L’opera fa parte di un’importante serie di nove dipinti che Gauguin realizzò nel 1897 legati al suo enorme capolavoro, Where Do We Come From? What are We? Where are we Going?
La tela è dipinta di blu e verde, con un piccolo tocco di rosso nell’angolo in alto a sinistra. Toni freddi, composizione centrata attorno a un albero con un cavaliere e una grande oca in primo piano, acqua blu che scorre sullo sfondo. Toni che rendono difficoltoso leggere la composizione, restituendo una scena misteriosa, forse un’opera notturna. Qualcosa di anomalo, per l’opera di Paul Gauguin: è lui l’autore dell’opera di cui si parla, lui che al contrario si caratterizza per la solarità dei suoi lavori, per le forti tonalità che riversa nelle sue articolate composizioni. L’eccezione è costituita da Te Bourao II (The Purao Tree), parte di un’importante serie di nove dipinti che Gauguin realizzò nel 1897 legati al suo enorme capolavoro, Where Do We Come From? What are We? Where are we Going?, ora al Museum of Fine Arts di Boston.
Ora Te Bourao, l’unico dipinto della serie rimasto in mani private, verrà messo all’asta a Parigi da Artcurial nella vendita del prossimo 3 dicembre, con una stima di 5 – 7 milioni di euro. L’opera restò invenduta finché Gauguin fu in vita, e rimase ai discendenti del mercante Ambroise Vollard fino al 1995, quando fu acquistata dall’attuale venditore. Gli altri dipinti tahitiani della serie sono esposti al museo di Boston, alla National Gallery di Washington, al Barber Institute di Birmingham, al museo danese di Ordrupgaard, al Musée d’Orsay di Parigi e all’Ermitage di San Pietroburgo.