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Dentro la mega galleria Cassina Projects di Milano, intervista ai fondatori

CASSINA PROJECTS arriva a Milano CASSINA PROJECTS arriva a Milano
CASSINA PROJECTS arriva a Milano
CASSINA PROJECTS arriva a Milano

L’attesa è stata tanta ed è stata certamente ripagata. A giugno era stata infatti annunciata l’apertura di Cassina Projects a Milano, il nuovo spazio espositivo di Irene e Marco Cassina, dopo un’importante esperienza a New York.

Le aspettative erano molte e i due giovani galleristi avevano già iniziato a far parlare di sé: un po’ per la scelta della location, al civico 76 di via Mecenate, dove prima sorgeva la storica fabbrica di aeroplani Caproni;  un po’ per i nomi dei primi artisti da presentare al pubblico milanese: Gerold Miller e Marcel Eichner, entrambi tedeschi.

Come ci si aspetta da una città sempre più dinamica e curiosa quale è Milano, la serata di inaugurazione del 12 settembre è stata un successo: un pubblico giovane e internazionale ha gremito i 1250 mq dello spazio espositivo diviso su due livelli.

A pochi giorni dall’apertura abbiamo intervistato Marco Cassina.

  • Partiamo da voi, che background famigliare e professionale avete? Come siete arrivati all’idea di aprire una galleria (e poi un’altra) insieme?

Veniamo da una famiglia di appassionati d’arte e piccoli collezionisti. Irene ha un’educazione artistica avendo studiato pittura all’Accademia Di Belle Arti di Brera, a seguire un master in mercati dell’arte presso il Sotheby’s Institute di Londra, a cui sono seguite esperienze professionali in varie città del mondo fra cui Milano, Abu Dhabi, Londra e New York in realtà come gallerie, fiere e collezioni private di rilevanza museale. Invece io, Marco, ho un’ educazione completamente opposta: ho studiato Economia e Gestione Aziendale all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Sono da sempre appassionato di arte contemporanea anche se ho un passato nel settore della moda dove ho lavorato per Women Management e Alexander Wang. Negli anni precedenti l’apertura della galleria a New York Irene ed io abbiamo viaggiato molto, stretto relazioni e aperto dialoghi con artisti che amiamo; il desiderio di mostrare le loro opere è cresciuto a tal punto da portarci ad aprire una galleria.

CASSINA PROJECTS arriva a Milano
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  • Quali sono le ragioni che hanno portato a questo percorso di “allontanamento” e poi rientro in Italia?

Più che allontanamento, abbiamo deciso di dividere le nostre energie fra le due città e di portare la nostra esperienza newyorkese in Italia. Vivremo tra Milano e New York, dove continuiamo l’attività di private dealing, curando i nostri contatti con artisti, collezionisti e musei.

  • Nello specifico, come mai avete deciso di aprire una galleria a Milano in via Mecenate? Come siete arrivati a questa zona, forse ancora un po’ periferica rispetto alla scena artistica milanese?

Il contesto della Fabbrica Caproni, edificio storico in Mecenate con la sua architettura industriale risalente al 1920 ci ha colpiti subito per lo spazio, le dimensioni e la struttura perfette per il nostro tipo di progetto. Quindi a nostro avviso era quello giusto nonostante la zona che non ha più motivo di essere considerata periferica.

CASSINA PROJECTS arriva a Milano
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  • Per quanto riguarda gli artisti invece, come vengono scelti? Siete sempre d’accordo nella scelta degli artisti e nel programma di mostre da sviluppare?

Gli artisti vengono scelti insieme da me e da Irene per il lavoro che sentiamo vicino alla nostra sensibilità e che incontra la nostra visione ed interpretazione del mondo contemporaneo. Non da meno è il rapporto d’amicizia e stima reciproca che entrambi creiamo con gli artisti con cui lavoriamo.  Entrambi facciamo ricerca, organizziamo studio visit e insieme valutiamo.

  • Che cosa unisce Gerold Miller e Marcel Eichner? Come mai due artisti tedeschi per inaugurare il vostro nuovo spazio a Milano?

Lo spazio su due livelli permette di ospitare contemporaneamente due mostre personali distinte, come la combinazione delle mostre di Miller ed Eichner, radicalmente diverse, permettendo un dialogo unico con lo spazio. A New York abbiamo organizzato una personale di Miller e in quell’occasione c’era già l’idea di presentare una mostra radicale di soli Monoforms: lo spazio minimale della galleria di Milano si adattava perfettamente. D’altro canto la bellezza del soffitto intatto dal 1920 del piano superiore sposava la complessità dei dipinti di Eichner, incorniciando una mostra che raccoglie una selezione di opere pensata con l’artista negli gli ultimi 3 anni.

CASSINA PROJECTS arriva a Milano
CASSINA PROJECTS arriva a Milano
  • Quante persone collaborano adesso con voi tra Milano e New York e come vi dividerete tra le due sedi?

A Milano lavorano due persone oltre a me e Irene. A New York abbiamo un collaboratore. Ci dividiamo in base agli impegni e progetti di ognuno seguendo anche l’agenda internazionale del mondo dell’arte.

  • Dove ricadrebbe la vostra scelta per l’apertura di un terzo spazio? Quale città vi ispira molto tra le nuove “capitali dell’arte contemporanea”?

Un po’ presto, forse? Preferiamo procedere un passo alla volta.

CASSINA PROJECTS ESTERNO 3
CASSINA PROJECTS ESTERNO 3
CASSINA PROJECT_GROUND FLOOR_1
CASSINA PROJECT_GROUND FLOOR_1
CASSINA PROJECT_1° FLOOR_2
CASSINA PROJECT_1° FLOOR_2

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