Al via la nuova stagione espositiva al CAMeC di La Spezia. Doppia apertura il 12 ottobre con Oversize. Grandi capolavori dalle collezioni del CAMeC, una selezione delle opere della collezione permanente, e ARIA. 2009 –2019 dieci anni di Factory, collettiva dedicata alla moderna accezione di wunderkammer.
Dalle avanguardie di metà ‘900 agli ultimi esempi di contemporaneità. Per la nuova stagione il Cento Arte Moderna e Contemporanea di La Spezia ha elaborato un programma espositivo vario e di qualità, capace di coniugare la scena locale con i grandi nomi dell’arte contemporanea che affollano le stanze del secondo piano. OVERSIZE. Grandi capolavori dalle collezioni del CAMeC mette insieme una trentina di opere appartenenti alla collezione permanente del museo, frutto di donazioni e acquisizioni, alcune delle quali avvenute in seguito alla vincita del Premio Nazionale di Pittura del Golfo di La Spezia. Fil rouge che guida l’allestimento è la dimensione delle opere, tra le più grandi presenti in deposito, scelta che si pone come risposta a Small Size. Piccoli capolavori dalle collezioni del CAMeC, la mostra che nella stagione espositiva 2017/18 aveva animato gli stessi spazi con le opere più piccole della raccolta.
Seguendo un ordine cronologico che parte dagli anni ’50 del secolo scorso, tra le sale si snoda un percorso alla scoperta di capolavori mai esposti prima, emblematico di quanto il CAMeC abbia rivestito -e tutt’ora rivesta- un ruolo di primo piano nel panorama artistico contemporaneo. Da Ragazzi che cercano granchi di Renato Guttuso (tela del ’49 che apre la mostra) a una delle Finestre di Giuseppe Santomaso, passando per Vie del Mondo di Emilio Vedova, sulle pareti si susseguono importanti esempio di arte nazionale e non solo. La presenza di artisti esteri è dovuta principalmente alle acquisizioni fatte da Giorgio e Ilda Cozzani, collezionisti curiosi ed eclettici, che durante le loro visite alla Biennale di Venezia, a Documenta e in varie gallerie estere hanno acquisito opere di artisti come Thomas Schütte, Joseph Kosuth e Helmut Sturm, ora visibili in mostra.
Scendendo le scale ci si imbatte invece in ARIA, la collettiva distribuita tra le tre sale del pian terreno dedicata all’attività della Factory, la comunità artistica nata a Sarzana nel 2009 che celebra ora il suo decimo compleanno. Sette artisti –Cristina Balsotti, Paolo Fiorellini, Claudia Guastini, Sandro del Pistoia, Stefano Lanzardo, Francesco Ricci e Giuliano Tomaino– che dieci anni fa hanno iniziato a lavorare gomito a gomito aiutandosi e ispirandosi a vicenda. I lavori dei singoli artisti si coniugano tra loro a formare una riflessione sul concetto di wunderkammer, la “stanza delle meraviglie” che i collezionisti dei tempi passati amavano riempire di tesori del mondo naturale e artificiale. Anche se ormai questo tipo di raccolta non è più così diffuso, un equivalente moderno potrebbe essere rappresentato dal mondo dei parchi divertimenti, luoghi dell’assurdo in cui si concentrano le stranezze più disparate. Ed è questa l’immagine a cui i sette della Factory cercano di dar voce nella loro mostra-anniversario.
You Are Perfect as You Are, la grande insegna colorata di Sandro del Pistoia introduce il visitatore in un mondo dello scherzo, tra rosari giganti (Corallo, Paolo Fiorellini), palle di carta che si muovono al soffio di un ventilatore (Bolle, Claudia Guastini), fino ad arrivare a Sideshow, opera con cui Stefano Lanzardo avvia una riflessione sui segreti del corpo a partire da riferimenti ai “fenomeni da baraccone” delle fiere americane anni ’40. E ancora Chichi, il dondolo firmato Cristina Balsotti e un mappamondo-pendolo avvolto nella plastica da Francesco Ricci completano il percorso, che inizia a finisce in un cerchio ideale con Io, Leonardo, l’opera dedicata da Giuliano Tomaino al grande genio italiano. L’aria del titolo rimanda alla leggerezza, alla possibilità di trovare nell’arte una valvola di sfogo che permetta di fuggire dalla pesantezza delle incombenze quotidiane.
Contrappunto di questa wunderkammer moderna è la Stanza delle meraviglie, un ambiente che raccoglie al suo interno scheletri, animali impagliati, reperti archeologici e quadri della collezione permanente, in un dialogo tra naturalia e artificialia che getta nuova luce su oggetti solitamente visibili in contesti molto distanti tra loro.
*Sturm Helmut, Infernalezza, 1962-63
Informazioni utili
OVERSIZE. Grandi capolavori dalle collezioni del CAMeC a cura di Eleonora Acerbi
Dal 13 ottobre 2019 al 20 settembre 2020
ARIA. 2009-2019 dieci anni di Factory a cura di Cinzia Compalati
Dal 13 ottobre al 19 gennaio 2020
LA STANZA DELLE MERAVIGLIE a cura di Cristina Maucci
Dal 13 ottobre al 30 giugno 2020
CAMeC, Centro Arte Moderna e Contemporanea, La Spezia
Da martedì a domenica, 11.00 – 18.00