Ecco il trittico finalista del MAXXI BVLGARI PRIZE 2019. Giulia Cenci, Tomaso De Luca, Renato Leotta. Annuncio con speech in grande stile all’Hotel Bulgari di Londra in piena Frieze Week. A maggio 2020 in mostra le loro opere site specific al MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo.
A ottobre 2020, la giuria decreterà il vincitore, la cui opera verrà acquisita dal museo.
Londra. Sono Giulia Cenci (Cortona, 1988, vive e lavora tra Amsterdam e la Toscana), Tomaso De Luca (Verona, 1988, vive e lavora a Berlino) e Renato Leotta (Torino, 1982, vive e lavora ad Acireale) i tre finalisti della seconda edizione del MAXXI BVLGARI PRIZE il progetto che unisce Il MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma, e Bvlgari, da oltre 130 anni emblema di eccellenza italiana, per il sostegno e la promozione dei giovani artisti.
I 3 finalisti e la nuova edizione del PREMIO, frutto della consolidata partnership tra MAXXI e Bvlgari, sono stati presentati oggi al Bvlgari Hotel di Londra da Giovanna Melandri, Presidente Fondazione MAXXI e Nicola Bulgari, Vice Presidente del Gruppo Bvlgari, grande sostenitore del MAXXI BVLGARI PRIZE, appassionato collezionista d’arte e mecenate.
I membri della giuria internazionale Hou Hanru, Direttore Artistico del MAXXI, Bartolomeo Pietromarchi Direttore del MAXXI Arte, Manuel Borja-Villel, Direttore del Museo Reina Sofía, Madrid ed Emma Lavigne, Presidente del Palais de Tokyo, insieme con Lucia Boscaini, Bvlgari Brand and Hertitage Curator, hanno illustrato il PREMIO in una conversazione con la giornalista Suzanne Trocme.
Evoluzione del Premio MAXXI, nucleo fondante della collezione del museo, che dal 2000 ha lanciato sulla scena internazionale tanti nuovi talenti, grazie al prezioso supporto di Bvlgari il Premio si è rinnovato, rafforzato e proiettato ancora di più sulla scena artistica internazionale. La prima edizione del MAXXI BVLGARI PRIZE, nel 2018, è stata vinta da Diego Marcon con la potente video installazione Ludwig, entrata a far parte della Collezione MAXXI.
MAXXI BVLGARI PRIZE 2020: I FINALISTI
Giulia Cenci (Cortona, 1988. Vive e lavora tra Amsterdam e la Toscana) è stata scelta “per la tensione estetica del suo lavoro che restituisce alla scultura un ruolo centrale nel dibattito delle arti visive e per la riflessione sugli scenari della società del futuro”.
E’ stata indicata da Marianna Vecellio, curatrice al Castello di Rivoli di Torino, che scrive: “Le opere di Cenci sono forme ibridate e il frutto di una compresenza tra essere vivente e un ambiente pesantemente aggredito dall’essere umano. Attraverso l’indagine della forma, le sue opere affrontano la nozione dell’essere vivente, alla luce delle riflessioni filosofiche contemporanee che definiscono l’epoca attuale con il termine di Antropocene, era geologica frutto dell’azione irreversibile dell’essere umano sull’ambiente. I suoi lavori sono il risultato di un compostaggio formale, politico e ontologico, e incoraggiano cambiamenti al modo di vedere il mondo, la materia e l’essere umano”.
Tomaso De Luca (Verona, 1988. Vive e lavora a Berlino) è stato scelto dalla giuria “per la capacità di esplorare le diverse identità della storia attraverso l’indagine del ruolo degli oggetti nel contesto sociale e politico contemporaneo”.
Scrive Lorenzo Benedetti, curatore presso il Kunstmuseum di St.Gallen, che lo ha segnalato: “Attraverso l’uso di disegni, sculture, video e installazioni intrise di fonti letterarie, filosofiche e di cultura generale, Tomaso De Luca sperimenta soluzioni formali in cui viene messo in dialogo l’immaginario collettivo con un più ampio spettro culturale. De Luca indaga i sintomi della nostra società, e un carattere di obsolescenza sembra essere presente nelle sue opere, creando una forma di resistenza al carattere consumistico della nostra epoca.
Renato Leotta (Torino, 1982. Vive e lavora ad Acireale), è stato scelto “per l’indipendenza della sua ricerca nel panorama artistico nazionale e per la forza narrativa delle sue opere che riflettono la condizione esistenziale dell’uomo contemporaneo”.
E’ stato indicato da Marianna Vecellio, curatrice al Castello di Rivoli di Torino, che scrive: “Come un vero archeologo del reale, Leotta osserva il paesaggio per esaminarne gli elementi costitutivi e catturarne le manifestazioni effimere. Attraverso l’uso di differenti media, come la scultura, la fotografia, il video e il disegno e materiali umili come la terra, la sabbia e il sale, cattura frammenti di esperienza e li trasforma in immagini mentali. Attraverso le sue opere, offre la ricostruzione di un immaginario e con esso la ristrutturazione di un’identità culturale dell’essere umano di oggi, operando inoltre una sintesi poetica tra elementi spesso distanti tra loro come la storia e il mediterraneo, la memoria dei luoghi e la realtà, il mare e la terra, il nord e il sud del mondo”.
MAXXI BVLGARI PRIZE GIURIA INTERNAZIONALE
Hou Hanru, Direttore Artistico MAXXI; Bartolomeo Pietromarchi Direttore MAXXI Arte; Manuel Borja-Villel, Direttore Museo Reina Sofía, Madrid; Emma Lavigne, Presidente del Palais de Tokyo; Victoria Noorthoorn, Direttrice del Museo di Arte Moderna di Buenos Aires (che non è potuta intervenire a Londra per impegni istituzionali).
I 3 artisti finalisti dell’edizione 2020 sono stati scelti dalla giuria in una rosa di nomi proposti da: Cecilia Alemani, Direttrice High Line Art di New York; Laura Barreca, Direttrice Museo Civico di Castelbuono, Palermo; Lorenzo Benedetti, Curatore presso il Kunstmuseum di St.Gallen; Stefano Collicelli Cagol, Curatore alla Quadriennale di Roma; Caterina Riva, Curatrice all’Institute of Contemporary Arts di Singapore; Marianna Vecellio, Curatrice al Castello di Rivoli di Torino, Ilaria Marotta e Andrea Baccin fondatori della piattaforma indipendente CURA, Roma.