In scena al Museo Galileo di Firenze, i disegni e i modelli di Leonardo da Vinci e dei principali protagonisti delle ricerche sul moto perpetuo. Fino al 12 gennaio 2020.
Fin dal Medioevo l’idea di riprodurre con dispositivi meccanici il moto perpetuo delle sfere celesti ha stimolato l’immaginazione e l’ingegno di tecnici, ingegneri e filosofi naturali, che si sono confrontati con la sfida di costruire macchine che, una volta messe in movimento, potessero funzionare perennemente senza applicazione di forza. Un nodo fondamentale di questa storia plurisecolare è rappresentato dagli studi nei quali Leonardo da Vinci ha cercato di stabilire se sia davvero possibile realizzare macchine a moto perpetuo.
Egli giunse tuttavia alla conclusione che il moto perpetuo non può esistere in natura, anticipando così di oltre tre secoli la dimostrazione definitiva della verità di quel principio fornita da James Clerk Maxwell, protagonista dell’affermazione della termodinamica nella seconda metà del secolo XIX.
La mostra “Leonardo da Vinci e il moto perpetuo”, a cura di Juliana Barone e Andrea Bernardoni, è realizzata dal Museo Galileo in collaborazione con Birkbeck–University of London e Ravensbourne University, nel quadro del progetto di ricerca FISR “Scienza, storia, società in Italia. Da Leonardo a Galileo alle ‘case’ dell’innovazione”, promosso e sostenuto dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, e si avvale del patrocinio del Comitato Nazionale per la celebrazione dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci.