Proiettato in anteprima mondiale alla XIV Festa del Cinema di Roma, Il Peccato – il Furore di Michelangelo arriva nelle sale italiane dal 28 novembre
Michelangelo torna nelle cave di Henraux sul Monte Altissimo con il Film Il Peccato – il Furore di Michelangelo di Andrei Konchalovsky (Tango & Cash, Il proiezionista, The Postman’s White Nights). Il film uscirà in Italia il 28 novembre, distribuito da 01 Distribution.
Il Peccato ripercorre alcuni dei momenti della vita di Michelangelo per rivelare l’umanità più profonda del genio del Rinascimento attraverso la visione di Andrei Konchalovsky, regista tre volte Leone d’Argento a Venezia. L’Autore cerca di addentrarsi nel mondo dell’uomo del Rinascimento ricco di fantasie religiose, con sguardo immaginifico indaga un artista inarrivabile e un uomo in lotta con i potenti del tempo, in conflitto con la sua famiglia e, soprattutto, con sé stesso.
Le riprese del film sono iniziate sul Monte Altissimo il 28 agosto 2017 nelle cave di Henraux, le stesse che furono scoperte da Michelangelo nel 1517. Dopo una ricerca durata otto anni, Konchalovsky mette in scena un Michelangelo inedito, un uomo pieno di difetti che si cela dietro il genio incomparabile e che in pochi conoscono.
Fra gli apporti degli esperti al lavoro del Maestro Konchalovsky è stato fondamentale quello di Costantino Paolicchi, autore di Michelangelo. Sogni di marmo che racconta l’avventura di Michelangelo sul Monte Altissimo, fra i primi testi che il regista ha letto per la preparazione del film, ed è stato Costantino Paolicchi ad accompagnare il regista anni fa nelle cave di Seravezza.
C’è un Cinquecento cancellato dall’immaginario contemporaneo, delle serie televisive e dei film hollywoodiani, che ci offrono un secolo fatto di mani troppo morbide, unghie laccate, capelli vaporosi. Nelle sue migliori espressioni questa messa in scena del Rinascimento somiglia più al mondo della moda che all’arte impregnata di sangue e di passione del Rinascimento italiano.
Andrei Konchalovsky, con il suo film Il Peccato, ha frantumato questo finto universo rinascimentale inventato dal cinema e dalle serie TV.
Guardando questo film sembra di sentire perfino l’odore, o la puzza, degli ambienti spesso inospitali in cui si muove Michelangelo: della sua casa di Firenze e delle cave di Carrara dove cercava di estrarre le anime bianche che poi avrebbe consegnato al mondo e a noi, che ancora 500 anni dopo ci sbalordiamo di fronte a quelle anime di marmo.
Il film di Konchalovsky ci propone qualcosa diverso da tutto ciò a cui siamo stati abituati negli ultimi trent’anni, tanto è diverso da tutto ciò che quella finta narrazione vuole consegnare al nostro immaginario. Con Il Peccato si entra nelle case vere e nei sentimenti veri del Rinascimento, se ne sentono gli odori raffinati e i fetori insopportabili. Si esce dalla visione del film con l’impressione di aver capito finalmente qualcosa di importante, di aver capito che la chiave del Rinascimento italiano e del lavoro di Michelangelo fu il coraggio di andare oltre tutti i limiti che avevano tenuto prigionieri gli uomini per mille anni, e oltre quei limiti aprire le strade che hanno portato alla nostra modernità.