestinese britannica Mona Hatoum per la scultura, gli statunitensi Tod Williams e Billie Tsien per l’architettura, la tedesca Anne-Sophie Mutter per la musica e il giapponese Bando Tamasaburo per il teatro/cinema sono i vincitori del Praemium Imperiale 2019. Fondato sull’aspirazione del principe Takamatsu (1905-1987) che il Giappone promuovesse la pace nel mondo attraverso le arti, il Praemium Imperale viene attribuito dalla Japan Art Association, il cui Patrono onorario è il Principe Hitachi, zio dell’Imperatore del Giappone e noto per le sue attività filantropiche.
La premiazione si terrà il 16 ottobre nella cornice dello straordinario complesso architettonico del Meiji Kinenkan di Tokyo, alla presenza dello stesso Principe Hitachi: ciascuno dei cinque vincitori riceverà un premio di 15 milioni di yen (circa 122.000 euro), un diploma e una medaglia conferiti dal Principe durante la cerimonia di premiazione. Gli artisti sono premiati per i risultati conseguiti, per l’influenza da essi esercitata sul mondo dell’arte a livello internazionale e per il contributo dato alla comunità mondiale con la loro attività. I vincitori di questa trentunesima edizione andranno ad aggiungersi ai 154 artisti già insigniti del premio, tra i quali Gae Aulenti, Anthony Caro, Enrico Castellani, Christo e JeanneClaude, Norman Foster, Frank Gehry, David Hockney, Willem de Kooning, Wolfgang Laib, Umberto Mastroianni, Mario Merz, Giuseppe Penone, Renzo Piano, Michelangelo Pistoletto, Arnaldo Pomodoro, Robert Rauschenberg.
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