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Franceschini rinnova i direttori di Uffizi, GNAM e Capodimonte per altri 4 anni: ben fatto?

La nuova sala di Michelangelo e Raffaello agli Uffizi La nuova sala di Michelangelo e Raffaello agli Uffizi
La nuova sala di Michelangelo e Raffaello agli Uffizi
La nuova sala di Michelangelo e Raffaello agli Uffizi

Sylvain Bellenger, Cristiana Collu e Eike Schmidt confermati alla guida del Museo di Capodimonte di Napoli, della Galleria Nazionale d’arte moderna di Roma e delle Gallerie degli Uffizi di Firenze

L’autonomia dei musei funziona, in questi anni ha portato sicuramente maggiori visitatori ma è stata soprattutto un ottimo strumento per modernizzare i musei italiani e rafforzare la tutela e la produzione scientifica”. Al suono di queste parole il ministro per i beni culturali Dario Franceschini ha firmato i decreti che rinnovano per altri 4 anni Sylvain Bellenger, Cristiana Collu e Eike Schmidt, rispettivamente alla guida del Museo di Capodimonte di Napoli, della Galleria Nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma e delle Gallerie degli Uffizi di Firenze. Una conferma che arriva a una settimana da quella di James Bradburne alla guida della Pinacoteca di Brera.

Ercole di Canova e il Mare di Pascali in dialogo in Time is Out of Joint
Time is Out of Joint
Installation Views
Courtesy image Galleria Arte Moderna e Contemporanea di Roma

I dati parlano chiaro: l’incrocio tra riforma e qualità dei direttori si è dimostrato un mix vincente per il sistema museale italiano”, ha detto Franceschini. Dal 2014 al 2018, puntualizza la nota del Mibact, i tre musei hanno avuto un forte rinnovamento in termini di riallestimento e ammodernamento delle sale e di rilettura delle collezioni che ha determinato una forte crescita del numero dei visitatori: +47% a Capodimonte, +30% alla Galleria nazionale e +6% agli Uffizi (che ha un sistema di regolazione degli accessi a numero chiuso). Anche nel 2019 questi tre musei stanno viaggiando a tassi di crescita superiori a quelli della media nazionale. In questi anni è aumentata anche l’attività scientifica, il legame con i territori, la presenza digitale dei musei e l’ampliamento delle collezioni attraverso nuove acquisizioni e donazioni. La rispondenza di queste affermazioni alla realtà la potrà valutare chiunque abbia visitato uno di questi musei, o degli altri interessati alla riforma: lungi dal bocciare in toto i provvedimenti di Franceschini, ci limitiamo a segnalare che spesso l’eccessiva attenzione ai numeri – dei visitatori, che poi diventano degli introiti – ha portato a situazioni paradossali, in diversi casi alquanto lontane da un concetto di “qualità”: voi come la vedete?

www.beniculturali.it

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  • due sono i metodi per far vivere le collezioni d’arte. gli aiuti statali, ovvero un finanziamento da parte dello Stato oppure l’autonomia economica che comporta l’aumento costante del reddito ottenuto aumentando i visitatori o incrementando il prezzo dell’accesso. Se non sbaglio ognuna di queste soluzioni troverebbe opposizioni vivaci. Ritengo che, nel caso degli Uffizi un aumento del prezzo non determinerebbe una diminuzione numerica degli ingressi. Si tratta spesso di visitatori stranieri che certamente, una volta giunti a Firenze , non rinuncerebbero alla visita per uno o due Euro in più. magari dotare i cittadini fiorentini di una sorta di carta sconto per non penalizzarli

  • due sono i metodi per far vivere le collezioni d’arte. gli aiuti statali, ovvero un finanziamento da parte dello Stato oppure l’autonomia economica che comporta l’aumento costante del reddito ottenuto aumentando i visitatori o incrementando il prezzo dell’accesso. Se non sbaglio ognuna di queste soluzioni troverebbe opposizioni vivaci. Ritengo che, nel caso degli Uffizi un aumento del prezzo non determinerebbe una diminuzione numerica degli ingressi. Si tratta spesso di visitatori stranieri che certamente, una volta giunti a Firenze , non rinuncerebbero alla visita per uno o due Euro in più. magari dotare i cittadini fiorentini di una sorta di carta sconto per non penalizzarli

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