Opere o allestimenti che colpiscono per difformità dall’abituale alla fiera ArtVerona, la cui edizione 2019 è in corso fino a domani 13 ottobre
Ci sono le conferme dei maestri storicizzati, qualche passo falso di artisti ancora alla ricerca di identità forti, ci sono le sperate scoperte, di giovani che si affacciano ora alla scena o di personaggi appartati e magari ritrovati. Ma fra i corridoi di una fiera d’arte come ArtVerona, la cui edizione 2019 è in corso fino a domani 13 ottobre, capita di trovare opere o allestimenti che colpiscono per difformità dall’abituale: non – o non solo – belle, non grandissime né piccolissime, non allineate ad un certo gruppo o movimento, non sostenute da critici o mercanti. Semplicemente caratterizzate da qualche aspetto speciale, eclettico, accattivante, che incuriosisce.
Ci sono i disegni apparentemente schizofrenici di Matthew Attard, che poi scopri esser stati tratti da un complesso meccanismo ottico-tecnologico che cattura i tratti “tracciati” dall’occhio umano davanti a una figura; c’è una vecchia scarpa che magicamente diventa una vezzosa orchidea, il San Sebastiano di Raffaello trafitto da maldestri lanciatori di realissime freccette, una giovanissima allieva di Garutti che sublima ed esorcizza le numerologie del vivere quotidiano, una chiave che nemmeno Golia porterebbe in tasca… Ecco l’inconsueta galleria…