Un’esposizione davvero unica che si svela in uno scrigno segreto di antica bellezza. La mostra e le immagini in anteprima dell’esposizione.
Una mostra unica
Una mostra unica. Unica? Probabilmente già sorridete pensando alla solita mostra ‘mainstream‘ sugli impressionisti, una delle tante in giro per il globo. Invece, in questo caso quello che andrete a vedere non lo troverete in giro, probabilmente per molto, molto tempo. ‘Impressionisti Segreti’, l’esposizione che aprirà i battenti il 6 ottobre nello Spazio Generali Valore Cultura a Palazzo Bonaparte, potrete vederla solo qui, a Roma, in questo meraviglioso palazzo barocco che si affaccia su Piazza Venezia.
Non sono previste altre date in altri luoghi espositivi in Italia o fuori dal nostro paese: è un evento appositamente realizzato per l’inaugurazione del palazzo che prende il nome da Maria Letizia Ramolino, madre di Napoleone.
Il fatto che la mostra non si ripeterà in altre sedi espositive non è l’unico elemento che rende questa mostra unica nel suo genere. Un’altra caratteristica esclusiva è strettamente legata alla provenienza delle opere che sono quasi nella loro totalità provenienti da collezioni private, mai esposte prima in Italia e in molti casi, in assoluto. Si tratta quindi di opere provenienti da importanti collezioni d’arte private nel mondo che finora avete visto solo sui manuali di storia dell’arte. Molti di questi collezionisti infatti, da sempre negano il prestito di queste opere , le quali sono rimaste a lungo invisibili dal vivo. Da qui il nome della mostra: ‘Impressionisti segreti’.
Cosa ha fatto cambiare idea ai collezionisti che hanno messo a disposizione le loro opere per la mostra? Innanzitutto l‘evento storico legato all’apertura al pubblico del Palazzo dove è vissuta la madre di Napoleone. Il secondo motivo è legato anche alla stessa storia dell’impressionismo. Monet e tutto il gruppo che coraggiosamente abbandonò la pittura accademica negli atelier per spingersi con la tela sul cavalletto verso mete mai raggiunte prima di libertà stilistica e personale, non avrebbero fatto molta strada senza la cosiddetta – qualche volta vituperata – ‘categoria’ dei collezionisti privati.
Furono loro a ‘foraggiare’ letteralmente i vari artisti, in quella fase ora sedimentata nella nostra percezione della pittura figurativa ma che allora rappresentava una fase assolutamente sperimentale. Non è un caso che, nell’introduzione al catalogo che accompagna la mostra, le due curatrici –Claire Durand-Ruel e Marianne Mathieu – si siano soffermate sull’importanza di quel collezionismo visionario nel successo di una delle pagine più significative della Storia dell’Arte. Si trattava di una ‘nuova’ classe di collezionisti – molti gli imprenditori, i commercianti, gli artigiani – che apprezzavano le iniziative lontane dall’ufficialità un po’ ingessata del Salon.
Nuovi gusti, voglia di sperimentare. Non si trattava però di nuovi mecenati che commissionavano ritratti o paesaggi, o meglio, non nella maggior parte dei casi. Agli artisti si lasciava la massima libertà, perché era proprio in nome di quella libertà che erano usciti dagli atelier per dedicarsi alla pittura en plein air. Non solo provvedevano al sostentamento degli artisti ma si impegnavano anche a favorirne il riconoscimento ufficiale. Se i collezionisti francesi hanno svolto un ruolo di assoluto rilievo agli inizi dell’impressionismo, saranno poi gli americani quelli più ricettivi e bendisposti verso la nuova, rivoluzionaria pittura. In questo gruppo spicca la figura di Paul Durand-Ruel e ovviamente, non è un caso che una delle curatrici porti lo stesso cognome. Insomma, una mostra che celebra la storia dell’Impressionismo ma anche quel collezionismo che permise a una visione di trasformarsi in una realtà.
Una mostra nella mostra
L’esposizione, che ripercorre la storia dell’Impressionismo attraverso una selezione di oltre 50 opere , non è che una parte dell’esperienza di visita. Il dialogo con le preziose sale del palazzo crea un’atmosfera calda, intima, quasi un viaggio a ritroso nel tempo. I ritratti sistemati sopra i caminetti marmorei delle sale- uno splendido con i putti di Canova si trova nella sala gialla- evocano sensazioni raccolte, quasi familiari.
Fuori il caos di Piazza Venezia e i turisti che scattano i selfie davanti l’Altare della Patria, dentro, un fermo immagine di fine Ottocento. Maria Letizia aveva abbellito il palazzo con affreschi, mosaici e statue. Dopo il recente restauro, si può ancora ammirare molto della bellezza raffinata di allora. Uno scrigno che si apre, svelando un altro scrigno prezioso e finora mai visto, come la mostra sugli impressionisti ‘segreti’.
L’apertura al pubblico di Palazzo Bonaparte – proprietà di Generali – rappresenta indubbiamente un evento importante per la città. Un nuovo polo culturale che rientra perfettamente nel fine del progeto di Generali Valore Cultura: creare valore condiviso.
Gli artisti
Torniamo alla mostra ed entriamo nel vivo dell’esposizione. Gli artisti rappresentati sono indubbiamente i nomi più importanti della corrente artistica sviluppatasi in Francia – Monet, Renoir, Cézanne, Pissarro, Gauguin e tanti altri– non dimenticando di passare in rassegna anche i cosiddetti post-impressionisti.
Il percorso espositivo
La mostra è densa, preziosa. Le cinquanta opere non possono ovviamente ripercorrere la storia dell’impressionismo da un punto di vista didattico e analitico ma le pennellate vibranti di luce dei vari dipinti, ben incarnano lo spirito di ogni artista presente in mostra, affiancato da un apparato didascalico chiaro ed esaustivo.
Il percorso espositivo si divide nelle varie sale, attraverso un allestimento tematico che si focalizza sui soggetti preferiti dagli impressionisti: pittura di paesaggio, la vita parigina, ritratti.
Le vibrazioni atmosferiche dei dipinti di Monet. PIsarro, Sisley e Guillaumin, la vita parigina dell’Ottocento con Gustave Caillebotte, i ritratti di Renoir – amato soprattutto per i suoi incantevoli ritratti ma che in questa esposizione mette in mostra anche la sua capacità di dipingere paesaggi – fino a giungere cronologicamente a un anno che segna l’inizio di una nuova avventura. La nuova generazione che raccoglie il testimone dell’Impressionismo – giunto al tramonto della sua storia – mantenendone i temi della vita quotidiana e lo studio della luce ma sviluppando una tecnica completamente diversa. Alle pennellate veloci e vibranti degli impressionisti, i cosiddetti post-impressionisti sostituiscono una tecnica molto rigorosa fatta di piccole pennellate dove i colori isolati ( e non mescolati come nella celebre tavolozza di Monet) si ricompongono a distanza sulla retina dell’osservatore.
La ‘chicca’ finale
Il valore aggiunto della mostra arriva verso la fine del percorso espositivo. Avrete infatti la possibilità di affacciarvi sul quel balconcino dal quale la madre di Napoleone amava’ sbirciare’ – senza essere a sua volta guardata – la vita che pullulava dalle strade della città eterna. Una chicca preziosa, un’esperienza sensoriale che le cosiddette ‘mostre immersive ‘ versione experience nemmeno si sognano.
Ottobre Rosa
Ci piace sottolineare che- grazie alla partnership fra Komen Italia e Arthemisia – una parte dei proventi di quattro mostre (Chagall. Sogno e Magia” a Bologna, “Andy Warhol”a Napoli, “Impressionisti Segreti” a Roma e “I love Lego” a Milano) organizzate da Arthemisia a ridosso di Ottobre – mese della prevenzione dei tumori del seno – saranno devoluti a favore di specifici progetti di tutela della salute femminile, condivisi e raccontati passo dopo passo a tutti i visitatori delle mostre . In particolare, la raccolta fondi promossa con la mostra “Impressionisti Segreti” a Roma contribuirà all’apertura del “Centro Komen Italia di Terapie Integrate in Oncologia” nel Policlinico Gemelli di Roma.
Informazioni
Impressionisti Segreti
Palazzo Bonaparte
Spazio Generali Valore Cultura
Piazza Venezia, 5 (angolo Via del Corso), Roma
6 ottobre 2019 – 8 marzo 2020
Biglietti
Intero con audioguida€ 16,00
Intero € 15,00
Ridotto con audioguida€ 14,00
Ridotto € 13,00
(65 anni compiuti (con documento); ragazzi da 11 a 18 anni non compiuti; studenti fino a 26 anni non compiuti (con documento); appartenenti alle forze dell’ordine; diversamente abili; giornalisti con regolare tessera dell’Ordine Nazionale (professionisti, praticanti, pubblicisti).
Ridotto bambini con audioguida € 8,00
Ridotto bambini € 7,00 (bambini da 4 a 11 anni non compiuti)
Info e prenotazioni
T. +39 06 8715111
Di seguito, le foto in anteprima, dell’allestimento della mostra (foto ArtsLife). Per ingrandirle, basta cliccarci sopra.