Con un post su Facebook infarcito di ridenti emoticon Bernard Chenebault, presidente degli Amici di Palais de Tokyo di Parigi, ha augurato la morte a Greta Thunberg
Qualcuno, incredulo davanti a parole tanto forti e pericolose, è andato a controllare le performance del “soggetto” sui social network. Ed ha scoperto – per esempio – che recentemente, criticando l’applicazione della sharia contro gli omosessuali nel Brunei, postando una foto di abitanti del sultanato aveva scritto: “Con tali facce di macaco, ci sono poche possibilità che gli omosessuali siano colti nell’atto“, rivelando il suo odio per “queste razze con la carnagione cerosa“. Stupisce meno, sapendo questo, che lo stesso “soggetto” abbia pubblicamente augurato su Facebook la morte a Greta Thunberg, confidando – ma con un post infarcito di ridenti emoticon – che “uno squilibrato la uccida”.
Quello che stupisce un po’ di più è scoprire chi è questo “soggetto”: non un annoiato nerd, non un esaltato estremista, ma un signore di 67 anni, un (teoricamente) compassato ex banchiere francese, un facoltoso collezionista d’arte, direttamente impegnato nel mecenatismo culturale sui più alti livelli. Ovvero Bernard Chenebault, presidente del consiglio di amministrazione di Art Insurance & Services, ma soprattutto – quel che ci riguarda più da vicino – presidente degli Amici di Palais de Tokyo, il celebre centro d’arte parigino. È noto che l’adolescente attivista ambientalista, protagonista della recente conferenza sul clima alle Nazioni Unite, non riscuota unanime simpatia: ma leggere un pubblico augurio di morte da parte di un supposto intellettuale, che dovrebbe rappresentare la crème degli appassionati d’arte contemporanea in Francia, non può che indignare, facendo pensare piuttosto a seri problemi psichici del responsabile. Immediate, ovviamente, le richieste di dimissioni.
https://www.palaisdetokyo.com/