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Il popolo ha ancora voce? La fragilità umana al giorno d’oggi nel Quarto Stato di Penzo + Fiore

Penzo + Fiore, Senza ma, 2019, courtesy galleria massimodeluca Penzo + Fiore, Senza ma, 2019, courtesy galleria massimodeluca
Penzo + Fiore, Senza ma, 2019, courtesy galleria massimodeluca
Penzo + Fiore, Senza ma, 2019, courtesy galleria massimodeluca

Alla galleria Massimodeluca di Marina Bastianello un’esposizione per riflettere sui difficili equilibri dei tempi d’oggi. Tenete gli occhi aperti. Un consiglio (e una mostra) di Penzo + Fiore.

Andrea Penzo e Cristina Fiore colpiscono ancora. Pochi pezzi e un allestimento minimalista per Il Quartostato, alla galleria Massimodeluca di Mestre fino al 19 ottobre. È il titolo della mostra a fornirci una chiave di lettura fondamentale per capire gli intenti del fertile duo, che ormai da un decennio vive e lavora nell’isola di Murano, Venezia.

Penzo + Fiore giocano a carte scoperte con l’aperto riferimento alla grande tela di Giuseppe Pellizza da Volpedo conservata al Museo del Novecento di Milano, l’icona del realismo sociale che immortala la classe proletaria in marcia.

Penzo+Fiore, Rifrazioni diacroniche #2, 2019, vetro inciso, courtesy galleria massimodeluca
Penzo+Fiore, Rifrazioni diacroniche #2, 2019, vetro inciso, courtesy galleria massimodeluca

A colpire subito, nella parete principale all’ingresso della galleria, è proprio l’opera che del capolavoro del maestro divisionista porta il nome. È scomparso però lo schieramento umano che avanza compatto, sostituito da pezzi di cornici in gesso bianco disposte in ordine sparso sul muro immacolato: l’unico richiamo all’originale rimasto sono le dimensioni del lavoro, che sono le medesime. L’urgenza dichiarata degli artisti è stavolta quella di collettivizzare i dubbi e gli interrogativi che sorgono all’interno del duo, scegliendo di affrontare apertamente quel timore -così tipico dei linguaggi artistici degli ultimi decenni- di cadere in situazioni troppo esplicative o didascaliche. Ecco allora che alcune delle opere presenti sono “parlanti” (sebbene ancora piuttosto enigmatiche e affatto di immediata comprensione): interrogano l’osservatore, lo costringono a pensare, vogliono innescare un dialogo.

Penzo + Fiore, Oggetto ideologia, 2019, courtesy Galleria massimodeluca (1)
Penzo + Fiore, Oggetto ideologia, 2019, courtesy Galleria massimodeluca (1)

La fragilità umana, tematica cara alla ricerca artistica di Penzo e Fiore, questa volta è indagata in un’accezione più ampia, guadando all’attuale contesto sociale e politico. Quali sono le sorti della collettività, qual è oggi il significato della parola popolo, ha quest’ultimo ancora un pensiero, una voce?

Con Senza ma, la scritta in chiodi di vetro di Murano (riferimento ad frasi del tipo “non sono razzista ma”) – o con Rifrazioni diacroniche #2, il trittico di lastre in vetro con incisi i celebri motti latini (“Sic semper tyrannis”, “O tempora o mores”, e “Alea iacta est”) questi interrogativi si impongono come strettamente legati alla situazione attuale.

Penzo + Fiore, IlQuartoStato, 2019, courtesy Galleria massimodeluca
Penzo + Fiore, IlQuartoStato, 2019, courtesy Galleria massimodeluca

Compongono Oggetto ideologia e Gold one una cornice in silicone ormai afflosciata al pavimento, calco di quegli antichi ed eleganti esemplari dorati che un tempo avrebbero attorniato ritratti illustri, con accanto, appoggiato al muro, uno scettro dorato creato con pezzi di cornici: la brama di potere si regge in piedi, le ideologie sono crollate.

Informazioni utili

ILQUARTOSTATO

Penzo+Fiore

a cura di Marina Bastianello

Galleria Massimodeluca

Dal 7 settembre al 19 ottobre 2019 Via Pascoli 9c
30171 Mestre (VE)
Orario d’apertura lun/mer/gio/ven 11.00 – 13.00; 16.00 – 19.30 sab 16.00 – 19.30 mar/dom chiuso

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